Un vecchio e un bambino

Da una settimana la redazione del Post tollera i miei mugugni quotidiani man mano che ci passano sotto gli occhi le foto delle agenzie: le immagini sanguinose delle autoflagellazioni con lame e coltelli che avvengono durante una festa luttuosa celebrata in questi giorni dai musulmani sciiti mi sono intollerabili e non riesco a trattenermi. Oggi Emanuele Menietti mi ha chiesto cosa sia a darmi così fastidio. E io ho rapidamente provato a frugare nei miei pensieri e ho buttato lì questa precipitosa risposta: “poche cose mi irritano come il fanatismo religioso, e l’autolesionismo di qualunque genere: le due insieme sono troppo”. Mi sono sentito un vecchio brontolone presuntuoso, e mi capita ormai spesso.
Poi sono andati tutti a casa, io mi sono trattenuto ancora un po’ e adesso ero qui da solo ed è arrivata questa (SAJJAD HUSSAIN/AFP/Getty Images).

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro

12 commenti su “Un vecchio e un bambino

  1. PaolaGa

    Ma che ci azzecca vecchio? Non credo che sensibilità sia legata all’età. In più tu, oggettivamente sei giovane, sopratutto in quanto uomo. E sono d’accordo anch’io

  2. Roberto Cerbino

    è un’immagine veramente tremenda…altro che vecchio brontolone presuntuoso…

    quella manina debole, piccola e liscia che cerca impotentemente di aprire quell’altra serrata e rugosa.

    quell’acqua sui capelli che scivola a nascondere le lacrime di un pianto ingenuo di occhi chiusi.

    quelle figure sfuocate in camicia grigio nera che assistono mentre il loro simile brandisce quel coltello che sai già che sta per colorarsi di rosso.

    ho i brividi…

  3. mico

    Ecco appunto, dopo le mille pippe sullo scontro di civiltà, la tolleranza, il relativismo culturale, il fanatismo, il terrorismo, l’accoglienza, la respingenza, direi che siamo al punto.
    Certo che si deve essere tolleranti con ogni punto di vista religioso sul mondo: l’uomo ha un punto di vista religioso fino dalla più antica preistoria, fino da quando ha iniziato a seppellire i morti e forse meglio chi crede in Dio di chi compra i bracciali che hanno il magnetismo, hanno le stesse prove ma ben diverse gratificazioni.
    Certo che si deve essere massimamente intolleranti verso ogni punto di vista bigotto: è la nostra storia e la nostra identità, è costata milioni di morti e secoli di battaglie, certo che facciamo bene a combattere i nostri bigotti e quelli importati con tutta la forza e senza nessuna incertezza. Possiamo sempre prendere esempio dal comportamento dell’uomo del Vangelo, se serve uno spunto

  4. Broono

    Concordo con il discorso sui fanatismi, l’autolesionismo e il mix tra i due.
    Concordo al punto che allargherei il discorso anche all’autolesionismo cristiano nelle sue svariate forme per non rischiare di scivolare immediatamente nel facile discorso sull’inferiorità dell’Islam, partendo dal concetto che il fanatismo in sé è esso stesso una forma di autolesionismo intellettuale che a lungo andare e in un lasso di tempo inversamente proporzionale alla sua intensità non può che produrre il bisogno di vivere anche la sua versione fisica.
    Detto questo mi permetterei un appunto che non vuole essere una correzione ma al limite appunto un allargamento dello sguardo: il post parla del fanatismo, che è una scelta (più o meno indotta ma sempre scelta) personale e di autolesionismo, che nella parola stessa conferma il suo essere a sua volta una scelta.
    Ecco, in un post che tratta di scelte quella foto non c’entra nulla e fa apparire strumentale l’accoppiata, quando non ce n’è decisamente bisogno visto che di immagini di autolesionismo utili a veicolare il concetto il web ne offre abbastanza da non aver bisogno di ripiegare.
    Quello è un bambino che viene costretto a una violenza religiosa, non ha nulla a che vedere con l’autolesionismo fanatico e l’accoppiata stride quanto striderebbe se lo stesso post si concludesse con una foto del momento in cui una bambina di pochi anni subisce l’infibulazione.

  5. Pingback: Daily Digest for December 18th | DonatoMola.net

  6. ro55ma

    Si può non essere d’accordo solo pensando che sia poco, che bisognerebbe smettere di rimuovere quello che non ci passa proprio sotto il nasino, solo per evitare complicazioni.
    Poi uno si rende conto che quel tipo di reazione e denuncia faticherebbe a fermarsi, a trovare un equilibrio fra il vecchio buon diritto dei popoli alle propria cultura, alle proprie tradizioni e quello di altri di superarli e metterne (a nudo e)al bando le tragedie e le sofferenze imposte. Sono d’accordo con te e vorrei che avessimo quel coraggio ma ho paura di quello che un giorno potranno esercitare su di me, per gli stessi principi ma visti dal “loro punto di vista”.

  7. leorotundo

    Le religioni sono come certi veleni, in piccole dosi possono anche fare bene. In caso contrario, come quello della foto, vale la massima: “Per far fare una cosa stupida ad uno stupido basta poco ma per far fare una cosa stupida ad una persona intelligente ci vuole la religione.

Commenti chiusi