Macerie

Basta con il cinismo ammiccante de “gli italiani sono fatti così” e della politica che si sporca le mani e basta con l’indulgenza sugli spicci ed efficaci modi di questo centrodestra. E basta col parlare d’altro come alibi per non parlare di questo. In un paese perbene e che non si vergogni di sé il Presidente del Consiglio non fa pressioni su un suo uomo all’AgCom per far chiudere dei programmi tv: se questo accade, ogni cittadino di quel paese è corresponsabile nella misura in cui lo consente, figuriamoci avalla. Tutto il resto sono cazzate.
Michele Serra su Repubblica, oggi.

Ma quale sarebbe il reato?, chiedono in coro il premier e i suoi molteplici coristi. Questa volta hanno ragione. Non è per niente facile, in termini giuridici, definire l’operato del padrone di un Paese che fa telefonate da padrone, sistema i suoi uomini d´azienda nello Stato, nelle autorità di garanzia, negli organismi di controllo, nomina i dirigenti dell´’zienda concorrente, cerca di chiudere la bocca ai nemici e moltiplica potere e stipendi degli amici. Forse, a ripensarci bene, e a rileggere (per esempio) la storia di Giancarlo Innocenzi, che di mestiere fa l’arbitro per conto di noi tutti e nei fatti è un dipendente di Berlusconi (esattamente come se i guardialinee delle partite del Milan fossero nominati dalla società rossonera), forse, dicevo, il reato è di omesso controllo, ed è a carico di tutti gli italiani.
Scrutiamo il futuro con ansia, chiedendoci che cosa potrà succedere, e non ci rendiamo conto che tutto è già successo. Una democrazia che permette un accumulo di potere così spaventoso è una democrazia che ha già perduto, e da parecchi anni, il rispetto di se stessa. E quando le Procure puntano le loro torce, illuminano macerie.

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