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30 gennaio

Fatwe
Caro Christian, vorrei proporti una riabilitazione. Trattandosi di un personaggio inviso alla sinistra, so di poter contare su di te (tu riabiliteresti Hannibal Lecter, per far dispetto a Michele Serra)
Max

Avanti popolo
E la working class cafona, ignorante e che guarda la D'Eusanio, interessa alla sinistra o no?
Quattroeunquarto

29 gennaio

Jonathan Freedland, il Guardian di oggi
(simile a molti altri commentatori del Times, del Guardian, e dell'Independent)
"For one thing, Lord Hutton seemed to have turned a deaf ear to crucial facts and testimony. Transcripts of interviews that the BBC Newsnight journalist Susan Watts had recorded with Dr Kelly corroborated much of what Gilligan claimed, not least the scientist's statement that the 45-minute claim was "got out of all proportion". But Lord Hutton appears to have put those transcripts out of his mind, preferring to assume that Dr Kelly could not have said what Gilligan claimed he had.
He ruled there had been no meddling with the substance of the September dossier, just some beefing up of language, even though one expert witness, Dr Brian Jones, testified that, when it comes to intelligence, wording is substance.
On each element of the case before him, Lord Hutton gave the government the benefit of the doubt, opting for the interpretation that most favoured it, never countenancing the gloss that might benefit the BBC. Perhaps the clearest example was Lord Hutton's very judge-like deconstruction of the "slang expression" sexed up. One meaning could be inserting items that are untrue, he said; another could simply be strengthening language. Under the latter definition, Hutton conceded, Gilligan's story would be true. So his lordship decided the other meaning must apply.
The judge also seemed to have a bad case of Wandering Remit Syndrome. The late insertion of the notorious 45-minute claim was within the scope of his inquiry; but whether that claim related to battlefield or strategic weapons was not, even though the reliability of the claim might well turn on precisely that question. Repeatedly, territory that might discomfit the government was declared out of bounds; areas awkward for the BBC were very much in"
Guardian
"Lord Hutton does not deal with the big question of whether the Prime Minister was less than honest with his country on the road to war"
Claire Short, The Times
"Evidence emerged during the inquiry that the 45 minutes related not to long-range weapons as had been widely assumed at the time but to battlefield weapons. (...) Where the evidence apperas to be conflicting, he invariably gives ministers and government ogfficials the benefit of doubt rather than the BBC"
Ewen MacAskill, Guardian
"To take a political analogy, President Nixon could have said: "Of course, it is possible that I subconsciously authorised the break-in at the Democratic national headquarters in the Watergate Building"
Simon Hoggart, Guardian
"
Mr Blair's triumphalism is mistaken: this unbalanced report does not vindicate his decision to go to war"
Independent
Lord Hutton was also silent on the distinction between whether the claim in the dossier related to battlefield or strategic weapons. He was also strangely silent on the comment from the head of MI6, Sir Richard Dearlove, that the 45-minute claim was given "undue prominence" in the dossier. The claim that Saddam Hussein continued to produce chemical weapons was also heavily criticised"
Paul Waugh, Independent

Un giorno a Fregene
Daniele Silvestri è la cosa più vicina a Robbie Williams che abbiamo in Italia
Musica

Corrispondenze
Al direttore - Il mio è un attacco preventivo, reso legittimo dalle informazioni di intelligence in mio possesso. Se il Foglio stesse considerando l’idea di affermare che secondo Lord Hutton il dossier su Saddam (quello dei “45 minuti”) non sarebbe stato “sexed up”, vi prego di tenere da conto il benevolente eufemismo contenuto nelle conclusioni dell’inchiesta: “The desire of the PM (Tony Blair) to have a strong dossier may have subconsciously influenced John Scarlett and the Joint Intelligence Committee to produce a strongly worded document”. Per il resto, shame on Gilligan and the Bbc.
Luca Sofri
Risposta del Direttore:
Would you please read Marcenaro’s version, front page? That’s our version.
Il Foglio

28 gennaio

Acrobatico
Sulla questione del sexing up (e non sto parlando del resto) l'equilibrismo di Lord Hutton sta tutto nella frase poco qui sotto ("Strongly worded") e in questa: "In the context of the broadcasts in which the "sexing-up" allegation was reported and having regard to the other allegations reported in those broadcasts I consider that the allegation was unfounded as it would have been understood by those who heard the broadcasts to mean that the dossier had been embellished with intelligence known or believed to be false or unreliable, which was not the case."
Ovvero: siccome le conclusioni del dossier non sono state raggiunte con argomenti che si sapevano falsi (ma solo con argomenti che non si sapevano veri, spiego io), non si può dire che il dossier sia stato sexed up

È Van Morrison, ma da vivo
I dischi di questo mese, su Donna: John Martyn, Okkervil River, Paolo Benvegnù, High Llamas
Donna

