Un paese normale

Uno non sa mai se rallegrarsi delle piccole cose buone e normali in cui si imbatte o desolarsi del suo rallegrarsi, sintomo delle poche occasioni che ce ne sono. Ma insomma, l’altro giorno ho sentito un programma in radio di cui era ospite Nicola Porro del Giornale. E la conduttrice gli ha chiesto di dire la sua sul tema eterno di quanto Silvio Berlusconi sia aiutato dai media che possiede. E Porro, come ogni persona normale farebbe ma come non fa mai nessuno dei suoi colleghi, ha detto sì che secondo lui l’argomento è sopravvalutato, ma che non era certo lui a poterne parlare in modo attendibile, visto che scrive su un quotidiano della famiglia Berlusconi.

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3 commenti su “Un paese normale

  1. CiroIpp

    Aiuterebbe a contestualizzare anche sapere di quale radio stiamo parlando. Ovviamente si dicono cose diverse in contesti e platee diversi/e.
    Saro’ una persona non normale (ok, qui nessuna sorpresa) ma pensare che il potere del controllo dei media sia un “argomento sopravvalutato” E’ Una Enorme Cazzata. Sul serio eh, il totale annullamento di giornali e televisioni sarebbe la cosa migliore che potrebbe succedere in Italia in questo momento.

  2. dan.galvano

    Vero, non è un argomento sopravvalutato, nè da sottovalutare. e porro ha risposto da onesto.
    Pero’ non concordo con l’equazione di molti “Vince Berlusconi = Gente rincoglionita dalle tv”.
    Il problema c’è, ma cosi’ non si spiegano Vendola o altre vittorie del centrosinistra. Vuol dire che i pugliesi (cosi’ come toscani, marchigiani, ecc) sono meno rincoglioniti?
    Non credo, la tv arriva anche li’.
    Se si vuole vincere servono candidati credibili.
    Se qcuno nel pd avesse un po’ piu’ di palle, oggi sarebbe li’ a dire “andiamo e li distruggiamo”.
    E invece da tutto questo casino è piu’ facile che perdano voti in direzione fini. Perchè nessuno finora è capace di scaldare l’elettorato di centrosinistra

  3. franco

    Quanto meno ha avuto la franchezza di ammettere che non può sputare nel piatto dove mangia!

Commenti chiusi