Qualcuno che mi usi l’iPhone

Posso guardare Carlos Gomez, l’esterno dei Minnesota Twins, recuperare un fuoricampo da quattro di Alex Rodriguez degli Yankees, andandolo ad agguantare oltre la barriera e riportandolo con sé tra il tripudio dei fans. Posso guardare l’ultimo video dei Green Day, che sennò i video ormai non li vedo mai, sono tagliato fuori, bisognerebbe passare le giornate davanti a MTV, o nelle palestre dove mostrano MTV. Posso rivedere tutto Gran Torino, anche se l’ho già visto, ma per godermi di nuovo la scena della conversazione dal barbiere. Posso vedere un blob di tutte le polemiche televisive di cui si è parlato negli ultimi tempi senza che io ne capissi niente, non avendole viste. Posso guardare l’ultima serie di “24”, che mi ero un po’ stufato alla penultima, ma poi lo so che mi diverto. Posso rivedere, di questi tempi, il video di “You are the world” e cercare di riconoscere pure James Ingram. Posso vedere i cortometraggi della Pixar. Mentre aspetto un aereo in ritardo seduto su queste panche di ferro, mi rendo conto che le cose che potrei vedere sull’iPhone sono un milione, e me le godrei tutte (persino i Green Day, nel 2009). Ma Apple dovrebbe fare una batteria che duri il triplo, e un software di duplicazione dell’utente. Uno vive, e l’altro usa l’iPhone.

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