Quelli che cambiano le cose

Ma la cosa più importante che confermano questi risultati – in molti lo sapevamo già, altri continuano a negarlo – è che vincono gli uomini. Che le formule “non contano gli uomini, contano i programmi”, o “prima i contenuti e poi i nomi” sono cliché miopi o ipocriti: di un’ipocrisia spaventata dal dire una cosa che è normalissima e nota, che ci sono persone capaci di farsi votare più di altre, sulla base delle loro idee – loro, non di un partito – e della bravura nel comunicarle. E questo vale soprattutto nel centrosinistra. I suoi risultati sono stati buoni ma molto vari. A Torino ha vinto un vecchio e stimato leader del PCI fedele al PD, ereditando anche i successi di un altro leader del PD, più indipendente. A Milano ha vinto un uomo di Rifondazione e poi di SeL, che viene dalla buona borghesia milanese e ha posizioni molto garantiste sulla giustizia. A Napoli ha vinto – parliamo sempre del centrosinistra – un uomo del fronte giustizialista con grande e spiccia capacità di comunicare se stesso. A Bologna ha vinto un sobrio uomo di partito di bassissima visibilità nazionale raccogliendo le frustrazioni per gli eccessivi personalismi che lo avevano preceduto.

In tutti questi casi è stata vincente o fallimentare da parte dei partiti del centrosinistra la scelta dei candidati, e chi ha ottenuto successi li ha ottenuti per quello che era, non solo per aver dietro questo o quel partito, o davanti questo o quel “progetto”: di progetti ce ne sono montagne, a sinistra. Si vince con i candidati che funzionano: che possono essere diversi in contesti diversi: un uomo di non grande carisma e visione ma quadrato come Bersani può funzionare in un tempo stanco di eccessi, oppure quei tempi possono invece avere bisogno di modelli più potenti, ispiratori, capaci di recuperare passioni. Quello che è certo è che gli uomini – e le donne, magari – contano e che quelli bravi sono rari: poi decidiamo e discutiamo quali siano, ma smettiamo di dirci che “prima i programmi” (salvo poi rimpiangere chi Prodi, chi Veltroni, chi persino D’Alema). Siamo pieni di programmi. Idee ne abbiamo a pacchi, da anni. Troviamo chi le sappia far vincere.

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39 commenti su “Quelli che cambiano le cose

  1. cristiano valli

    sono d’accordo. con quelle perwsone lì si vince. ma poi non si governa o si governa male. e si riperde.

    posto che c’è ancora da scalare un everest prima di vincere [che i voti della lega ritorneranno fuori al momento giusto], pisapia sarebbe una buona notizia ed un pessimo sindaco. perché a milano non si fa politica da vent’anni e non c’è una idea di città da portare avanti, uno che non sia un libro dei sogni irrealizzabile o realizzabile in vent’anni.

  2. cristiano valli

    senza dimenticarsi che, se perde, pisapia scomparirà in consiglio per i prossimi anni, sempre che ci vada. costringendo al prossimo giro a ricominciar daccapo. una altra volta.

  3. dan.galvano

    D’accordo con te, sfido a trovare quanti su dieci milanesi sappiano il programma di Pisapia o Moratti.
    Idem altrove.
    De Magisitris si è costruito un personaggio molto visibile e di impatto, nonostante tutto.
    Io continuo a pensare che dall’era Berlusconi in avanti il candidato – specie di una grande città – debba essere anche “pop” (capitemi sull’uso del termine).
    Morcone non lo è neanche un po’. Da qui la batosta del PD a Napoli.

  4. canablach

    A Milano ha vinto …

    Pisapia è in vantaggio, netto vantaggio, ma non ha vinto. E, per me, è l’immagine perfetta di quella generazione 1940-1955, devastante e fallita, di uomini con la testa piena di paglia in fiamme, multiforme ma priva di forma, piena di idee ma sostanzialmente vuota e incapace.
    Sottoscrivo, buona notizia, pessimo sindaco: a Milano non si fa Politica da più di 20 anni; e non c’è uno straccio d’idea del Futuro, il frammento di una visione che ci guidi tutti fuori dal deserto.

  5. piti

    Due cose.
    Uno. Rimpiangere Prodi significa rimpiangere i suoi programmi.
    Due. Le vittorie del centrosinistra a questo giro di amministrative dipendono abbastanza poco da chi si proponeva. E’ stato un compattamento antiberlusconiano, che negli ultimi tempi ha straparlato più del solito (che già).
    Poi, se uno vuole sempre mettere la propria bandierina in cima ai fatti per farsi dare ragione da loro a ogni costo, buon pro gli faccia.

  6. alekuei

    Caro Sofri, mi spiace vederti cadere in un vizio ideologico (e culturale). A Bologna l’uomo non c’entra proprio niente…la vittoria è venuta perchè si è scivolati nella contrapposizione più marcata, da cori da stadio, da fermate-i-barbari-berlusconi-non-vincerà-mai. Detto questo, non c’è nel soldatino Merola, in questo PD dormiente e nei suoi elettori, nessun bene per la città.
    Poi, a margine, vorrei scommettere sulla durata della legislatura. Ma che importa, ormai. saluti.

  7. Marco Berti

    “troviamo chi le sappia far vincere [le idee]”. Sono d’accordo, è verissimo, (Berlusca docet) ma io questa miriade di idee e programmi non la vedo, non la sento, sono convinto che non ci sia niente che non sia roba paraculabile a seconda del pubblico uditore del momento (la chiesa, i verdi talebani, i sindacalisti d’assalto), tutta roba poco pratica e molto demagogica.

  8. Massimo

    D’accordissimo. E la prova è proprio De Magistris il Cialtrone, come lo chiama giustamente Francesco Costa. In una piazza come Napoli, dove i toni sono sempre esasperati e le situazioni emergenziali, vince un uomo che dà l’impressione di essere un leader, uno capace di risolvere i problemi, altro che programmi, ma fatemi il piacere. Che poi il PD sarà costretto a votare De Magistris al ballottaggio, che lo stesso sarà una disgrazia politica ed amministrativa, e che tutto ciò ricadrà anche sul PD che non ha saputo trovare un uomo visibile per Napoli sarà argomento di discussioni future.

  9. sinigagl

    Oh, bravo Luca, che aria fresca!
    Finalmente esce questo concetto: (localmente) lo sosteniamo da 15 anni!
    Contano le persone, con la loro storia e le loro capacità, purchè sappiano portare valore aggiunto alla coalizione.
    E’ così: va percorsa questa linea, con convinzione. E si vince. :-)

  10. alexmeia

    Uno dice che De Magistris è un cialtrone, un altro che con Pisapia forse si vince ma poi non si governa (o si governa male), un altro non vede idee ma solo roba demagogica…

    Cari commentatori, ve lo meritate Berlusconi. Ve lo meritereste per altri 20 anni. Meno male che quelli che non votano Berlusconi non sono tutti intelligenti come voi.

  11. Carlo M

    contano le persone, ma contano anche i partiti che le sostengono. a milano il pd non è il primo partito per 671 voti.

  12. Marco Berti

    Non vedo il nesso tra non vedere programmi (applicabili) del PD e meritarsi berlusconi. Sinceramente, non l’ho capita. Si vede che non sono intelligente come credevo…..

  13. Francesco

    A me sembra la vittoria delle primarie, più che altro, che sono un’idea, probabilmente migliore di quanto pensassi.
    Oltretutto permettono di “fare un OPA” sulle persone di valore che stanno in altri partiti.
    Pisapia è il candidato del PD, almeno degli elettori del PD, sono loro che l’hanno candidato e poi portato al ballottaggio, con l’appoggio di quelli di SEL.
    Non un candidato di SEL appoggiato anche dal PD, almeno a livello di “base” e sarebbe il caso che i “leader” lo capissero (oltre a Bersani, che questa cosa la dice da un pezzo).

  14. cella32

    “A Bologna ha vinto un sobrio uomo di partito di bassissima visibilità nazionale raccogliendo le frustrazioni per gli eccessivi personalismi che lo avevano preceduto”.

    Avresti avuto ragione se Merola fosse stato eletto dopo Cofferati, ma le cose non stanno così. Delbono è diventato un personaggio in seguito al CinziaGate, prima non lo era affatto. Anzi la sua storia politica ricalca evidentemente la definizione che hai coniato per Merola. Assessore regionale e vicepresidente della Regione, Delbono lo conoscevano giusto i suoi studenti di economia all’università e i frequentatori della politica.

    Su questo punto la tua tesi è completamente sbagliata, ma può essere l’eccezione che conferma la regola che hai voluto esporre. Sul resto non lo so e non mi pronuncio

  15. alekuei

    Quoto cella32, come già esposto in precedenza. Il riferimento a Merola è inesatto, denota una prospettiva viziata. Poi, forse, è solo scarsa conoscenza della situazione bolognese (non che sia interessante, perciò nessun biasimo).

  16. Broono

    Io, da milanese, non riesco a guardare ai numeri di ieri di Pisapia come numeri che rivelano un’evoluzione del modo di procedere dell’elettore medio milanese.
    Semplicemente credo che un baratro culturale/sociale/amministrativo come quello che milano oggi rappresenta non sia mai stato raggiunto a memoria d’uomo e che lo sia così tanto e così innegabilmente che nessuno, nemmeno i più terrorizzati dal prossimo arrivo delle orde comuniste, è più in grado di mettere seriamente di nuovo una ics accanto alla giunta responsabile di tutto questo.
    A giudizio mio si stanno assegnando eccessivi meriti al peraltro meritevole Pisapia e troppo poche responsabilità alla vera responsabile del calo di voti, nell’analisi dell’esito.
    Ho come la sensazione, insomma, che Milano sia così disastrata che non è nemmeno stato un referendum perso da berlusconi, è proprio la città a non aver più avuto il coraggio di rivotarsi.
    E’ una città talmente messa male che ha superato la soglia del celabile con la famosa calza sulla telecamera, insomma.
    Credo che la Moratti quel 41 l’avrebbe preso pure correndo da sola.
    Dopodiché adesso interverrà la Lega e riporterà la calza a posto e chi conosce un poco milano sa che è tutt’altro che il caso di passare le prossime due settimane a festeggiare il prossimo cambiamento di giunta.

  17. andrea61

    Magari mi sbaglio, ma a me non sembra che Pisapia e De Magistris abbiano “sfondato” ma piuttosto che abbiano saputo approfittare del suicidio dei concorrenti. E’ vero che un candidato senza appeal elettorale non potra’ mai vincere, ma senza il harakiri di PDL a Milano e del PD a Napoli, non saremmo qui a parlare di “sorprese”. E da “milanese” dico anche che se i capataz del pdl si fossero premurati di fare quattro passi tra la gente normale invece di limitarsi a fare comizi davanti a claque esultanti, se ne sarebbero accorti per tempo cambiando cavallo.

  18. ernst89

    Leggendo tutto il giubilo (a-la-“nuovo vento del Nord”) mi domando se ci sia nessuno fra tutti i commentatori che conosca davvero votanti del PdL a Milano e si sia informato perche’ tanti di loro abbiano abbiano votato Pisapia.
    Broono ha descritto molto bene il perche’ almeno io abbia votato per (cercare) di “mandare a casa la Moratti”. Probabilmente 2-3 anni fa avrei rivotato la Moratti ma la sistematica distruzione delle cose buone che ha fatto (Ecopass, BikeMi, Expo ecc. ecc.) mi hanno dato molto da pensare. E la prospettiva di avere Salvini a sostituzione di De Corato mi hanno fatto definitivamente cambaire idea.
    E l’alternativa e’un bravo (innocuo) milanese borghese che sicuramente non puo’ fare peggio. Io ho votato i Radicali (pur di non dare il voto al PD) e mia moglie e’ riuscita pure a trovare il suo dermatologo nella Lista Civica (Fumagalli, uomo da 150Euro a visita). Siamo riusciti a votare Pisapia senza dare la preferenza al PD e al solito scialbo candidato della societa’ civile (ma ve lo ricordate Ferrante?).
    Insomma, il PD, Bersani, Scalfarotto, Vecchioni, la Bindi, Franceschini, Veltroni non c’entrano nulla. E vi posso assicurare che alle Politiche noi (e penso molti altri “moderati”) non voteremo PD finche’ si continuera’ ad avere una tale poverta’ di idee, di uomini/donne di partito e a focalizzarsi su anti-berlusconismo e giustizialismo. L’ultima esperienza del 2008-2010 con tre partiti “comunisti” al governo (e Diliberto a osannare Castro) e’ stata sufficiente! Sicuramente molto meno peggio questi che ci sono adesso.
    Per il PD sarebbe ora di riiniziare, oggi, da Renzi (o Civati) a costruire un approccio ai problemi del paese che non sia avvelenato dall’odio per Berlusconi, il disprezzo per la “l’inferiorita’ intellettuale” di noi votanti del PdL, e dal servilismo verso la magistratura.
    E speriamo che Pisapia vinca (cosi’ da ripulire il partito)

