Notizie che non lo erano

Tre giorni fa è uscita su alcune agenzie e siti internet la notizia che l’illustre grattacielo di New York noto come Flatiron Building fosse stato acquistato in una sua cospicua porzione da un gruppo immobiliare italiano: la sintesi degli articoli era “il Flatiron diventa italiano, sarà trasformato in un albergo di lusso”. Ma la notizia era stata data da agenzie e quotidiani anche l’estate scorsa, uguale, e ancora tre anni fa, nel 2006. La reiterazione della stessa identica notizia si spiega con lo sviluppo dei processi di acquisto e la distrazione dei redattori: a ogni nuova tappa dell’operazione immobiliare (una quota, poi un’altra) la società compratrice diffonde un comunicato stampa, e tutte le volte le redazioni dimenticano che lo hanno già raccontato. Oppure, come questa settimana, un giornale straniero spiega la storia ai suoi lettori, e gli italiani smemorati la riprendono. Il buon segno è che non mi pare che stavolta sia arrivata sui quotidiani italiani di carta, ma solo su agenzie e siti web di news.

Qualche giorno fa molti giornali hanno dato ampio spazio alla protesta dei bambini indiani che hanno recitato nel film “Il milionario”, candidato all’Oscar: gli articoli raccontavano che I bambini sarebbero stati sfruttati e sottopagati, e i titoli dicevano “Protestano i piccoli attori”, “Gli attori accusano produttori e regista”. Ma poi negli articoli i ragazzi non parlavano mai, e le proteste erano attribuite ai genitori di uno di loro. Il giorno dopo il padre e la madre della protagonista femmina hanno invece dichiarato di essere molto soddisfatti del fondo destinato alla ragazzina.

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