Per dir la verità

Avete presente quel repertorio di espressioni di contorno che tutti usiamo – chi più, chi meno, ognuno le sue – per introdurre o guarnire le cose che vogliamo dire, oppure come semplici tic verbali? “Per essere sincero…”, “A dire la verità”, “Voglio essere onesto…”, “Non fraintendetemi…”, “Sto solo dicendo che…”, “Lascia che ti dica che…”, eccetera.
Molte volte sono ormai dei tic, appunto – ho sentito due persone di recente dire continuamente “tra virgolette” senza nessun bisogno o senso, così come si usano “diciamo” e simili -, ma spesso, e lo spiega un interessante articolo del Wall Street Journal, sono per l’interlocutore un segnale d’allarme che gli si sta dicendo qualcosa di sgradevole, o di fragile o infondato. E un pezzo ingombrante dei modi in cui comunichiamo.
In alcuni casi, poi – “Per essere sincero…” e simili – generano l’obiezione: “perché, di solito non lo sei?”.

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro

Un commento su “Per dir la verità

  1. robbbberto

    Spesso al “tra virgolette” viene aggiunto il gesto con le dita che mi dà un impulso irrefrenabile di spezzargliele!

Commenti chiusi