Chi ce lo fa fare, ma a noi

Come sanno tutti, l’ipotesi che Matteo Renzi possa diventare capo di un governo prima di nuove elezioni ha preso consistenza (“perché circola così tanto, se non è vera?”, domandava ieri Lucia Annunziata a Gianni Cuperlo, evidenziando la confusione italiana tra ciò che è reale e ciò che circola) grazie all’esagerato sostegno che le hanno dato pubblicamente coloro che vogliono mettere nei guai Renzi e soprattutto i giornali in cerca di enfasi quotidiana. È probabile che qualche mezza parola possibilista da parte di qualche renziano ci sia stata, ma nel campo delle opinioni personali, e poi far girare questo allarme è ritenuto da alcuni renziani di qualche efficacia strategica.
Detto questo, l’ipotesi è implausibile, come conclude chiunque faccia un ragionamento un po’ approfondito (ieri lo ha concluso pure Eugenio Scalfari, malgrado il suo quotidiano ci monti la panna da giorni).

Ma c’è un aspetto rivelatore in più, su come siamo fatti, in queste discussioni piuttosto sterili: ed è che l’argomento usato da gran parte degli scettici o dei critici del progetto Renzi-al-governo-senza-votare è che “non gli conviene” (persino lui stesso, oggi: “chi ce lo fa fare?”). Quasi nessuno invece spiega che non conviene a nessuno di noi, in quanto italiani; quasi nessuno indica che sarebbe il fallimento di ogni prospettiva di cambiamento, e per questo non “una delusione per chi crede in lui”, ma un guaio per tutti e per l’Italia squinternata.
Renzi a capo di un governo oggi sarebbe disarmato, lui e tutti i suoi buoni propositi: disarmato di una maggioranza parlamentare, disarmato di una maggioranza nei suoi gruppi, disarmato di una legittimazione elettorale, disarmato dell’immagine di nuovo modo vincente di fare le cose (altro che “cambiaverso”). Sarebbe il solito uovo oggi, con cui l’Italia è governata e progettata da decenni (compreso il governo Letta).

Questo non sarebbe un problema per lui: certo, lo è, anche, “si brucia”. Ma a noialtri cosa importa se si brucia? A noialtri importa che l’unica cosa che ha evocato delle prospettive di cambiamento in questi anni segua il suo percorso: percorso complicato dalla bizzarra contraddizione per cui c’è un governo “del PD” di cui però “il PD” non è contento e in cui non crede. Ma la soluzione per ora è solo fare come Renzi ha fatto finora: insistere che il governo ottenga di più e intanto ottenere lui quel che può da fuori dal governo e dal parlamento, come con la legge elettorale.
Questo è il ragionamento da fare per escludere questa artificiosa ma pompatissima ipotesi Renzi-al-governo-senza-votare: che non ci conviene, che ci bruciamo. Chi ce lo fa fare?

p.s. quello che è certo è che visto com’è andata con Letta, un’altra pretesa di Napolitano – “un governo qualunque, ma non si voti” – non sarebbe presentabile.

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23 commenti su “Chi ce lo fa fare, ma a noi

  1. Pingback: Ma chi ce lo fa fare? | Capre e Cavoli

  2. odus

    “Quasi nessuno invece spiega che non conviene a nessuno di noi, in quanto italiani;”
    Ecco un’altra bella spiegazione della demo-crazia “all’italiana”.
    Renzi no al governo non perché gli italiani non lo hanno scelto ed incaricato in normali elezioni politiche nelle quali potrebbero scegliere ed incaricare un altro, ma perché “non conviene”.

  3. odus

    “Quasi nessuno invece spiega che non conviene a nessuno di noi, in quanto italiani;”
    Se “ci convenisse”, potrebbe anche andarci al governo, anche se non eletto in normali elezioni politiche.
    Ma “non ci conviene” :-/.
    “p.s. quello che è certo è che visto com’è (come è) andata con Letta, un altra (un’altra) pretesa di Napolitano – “un governo qualunque, ma non si voti” – non sarebbe presentabile.”
    E’ certo adesso, febbraio 2014. Ma non era certo nell’ottobre 2011, quando, a seguito di telefonata Merkel, nominava senatore a vita e poi presdcons certo Monti al posto di Berlusconi, eletto normalmento e mai sfiduciato dal parlamento. E si è visto com’è andata. Letta è venuto un anno e mezzo dopo e si sta vedendo come va.
    Ma non è finita. Il “saggio”, l’unico che sa cosa “conviene” a noi italiani, è ancora lassù e può ancora tutto e per tutti.

  4. Lazarus

    Ma chi ce lo fa fare a noi di continuare a prestare attenzione ai rumours dei politici italiani, sempre pronti a fare ipotesi, controipotesi, previsioni, grandiosi progetti di rinnovamento e ringiovanimento e risanamento, cambiamenti di marcia, di rotta, di guida, di mentalità, di leadership, rottamazioni e pensionamenti e passi indietro e avanti e mai nulla che davvero cambi, ma quando dico davvero intendo davvero.
    Un cent per ogni volta che un politico italiano comunica un buon proposito e sarei ricco, ma ricco davvero.

  5. FaustoB

    1) Per eliminare questa ipotesi basterebbe che Renzi dichiarasse urbi et orbi non tanto che lui non è interessato bensì la sua totale e non trattabile indisponibilità. Se non lo fa lui stesso la lascia in piedi, forse strumentalmente.
    2) Il proseguimento di questo Governo si potrebbe fondare, a mio avviso, solo sulle riforme costituzionali che tra procedura di doppia lettura camera e senato e probabilissimo referendum confermativo significano due anni pieni prima di nuove elezioni. Come ci arriverebbe Renzi (e l’ipotesi di cambiamento che incarna)?
    3) Per quanto potrà reggere “Renzi il nuovo” con il giochino delle tre buste?

  6. fp57

    a me pare che, anche in questo post, si faccia tanta confusione fra interessi personali, interessi di partito e il bene della nazione.
    Per cui, quando Renzi dice “a me interessa il bene della nazione”, non so…io non mi fido.

  7. odus

    @fp57 , 10 febbraio 2014 alle 14:13
    quando Renzi dice “a me interessa il bene della nazione”, non so…io non mi fido.
    E fai bene.
    Guarda un po’ quel che salta fuori dall’articolo di Friedman sul Financial Time a proposito delle trame tra Napolitano e Monti, con consultazioni di quest’ultimo con De Benedetti in Svizzera e con Prodi a Reggio Emilia nel giugno/luglio 2010.
    E poi volevano anche farlo diventare presidente di questa repubblica, il Prodi.
    Pensa “te”! :-\.
    Se tanto mi dà tanto, quanto possono valere le cose che oggi dice o non dice Renzi?

  8. odus

    “3) Per quanto potrà reggere “Renzi il nuovo” con il giochino delle tre buste?”
    Volevi dire delle tre buste o delle tre carte?

  9. odus

    “p.s. quello che è certo è che visto com’è andata con Letta, un’altra pretesa di Napolitano – “un governo qualunque, ma non si voti” – non sarebbe presentabile.
    Come mai su il Post non c’è nessun accenno all’articolo di Alan Friedman sul F.T. ripreso dal C.d.S. sulle trame e sulle decisioni del presidente di questa repubblica nella tarda primavera del 2011 culminate nella nomina di Monti?
    Dopodomani uscirà i libro del giornalista dal titoòo “Ammazziamo il gattopardo” dove non si capisce il vero gattopardo chi sia, ed il Post non ne sa nulla?
    http://www.corriere.it/politica/speciali/2014/ammazziamo-il-gattopardo/notizie/gia-nell-estate-2011-napolitano-sondo-monti-come-premier-aef23796-91b0-11e3-a092-3731e90fe7ac.shtml

  10. uqbal

    1) Odus: Monti non è stato fatto senatore a vita perché ha telefonato la Merkel, né ci sono state chissà che trame, svelate, wow, dal diretto interessato in tv. Una cosa segretissima, perbacco. Né, ça va sans dire, si vede come questo cambi il significato politico di Monti PdC o della maggioranza parlamentare che lo ha votato.

