Stare più attenti, e chiedere scusa

La strategia del PD sui casini in cui Berlusconi si è messo da solo era finora stata saggia ed efficace: stare alla larga. Non a caso in tali casini l’opposizione non ha avuto nessun ruolo. E se in generale è buona regola lasciare che le difficoltà altrui lavorino da sole, ancora di più lo è per un partito che non ha dimostrato negli ultimi anni una grande sapienza nel governare gli eventi.
Franceschini si era limitato a pochi interventi puntuali e molto attenti, come aveva ben spiegato lui stesso stamattina sul Giornale. Dire una parola di più può essere il modo migliore per ricompattare l’avversario, e la malevolenza dei sostenitori della maggioranza, che invece sono costretti a prendersela con Repubblica.
Oggi però Franceschini quella parola di più l’ha detta. Gli è scappata la mano. La battuta sul fare educare i propri figli da Berlusconi non è solo molto sgradevole, perché mescola a delle obiezioni legittime sul ruolo del capo del governo, delle obiezioni indebite sul suo ruolo di padre e sul suo rapporto con i figli, sul quale né Franceschini né nessun altro è autorizzato a dare giudizi supponenti e presuntuosi (e che niente dovrebbero avere a che fare col giudizio su un ruolo istituzionale). Ma è anche ingiustificata nel contenuto: di tutti i tratti contestabili di Berlusconi e dei suoi comportamenti istituzionali e personali (che sono moltissimi), l’accusa di non essere stato un buon padre non conosce nessun indizio ed è del tutto pretestuosa. E la dignitosa protesta dei figli Berlusconi è una brutta umiliazione per le ragioni di questa campagna.

update: vedo che Franceschini ora dice che le sue parole sarebbero state mal riportate. Speriamo sia vero.

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