Cento giorni

Cento giorni. Cosa sono cento giorni di fronte ai cicli astronomici, ai millenni che si compiono, al mistero degli eoni, alle pause tra un ferragosto e l’altro? Cento giorni, una canzone di Caterina Caselli, un tempo simbolico, intrigante nella brevità che si oppone ai grandi periodi. Cento giorni contro sette anni, test e opposizione, questo deve aver pensato il cronista che ieri ha battuto l’agenzia sui primi cento giorni del presidente Ciampi, e deve avere anche pensato che caldo, non succede niente, e quest’estate si scannano in pochi, e perché il Bossi non s’inventa niente? E, obbedendo a ordini supremi, ha cominciato a compilare un correttissimo rapporto di questi benedetti cento giorni. Un bilancio positivo, e tutto quanto. Così positivo, da aver realizzato in 90 giorni il lavoro di 100, hanno pensato gli ascoltatori del Tg2 che ha ripreso la “notizia”. Dal 18 maggio, giorno dell’insediamento del nuovo Presidente, erano infatti passati soli 90 giorni (92 oggi). Volendo retrodatare l’inizio del lavoro presidenziale al giorno della sua elezione, il 13 maggio, si arriva a 95. E allora perché abbiamo già celebrato i primi cento giorni? Per evitare l’ingorgo istituzionale? Ha a che fare con l’eclissi? Fatto trenta facciam trentuno? E di questo passo il settennato durerà sei anni e mezzo? E domanda più, domanda meno, son quasi passati cento giorni.

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro