Forse è il sogno a sognare noi

Sting è un po’ in disgrazia da tanto tempo: sarà stata colpa di una sua vera o apparente supponenza, di un suo prendersi sul serio, di una non perdonata inclinazione ad avventurarsi in cose musicali anomale – senza produrne capolavori -, della sua voce di Sting che a un certo punto è diventata un po’ svenevole, delle troppe apparizioni da Fazio o degli aneddoti inventati sulle sue performance erotiche ripetuti mille volte nelle radio. Sarà stato quel che sarà stato, Sting è stato cantante di una della rockband migliori degli anni Ottanta e di sempre e autore di formidabili canzoni, poi interessante autore di un paio di dischi da solo niente male, assai diversi da quelli coi Police, e poi si è perso in una ripetitività inallegrita da qualche isolata buona canzonetta da canticchiare.

In mezzo tra l’ultima e la penultima fase, esattamente 25 anni fa oggi, Sting pubblicò questo disco che si chiama The soul cages. Disco strano, dedicato a suo padre che era morto pochi anni prima, una specie di “concept album”: con dentro alcune belle canzoni e alcune altre già così e così. Ma si concludeva, in particolare, con un pezzo inventivo e bellissimo, “When the angels fall”. Parlava di fede religiosa e di senso (o non senso) della fede religiosa, ma soprattutto aveva un andamento conclusivo, liberatorio, ipnotico, cullante. Bella. Diceva, tra le altre cose:

Forse è il sogno a sognare noi

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Un commento su “Forse è il sogno a sognare noi

  1. livio w.

    Creco che i Police siano stati una band molto sopravvalutata.Quello che lessicalemte si direbbe un sintagma:un’aggiunta elitaria a cose già viste pochi anni prima.Passa come Reggatta de blanc il lavoro migliore della band,e pure questo è abbastanza infondato.Con tutte le sue incongruenze,nell’album citato nel post-e in pochi altri-forse le cose migliori Sting le ha fatte da solista.La sua,presunta,disgrazia è semmai quella di essere troppo legato a idee musicali stantie.Che poi chi vada da Fazio è un prodotto,e non un artista (con pregevoli eccezioni,tra cui quella del “pungiglione”,certo) è risaputo.
    Sting,insomma,non è un fallito,musicalmente,ma un perdente di successo.Appena un pò in ritardo sui tempi,come chi ha tra le mani le cartelle del bingo mentre si sta inventando il cubo rubikiano.

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