La notizia era questa.
(qui le altre prime pagine)
Ma ora vedo che L’Espresso dice questo.
Due settimane fa la notizia ha fatto il giro del mondo: una strage per motivi religiosi a bordo di un barcone in viaggio tra Africa ed Europa. Musulmani che in alto mare si infuriano per le preghiere dei cristiani e li gettano fuori bordo, uccidendone almeno nove.
Anche le persone sotto arresto confermano il massacro, ma danno una ricostruzione molto diversa delle cause. Il loro è il racconto di una drammatica lotta per la sopravvivenza. A bordo del gommone – spiegano nelle deposizioni difensive – tutti erano ammassati, senza divisioni né per nazionalità, né per religione: se in quelle condizioni si fosse scatenata una rissa, di sicuro l’imbarcazione si sarebbe ribaltata. E descrivono la situazione: molti passeggeri, soprattutto quelli stivati a prua, erano aggrappati al tubolare dello scafo, un po’ per tirarlo su, un po’ per evitare che l’acqua allagasse l’imbarcazione. Una lotta per non morire durata quasi 70 ore, tra le onde: quelle che avrebbero fatto cadere in mare diverse persone, tra le quali anche migranti di fede musulmana. Vittime della stessa disperazione e non dell’odio religioso.
A proposito del libro, perchè una copertina così brutta, da scatola del detersivo anni ’80?