  19. Luca

    cella32, ti sbagli ed equivochi quello che ho detto: il punto non è che Delbono fosse un “personaggio” prima di essere eletto, ma che il suo disastro personale e personalistico abbia fatto crescere il bisogno di basso profilo, misura e concretezza. Come dimostra il successo della Cancellieri.

  20. cella32

    scusa Luca io avrò pure equivocato le tue parole – e ti ringrazio per avermi chiarito il punto -, tuttavia sei tu che continui a sbagliare.

    Prima di Merola il candidato sindaco di Bologna del PD era Maurizio Cevenini, detto Mister preferenze (credo sia arrivato a 13.000 a queste elezioni).

    Per essere sintetici, Cevenini alle primarie se lo mangiava Merola, lo sanno tutti a Bologna. Se poi Cevenini non avesse avuto uno scarabaccino, come lo chiamiamo da queste parti, ovvero un malore, avrebbe corso e vinto le elezioni.

    Solo che Maurizio Cevenini è tutto tranne basso profilo, misura e concretezza. Sempre in tv, sempre in radio, sempre a urlare forza Bologna, sempre alle sagre di questo&quello, sempre in Sala Rossa a celebrare i matrimoni, e nessuno che sappia cosa abbia fatto davvero in politica. Ma l’avrebbero votato in massa proprio perché è un personaggio e perché ha impostato, ripresosi dal malore, una campagna elettorale personalistica.
    Sulla Cancellieri non commento perché servirebbe troppo tempo, ma ti assicuro che le cose a Bologna stanno diversamente anche da quel punto di vista.

    Senz’offesa Luca, ma alle volte puoi sbagliare anche tu, specie se ti avventuri in valutazioni che riguardano una città che immagino conoscerai pure bene, ma che non vivi affatto.

  21. cella32

    Nota: infatti Merola non se l’è nemmeno sognato di candidarsi alle primarie prima della rinuncia di Cevenini.

  22. heilandstark

    Io dico che fino a che non avremo alle spalle almeno 15 anni di legislatura diversa da quella del PDL non possiamo dir nulla.
    Mi fa piacere leggere che molti avveduti commentatori condividono un pensiero di fondo:
    il PD ha vinto e adesso???

  23. Tiberio

    Belli questi commenti, tranne uno, sarò ingenuo ma mi fanno ben sperare in un’Italia “unpo’piùmeglio”….

  24. alexmeia

    Non vedo il nesso tra non vedere programmi (applicabili) del PD e meritarsi berlusconi. Sinceramente, non l’ho capita. Si vede che non sono intelligente come credevo…

    il PD ha vinto e adesso???

    Che vi devo dire. A me piace Pisapia, e piace anche De Magistris, e sono contento dei loro risultati. Non me ne frega niente del PD ed i commenti autocelebrativi non servono a niente, ma mi ha stupito che quasi tutti quelli che hanno commentato questo post siano riusciti ad evidenziare qualcosa di negativo che riguarda la sinistra ed i suoi candidati. Perché tanto odio?