    Finché uno si dedica a scrivere fandonie del genere, si auto-esclude dalla discussione, o quanto meno da quelle discussioni che hanno ancora un qualche ancoraggio con la realtà.
    Pare che in pochi si auto-escludano, e ancora meno, purtroppo, distinguano tra realtà, fantasmi e fantasie.

  11. FaustoB

    Se Napolitano è ancora convinto che per fare il presdiente del consiglio sia opportuno essere parlamentari (vedi Monti fatto senatore a vita apposta) il discorso è già bello e chiuso. Non penserà mica di fare anche Renzi senatore a vita?

  12. Fagal

    Il problema é che in primis Renzi, e soprattutto chi lo sostiene, non hanno ancora pienamente compreso che non si deve fare pressione sul Governo ma sul Parlamento!!. Il Governo non é sostenuto da una maggioranza politica elettoralmente scelta ed é necessariamente a termine. Non solo perché dalle elezioni non é scaturita una maggioranza politica ma perché la maggioranza parlamentare eletta che lo sosteneva ab origine si é in buona parte sfilata (paradossalmente c’è un’opposizione di maggioranza, politcamente parlando che lo avversa, e una componente minoritaria politica che lo asseconda). Lo schema operativo e comunicativo non può quindi che essere quello di incalzare il Parlamento ad operare sulle riforme, martellando continuamente quell’istituzione, peraltro messa sicuramente peggio rispetto al Governo. Non ha alcun senso mediaticamente dare ultimatum od aut aut al Governo. Se tanto si andasse alle elezioni senza una riforma compiuta, non cambierebbe assolutamente nulla per chi sarà chiamato a governare. Per fare questo ci va tempo. E’ come nel “dilemma del prigioniero”…vincono se ambedue evitano si pestarsi i piedi.

  13. Fagal

    Se passa il tempo é ovvio che tanto Letta che Renzi qualcosa ci rimettono. Il primo tanto non ha chance di reincarichi politici immediati di pari rilevanza a livello nazionale…col tempo chissà. Al secondo potrà essere imputato di non aver sfiduciato il Governo ma se porta a casa qualche riforma significativa potrà sempre spendere questa carta. Essere riuscito a cambiare qualcosa dove altri hanno fallito. Per queste ragioni va mantenuta la pressione “mediatica” sul Parlamento che c’era nei giorni dell’accordo sulla legge elettorale. Diversamente si comunica solo gran confusione ed incapacità di operare ed incidere

  14. Marco 67

    Quoto.

    Tra l’altro, per un politico, la “convenienza” per il Paese dovrebbe coincidere con quella personale.

    Naturalmente la mediocrità gretta e diffusa, fa pensare a molti che non possa esistere qualcuno in grado di far coincidere le due cose (faccio il politico per migliorare il mio Paese e lasciare qualcosa di utile di cui andar orgoglioso). Suscita fastidio.

  15. Lazarus

    fp 57 fai bene a non fidarti di Renzi, a Firenze in molti si sono fidati e i molti si sono pentiti.

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  18. cinziaopezzi

    che si bruci?
    c’è qualche possibilità che si bruci?
    allora… renzi al governo subito!!!
    cos+ ricominciamo da capo:
    primarie, e vincerle
    elezioni, e vincerle
    governare, ecc.

  19. cinziaopezzi

    perchè renzi continua a NON aver vinto neppure le primarie
    a essere stato letteralmente imposto come unica possibilità nelle elezioni del segretario,
    che in effetti mi sembra includa la candidatura automatica a presidente del consiglio,
    cosa che renzi non aveva considerato valida per bersani,
    pretendendo delle primarie apposite,
    il che secondo me finirebbe con un’altra frase di questo tipo:
    “per cui c’è un governo “del PD” di cui però “il PD” non è contento e in cui non crede”

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