Bright Eyes /Son, Ambulance – Oh Holy Fools

Omaha, Nebraska. Il nome di una canzone dei Counting Crows. Il posto da cui viene Conor Oberst. “Chi diavolo è questo ragazzo e come ha fatto a sapere tutte queste cose di noi?”, stava scritto l’anno scorso su una rivista americana, quando uscì “Fevers and mirrors” dei Bright Eyes. Che sono Conor, ventun anni, e certi amici suoi cooptati di volta in volta. Rock, dolce, emozionante, canzoni che tirano gli angoli degli occhi: un Tom Waits che ha ingoiato una Fisherman. Conor ha pubblicato da non molto un cd in comproprietà con i concittadini Son, Ambulance: una canzone per uno, fino a otto. Loro sono bravini, lui molto di più. E ha solo ventun anni, come Diaco. Sarà a Milano il 22 maggio, insieme agli Arab Strap. 

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