Al lupo! Censura!

Una discussione piuttosto fragile su Twitter a proposito delle rassegne stampa online sta di nuovo usando a sproposito vittimistico il termine censura, e con l’occasione reincollo una cosa che avevo scritto in Un grande paese.

Non passa mese senza che in Italia si discuta di censura. C’è un problema di libertà di informazione, in Italia, senza dubbio: e si aggroviglia con un problema di qualità dell’informazione. Esiste una vera censura su molta tv, ed esiste una censura in molte teste. Però la parola la usiamo ormai in occasione di qualunque scelta editoriale, ed è diventata l’alibi di chiunque non condivida critiche e interventi sul proprio prodotto, sia televisivo che giornalistico che letterario eccetera. Censura. Abbiamo chiamato censura ogni cosa. Abbiamo discusso di: censura. Una, sola e assoluta, aliena da variabili e contestualizzazioni, e buona per ogni occasione. Abbiamo discusso di una parola. E tutto quel che abbiamo concluso è: la-censura‐è-­cattiva.

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro

2 commenti su “Al lupo! Censura!

  1. odus

    La parola censura è diventata l’alibi di chiunque non condivida critiche e interventi sul proprio prodotto, sia televisivo che giornalistico che letterario eccetera
    Praticamente un abuso tra gli addetti ai lavori scontenti.
    In altre parole una cosa non seria tra persone non serie che non riguarda la gente comune per bene.

Commenti chiusi