Mi chiedo come facciano in molti a esporre sui giornali la loro indignazione per come la sorte di Eluana sia discussa da chiunque sui giornali, a protestare per questo baccano incivile, sentendosi assolti e immuni. Per molti sarà la buona fede, per altri temo sia la vanità e la presunzione di pensarsi concesso tutto.
Io ho questo pensiero: che il pudore e il rammarico per la straordinaria distanza tra quel che succede alla famiglia Englaro e quel che invece è diventata la sua storia dovrebbe prevalere persino sulle buone ragioni della protesta. Penso che nessun modo di morire sia buono, ma questo è il peggiore, e lo stiamo peggiorando ogni giorno, anche noi di buone intenzioni e sentimenti. Penso che non ci si debba scannare intorno a quella donna, e che si debba fare ogni sforzo per non diventare come quelli che parlano di “omicidio” e usano tutto questo per affermare le proprie frustrazioni e meschinità: penso che non si debba partecipare a questa guerra civile ormai aliena dal suo pretesto.
Noi siamo i buoni: vediamo di dimostrarlo.
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