Lulu

Anni fa citare Louise Brooks era una cosa da raffinati cultori del vintage cinematografico, e poi divenne un compiaciuto conformismo da “name droppers”: Louise Brooks, quella dei film muti; Louise Brooks, quella di Valentina di Crepax; Louise Brooks, quella del carré. Poi come in tutti i cicli del genere, passò di moda e si cercarono altri nomi da citare.
Adesso le scene del suo film più famoso – Il vaso di Pandora, di George Wilhelm Pabst – sono in un bel video della canzone che le ha dedicato Natalie Merchant, cantautrice statunitense già dei 10,000 Maniacs, che ha pubblicato un disco nuovo. Lo ha presentato in due concerti a Londra e ha mostrato il video di “Lulu” (il nome di Louise Brooks nel film e il suo soprannome nella vita) in un incontro assieme allo scrittore Alain De Botton, prima di cantare anche con il quartetto d’archi del Kronos Quartet: Merchant è un modello demodé di cantautrice “impegnata” e intellettuale, e non ha paura di sembrarlo, compreso il video in bianco e nero con immagini del 1929. Grazie anche al fatto che in quelle immagini Louise Brooks è bella da restare a bocca aperta, e la canzone mette voglia di conscere meglio la sua disordinata vita e breve carriera: “when everybody knew your name”, come dice Merchant.

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