Beccato

Beccato. Credevate non facessero le multe a chi non viaggia senza cinture? Credevate non passasse il controllore sul tram? Credevate si potesse fotocopiare qualsiasi cosa? Credevate che Napster vi avrebbe dato tutta la musica del mondo all’infinito? Fine della festa, è salito il controllore. E a me mi ha beccato.
Un po’ fa ridere. Cioè, mi è venuto da ridere quando al terzo vano tentativo di collegarmi alla rete di Napster, oggi, un messaggio mi ha detto “Sade By Your side error”. Che errore è? Sade è una cantante, va bene, ma perché dovrebbe essere al mio fianco e soprattutto inchiodarmi il computer? Poi faccio mente locale, “By your side” è il titolo del nuovo singolo di Sade che ho scaricato dalla rete qualche giorno fa ma poi non ho neanche ascoltato. E sotto il messaggio c’è l’indirizzo di un sito web, clicco e ci vado. Un po’ fa ridere. C’è scritto che ho scaricato materiale tutelato da diritto d’autore. Sai che scoperta. Siamo in trenta milioni, più o meno a quest’ora. Ma pare che di me qualcuno si è lamentato (Sade? Quella stronzetta? E io che ne ho sempre pensato bene, malgrado il livello del secondo e del terzo cd) e Napster ha dovuto bloccare la mia registrazione. Beccato. Almeno, dice il messaggio sul sito, fino a quando non formulerò una dichiarazione scritta in cui sostengo che c’è stato un errore, riempiendo con i miei dati personali il modulo che segue, e consentendo comunque a discutere una denuncia nei miei confronti presso una corte federale. Federal court, c’è scritto. Fa ridere, fa anche molto film americano (e quando mi ricapita di essere denunciato presso una corte federale?), ma fa anche un po’ paura. Dopo una riflessione – non lunghissima – decido che preferisco di no, grazie. Anche perché la corte federale in oggetto dovrebbe essere quella del mio stato di residenza, e nello stato dove vivo io, finché devolution non ci separi, corti federali non ce n’è. Anzi, no: “se vivete fuori dagli Stati Uniti, presso un qualsiasi distretto giudiziario in cui si trovi Napster”. Sono nei guai fino al collo. Per colpa di Sade. Non l’ho nemmeno sentita quella canzone. Faceva schifo di certo.
Il bello è che ho provato a registrarmi con un altro nome. Sia chiaro, non è che sto delinquendo così per amor del crimine. Io ci lavoro con questa roba. Ho scritto un paio di dozzine di articoli su Napster, da un anno a questa parte. L’ultimo raccontava che sulla rete circolavano dei falsi mp3 del nuovo cd degli U2, e come lo scoprivo, senza Napster? Mi sento come se fossi finito in una retata. Chissà se l’ordine dei giornalisti mi tutela, davanti a una corte federale dell’Iowa. Comunque, anche se mi registro con un altro nome, mi beccano. Devono aver registrato l’IP address del computer, o qualcos’altro. Sono fuorilegge.

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