  25. Lazarus

    Evidenziare i lati negativi e la mancanza di prospettiva per il futuro non significa odiare. L’odio è altra cosa e qui non ne vedo, anzi qui vedo solo commenti molto pacati e piuttosto saggi.

  26. iaracolonna

    Vincono si, le persone, ma dietro la vittoria di Pisapia c’è la sua identità di sinistra ben chiara, la sua preparazione e un modo molto dignitoso e civile di fare sia la politica che il suo lavoro.
    Se le persone sono la loro condotta, siamo d’accordo.
    Altrimenti sembra che rimanga solo “la camicia chiara, pantalone cachi e maglioncino gettato sul collo” della giornalista del corriere.

  27. heilandstark

    @Alexmedia
    Non è voler vedere solo il lato negativo, ma riconoscere la debolezza di alcune vittorie se proiettate su una scala -temporale e geografica- più ampia. Come dice Lazarus l’odio non c’entra anche perché questi partiti che ci ritroviamo meriterebbero semmai solo commiserazione.
    Tra parentesi gli uomini da soli non governano senza il bene placito del partito. In Italia si son visti languire decine di personaggi valenti abbandonati dal partito o dalle istituzione che avrebbero dovuto sostenerli.
    Comunque. Se cambiamento ci sarà, sarà il benvenuto.
    L’Italia ne ha bisogno.
    Heiland Stark

  28. Luca

    Cella32, io sbaglio spesso, se hai così a cuore questo tema. Ma il tuo argomento conferma la mia tesi, secondo me: Cevenini – di cui conosco bene fame e attributi – è anche lui un candidato che deve i suoi successi esattamente a se stesso e al suo personaggio e alla sua capacità di comunicarsi in determinati ambiti, e non al rappresentare progetti, programmi o partiti. È un altro esempio di successo costruito a partire dagli uomini e non “dai programmi”. Se poi volevi intendere che tu abiti a Bologna e io no, beh, su questo ti do ragione senz’altro.

  29. Marco Berti

    @alexmeia: nessun odio per nessuno, ovviamente!
    E’ che non capivo perchè mi dovrei meritare berl se dico che sono convinto che servano programmi concreti, OLTRE che persone capaci di applicarli. Non sono di Milano, quindi sono contento per Pisapia e niente più. La demagogia l’ho vista a Bologna quando si cercava di tirare la cancellieri per la giacchetta per farla entrare in politica. Ma con che programma? con che garanzie di coerenza rispetto ad una linea politica? ma soprattutto con quale linea politica? Veramente la si voleva sindaco perchè era simpatica e aveva fatto cose “di buon senso”? E chi stabilisce quale è il buon senso?
    Ma Luca, non eri tu che scrivevi della necessità di politici di professione, della futilità di “è bravo perchè è uno come noi”? Ecco, magari il carisma che tu leggi è proprio l’effetto di quell'”uno come noi”.
    Poi, per quello che riguarda i programmi, è vero che ce ne sono a montagne, e quindi è come non averne nessuno (di credibile). Io sono contento della vittoria del PD, ma mi sento in linea con la vignetta di Makkox sul Post di oggi.

  30. cella32

    non mi interessa stabilire che tu sbagli spesso, Luca… basta leggerti ;-)

    Sono sicuro che non me ne vorrai per questa battuta, visto che sei un uomo di spirito. Rimaniamo invece di opinioni diverse. Mi è parso però che tu abbia cambiato il piano del discorso fra la prima risposta e la seconda alle mie osservazioni, forse in onore al titolo del tuo post odierno… perciò non proseguo per non impegnarti oltre in un discorso che evidentemente non sono in grado di capire. Infatti, tu sbagli spesso, io invece sbaglio tutti i giorni, quindi non so fra i due chi è peggio.

  31. dino

    @ernst89
    Accetto tutto. Davvero. Ho un pelo sullo stomaco notevole. Però, ti prego, il vittimismo no eh? Questo no.
    Basta con ‘sto mantra. Dell’”inferiorità intellettuale” con la quale a sinistra si etichetterebbe l’elettorato PDL. Guardati attorno.
    E’ la classe dirigente attualmente al governo in questo disgraziato paese a considerare il proprio elettorato decisamente sprovveduto. Non credo sia necessario portare esempi concreti di cialtroneria destrorsa.
    Stai tranquillo che a sinistra abbiamo già abbastanza problemi per badare pure alla supposta inferiorità intellettuale altrui.

