Il Corriere della Sera l’altroieri annunciava la morte di Joseph Dwyer, un soldato americano diventato famoso per una foto che lo ritraeva mentre aiutava un bambino iracheno dopo uno scontro a fuoco. Il titolo del Corriere diceva “Si suicida il medico eroe”. Il testo parlava di un’overdose “accidentale”, con le virgolette a far intendere non si sa cosa: che non fosse accidentale? O che fosse accidentale? O che al Corriere non lo sapessero? E allora perchè quel titolo?
Comunque, le cronache americane riferiscono che due settimane fa lo stesso Dwyer, di cui si conosceva la depressione, abbia chiamato un taxi per essere portato all’ospedale, ma al suo arrivo abbia detto al tassista di non potersi muovere e aprire la porta. Allora è arrivata un’ambulanza e Dwyer è stato portato in ospedale, dove è morto la notte successiva. Vicino al suo corpo erano state trovate delle pillole. Da qui a dichiararlo “suicida” forse bisognava aspettare qualche conferma (l’Associated Press per esempio scrive “Muore il soldato medico reso famoso da una foto”).
Il disegnatore di sinistra Sergio Staino – autore di Bobo – è finito in prima pagina sul Secolo d’Italia per aver detto che stima il ministro di AN Giorgia Meloni e per alcune violente critiche ai girotondi cosiddetti. Le sue parole sono state riprese da molti quotidiani. Ma Staino ha smentito di averle dette nella forma riportata dal Secolo, a cominciare dalla “stima” per il ministro.
Per finire, un colpo alla botte dell’informazione straniera, che quando si parla di Berlusconi spesso la butta in macchietta più del necessario. L’Independent inglese si è divertito a citare la frase del Presidente del Consiglio per cui il “grattacielo storto” in progetto a Milano “avrebbe bisogno di viagra”. Ma la frase era più berlusconiana di berlusconi: l’aveva detta Umberto Eco.