Notizie che non lo erano

Mercoledì sera sui siti di molti quotidiani e agenzie di stampa (Repubblica, Unità, Agi, Sole 24 Ore, tra gli altri) hanno cominciato ad apparire degli articoli che annunciavano l’intenzione di Facebook di chiudere la diffusissima applicazione per messaggi Whatsapp, che Facebook ha comprato da qualche settimana. Come fonte veniva citato un articolo del tabloid inglese Daily Mail, non famoso per la sua affidabilità. Ma in questo caso l’articolo del Daily Mail era fondato, solo che in Italia in diversi hanno sbagliato a tradurlo e lo hanno completamente equivocato: l’articolo parlava infatti della decisione di Facebook di togliere alle sue app per mobile la funzione dei messaggi, e usare per questi solo l’applicazione dedicata Messenger. Di Whtasapp non si parlava proprio, se non per riferire come improbabile una fusione delle due applicazioni. Ma poiché il titolo dell’articolo faceva un gioco di parole con l’espressione “what’s up” (“che succede”), in Italia è girata per le 24 ore seguenti la notizia inventata che Facebook volesse chiudere Whatsapp.
Per circa un’ora, il giorno seguente, i siti dei maggiori quotidiani hanno annunciato la morte del famoso cantante portoricano José Feliciano – noto per i suoi successi anche italiani nel secolo scorso -, ma si è poi scoperto che era morto un suo omonimo cantante cubano di salsa.
Lo scorso primo aprile una piccola agenzia di stampa britannica dedicata a notizie sul mondo cattolico, ha inventato per scherzo la notizia che il Vaticano avesse destinato un falco di nome Sylvia a tenere lontani gabbiani e corvi da piazza San Pietro, per evitare che questi aggredissero le colombe occasionalmente liberate dal Papa, come era accaduto qualche settimana fa. La notizia però è stata ripresa come vera da molti importanti giornali in tutto il mondo, compresi diversi italiani, ed è tuttora online sul sito di Repubblica, tra gli altri.

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