Harry Potter e il successo bestiale

Questa è una favola nella favola. Prima favola: c’è una ragazza inglese di trentadue anni, separata, disoccupata e con una bambina piccola. A casa non c’è riscaldamento e la ragazza passa i pomeriggi con la bambina in un caffé del centro, dove, seduta al tavolino, scrive i capitoli di una storia per ragazzi, Harry Potter e la pietra filosofale. Seconda favola: Harry Potter è un bambino orfano e allevato dagli zii cattivi che scopre di essere un mago e frequenta una scuola per apprendisti stregoni. La seconda favola viene pubblicata in Gran Bretagna nel 1997 e raggiunge i primi posti delle classifiche di vendita. Un anno dopo esce negli Stati Uniti con risultati ancor più clamorosi. Nella prima favola, che è quella vera, Joanne Rowling diventa un’autrice di bestseller miliardari e può comprarsi una casa col riscaldamento. Il suo secondo libro, Harry Potter e la camera dei segreti, raddoppia il successo. I due libri hanno venduto a oggi due milioni di copie in Inghilterra e cinque negli Stati Uniti.

La settimana scorsa, due mesi dopo l’uscita inglese, il terzo titolo della serie esce negli Stati Uniti. La prima tiratura è di novecentomila copie. Il libro è il primo titolo a sfruttare clamorosamente il commercio online: nei due mesi che precedono l’uscita americana, migliaia di lettori degli Stati Uniti comprano online l’edizione inglese. Intanto i primi episodi della storia del giovane apprendista stregone sono tradotti in ventotto paesi: in Italia Salani ha pubblicato il primo e farà uscire il secondo il mese prossimo.

Il successo commerciale senza precedenti dei romanzi della Rowling ha scosso il mercato editoriale internazionale. Diversi editori hanno insistito invano perché il New York Times escludesse dalla sua prestigiosa classifica dei bestseller l’editoria per ragazzi: occupando per settimane (La pietra filosofale è alla sua trentanovesima) le primissime posizioni Harry Potter crea non pochi fastidi ai bestseller tradizionali. Ma la verità è che, lo dimostrano i numeri, non sono pochi gli adulti rimasti avvinti dalle avventure del piccolo mago. Che la giovane autrice ha costruito mescolando intrecci collaudati della fantascienza e della favolistica a una costante attenzione all’umorismo e all’allegoria. Mentre il motivo per cui le storie coinvolgono così tanti lettori minorenni, per la meraviglia e la soddisfazione dei loro genitori, è probabilmente l’esclusione della vigilanza degli adulti dalle vicende e dalle scelte del protagonista, che si trova responsabile in proprio di avventure, amicizie e pericoli.

La Harry Potter mania colpirà anche l’Italia? In America i ragazzini si disegnano sulla fronte la cicatrice a forma di saetta di Harry, che ha conquistato la copertina di Time della settimana scorsa e si prepara ad apparire in un film della Warner Bros. L’autrice sfugge agli assedi giornalistici e intanto prepara il quarto volume della serie dei sette, uno per ogni anno di scuola da mago del protagonista. E annuncia il suo ingresso nell’adolescenza ai fans, già messi in allarme dall’apparizione di una ragazza nella squadra di Quidditch, lo sport con sei porte e quattro palloni giocato da Harry e i suoi amici. Introducendo nuovi meccanismi di identificazione nei lettori grandi e piccoli: “nel quarto libro tutti si innamoreranno delle persone sbagliate”.

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