  32. Wizardo

    Temo sia una questione semantica. è vero che di idee ne abbiamo fin troppe, ma non coerentemente sviluppate in un programma chiaro in grado di suscitare entusiasmo e speranza.
    gli “uomini” credo siano un veicolo per i programmi. Pisapia rappresenta un modo di intendere il centrosinistra, connotato da un riformismo forte e allo stesso tempo serio e rigoroso. Allo stesso modo Fassino. Merola ha vinto al primo turno semplicemente perchè Bologna è Bologna, e il commissariamento ha paradossalmente generato uno scatto d’orgoglio nel PD e svantaggiato una destra in palla totale.
    Morale: sono gli uomini e i programmi, l’una cosa non esclude l’altra. Personalmente, credo che enfatizzare troppo il personalismo dei candidati rischia di nascondere ciò che conta di più, che è la politica, il progetto, la visione del mondo (che va ben oltre il contenitore di idee sparse). In ultimo, capisco la sintesi giornalistica, occorre andare molto cauti nel fare inferenza da dati che non parlano mai così chiaramente.

  33. sergio62

    Pisapia ha vinto perchè si è ispirato apertis verbis ad un grande sindaco della vecia milan del dopoguerra, parlo di Leonardo Greppi . Quanti sanno che da noi a Roma una strada è dedicata a lui?
    Questo richiamo ha energizzato i vecchi milanesi , orgogliosi del primato morale e civile che un tempo deteneva la loro città ed ansiosi di riconquistarlo, quindi desiderosi di vedersi prospettare una mission per gli anni ’10.
    Il Terzo Polo , piuttosto, può correre il rischio di divenire una sorta di Lega Centro-Sud ?Al Nord quasi è irrilevante

  34. cesare berrini

    L’unico uomo politico valido della sinistra potrebbe essere Renzi. Dico potrebbe, perché pare sia stato criticato dai suoi correligionari per non aver recitato le litanie contro Berlusconi. Tutti gli altri, nessuno escluso e perciò anche Pisapia, sono dinosauri di un’altra era della politica.
    Il posto lasciato vacante dai dinosauri è stato occupato dalla fauna degli urlatori. Quindi, mancano ancora tanti uomini politici come Renzi. Se potranno emergere si respirerà aria nuova anche all’opposizione.

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  36. amaryllide

    2Evidenziare i lati negativi e la mancanza di prospettiva per il futuro non significa odiare. L’odio è altra cosa e qui non ne vedo, anzi qui vedo solo commenti molto pacati e piuttosto saggi.”

    “De Magistris il Cialtrone…sarà una disgrazia politica ed amministrativa, e che tutto ciò ricadrà anche sul PD”
    quanta saggezza, quanta pacatezza. A parte gli insulti, sottolineo lo squallore di considerare l’eventuale fallimento di LDM come dannoso solo perchè toccherà il PD, mica dice “ritengo che non sarà un buon sindaco, e la pagheranno i napoletani”. No, “ricadrà sul PD”. Me ne frega del suo fallimento solo perchè toccherà il mio partito, altrimenti potrebbe pure trascinare la città all’inferno. E mi astengo dall’infierire chiedendomi retoricamente chi o cosa potrebbe danneggiare il PD più di quello che ha già fatto il PD napoletano.

    Quanto a Renzi uomo valido, stendiamo un velo pietoso, essù. Non è questione di essere antiberlusconiani o meno, è questione di vivere nel ventunesimo secolo. Renzi è un democristiano fatto e finito, ergo è fuori tempo massimo:
    http://www.uaar.it/news/2011/02/14/chiesa-arricchisce-palazzo-vecchio/

  37. Lazarus

    Non diciamo bischerate, Renzi è la vera e unica novità del PD da molti anni a questa parte ed è quanto di più lontano esista dalla dc (mentre gente come Bersani o Prodi in realtà sono vecchi dorotei rifatti).

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