Rispetto alla frequente accusa dei media tradizionali per cui il loro lavoro verrebbe saccheggiato da internet gratis e senza riconoscimento, segnalo una delle frequenti contraddizioni di questa tesi.
Così, per informazione accessoria: le parole di Bocchino su cui si stanno agitando tutti da ieri sera, prime pagine dei quotidiani e homepage eccetera, sono tratte da un’intervista al Post. Solo che in quell’intervista si alludeva a una precedente semplificazione da parte degli stessi media, che quindi oggi non citano la fonte. Ma non è importante.
(dal blog della redazione del Post)
Come si dice: “colgo l’occasione” di questo post per una domanda poco discreta.
Leggo il Post regolarmente da quando e’ uscito e, devo dire, mi piace molto.
Ecco, da appassionato di media e nuove tecnologie e, in sostanza, di internet da lungo tempo (per dire, la mia tesi di laurea sulle comunita’ virtuali e’ del 2000, e in giurisprudenza, mica informatica) sarei curioso di sapere come sta procedendo un’avventura cosi’ particolare nel panorama editoriale italiano.
Insomma: si campa? Ne vale la pena?
Forse la citazione, come moltre altre situazioni nella vita reale, funziona come la precedenza nautica: passa sempre per primo il più grosso. Se sei piccolo è già tanto se non virano per venirti addosso apposta. Noblesse oblige?
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