Ho letto con calma finalmente l’articolo dell’Atlantic Monthly intitolato “Is Google making us stupid?“, assai in discusso in rete qualche settimana fa. Mi sembra piuttosto equilibrato: i difensori delle meraviglie della rete non dovrebbero temere che la sua grandezza sia intaccata dalle ovvie valutazioni che si devono fare anche sulle conseguenze negative del suo uso. O comunque dalle perdite: ogni cambiamento implica una perdita.
E poi l’inizio del pezzo somiglia molto a questo