Guerra e pace
Se andasse fatta o no, non lo so. Ma tanto lo sanno tutti quanti
Quattro e un quarto

Strongly worded
"The desire of the PM to have a strong dossier may have subconsciously influenced John Scarlett and the Joint Intelligence Committee to produce a strongly worded document" (Hutton inquiry)
Guardian

Precedenti
"There have been a number of candidates who have lost both the Iowa caucuses and the New Hampshire primary and still won their party's presidential nomination. But there is no candidate in the modern history of the primaries who has won both Iowa and New Hampshire and lost their party's nomination"
Tapped

Wanna be your lover
Proposte per una Rough Guide compilation di qualsiasi genere, compresa "l'italo-disco"
ilXor

Lieberman ha chiuso
Il suo disco preferito è di Bocelli
Wall Street Journal (appena lo trovo, lo linko)

27 gennaio

E siamo noi a far bella la luna
Qualcuno di voi, uno, due, avrà ancora in casa una copia del vinile di “Ho visto anche degli zingari felici”, con scritto in copertina il prezzo di lire tremilacinquecento?
Donna

Budapest, quello che il turista deve sapere
La via Pal, e altro
Giusec & Frienz

Realismi
"Al direttore - Fotografata la regina Elisabetta mentre finisce a bastonate un fagiano ferito. In un primo momento la monarca aveva sostenuto che il fagiano s’era schiantato sfuggendo ai paparazzi." Mattia Feltri
Il Foglio

Lost but not least
Il film di Sofia Coppola ha schiere di ammiratori e un manipolo di delusi che non si capacitano dell'ammirazione altrui. L'uovo di Colombo è che sia un film molto paraculo: e la paraculaggine o funziona o irrita. Uno degli irritati si chiama Kiku Day e mette il dito sulla piaga del banale e trito (anche quando fondato) umorismo sulle scemenze dei giapponesi
Guardian

Tu sei buono e ti tirano le pietre
Il fisico-matematico-genio-eccetera Stephen Hawking si fa male continuamente. La cosa è sospetta da un po', ma adesso la polizia sta indagando. Il Daily Mirror spinge la tesi che la moglie lo meni
Daily Mirror

Se-le-brescion!
Disney vende la sua città perfettina in Florida
Independent

Trattasi di blog
Poche cose sono ormai noiose come le discussioni e le dissertazioni sul "fenomeno" blog e su "cosa significano e cosa rappresentano i blog" (rappresentano questa cippa). Forse gli articoli sulle tensioni all'interno della maggioranza, ma nemmeno

Il declino dell'impero americano
Josh Marshall, principe dei bloggers di sinistra, debutta sul New Yorker
New Yorker, Talking points memo

Per me...
Il primo tempo di "In America" di Jim Sheridan è una palla priva di senso. Il secondo tempo non so

Moby lines
Sono capra io: pare che le balene in Liguria ci siano, eccome, mi informano Stefano R., Christian, e altri cinquanta liguri. Almeno posso tornare fiducioso nelle rubriche di viaggi

Basso il sole all'orizzonte
Per vedere da vicino il muffin dell'autogrill, ecco invece la tanto attesa guida agli accessi laterali delle stazioni di servizio
Autogrill

26 gennaio

Dirle grosse
Io guardo sempre i consigli di viaggio dei giornali: sembrano tutti posti favolosi. Mi è venuto oggi qualche dubbio sulla loro attendibilità leggendo delle offerte di un albergo di Camogli, nell'inserto viaggi del Guardian:
"Stay at the historic Cenobio dei Dogi hotel in the village of Camogli on the Ligurian riviera. Set in extensive gardens, the property has its own private beach and access to the adjacent nature reserve. Whale-watching trips are also available"
Immagino si tratti dell'acquario di Genova, nel migliore dei casi
Guardian

Lituania
Quella di Vilnius, per capirsi (Estonia, Tallinn; Lettonia, Riga). Il presidente è un ex pilota acrobatico trafficone e stanno cercando di dimetterlo
Corriere Economia, Foglio

Luglio
L'Observer questa settimana pubblica un lunghissimo pezzo uscito l'anno scorso sul New Yorker. È la cosa migliore uscita sul "caso Kelly" e la più completa. Se mercoledì Blair salta, è anche per questa storia qui, e sarebbe difficile dolersene. Purtroppo non è online, ma c'è un'intervista all'autore dell'articolo
New Yorker

Oltre al danno
François D'Aubert ce l'ha con la pirateria musicale che pretende anche di legittimarsi. Discutibile assai, ma attuale
Libération
C'è anche questo
New York Times

Six feet under
Cimiteri multipiano in Inghilterra e ambientalisti negli USA
Guardian e New York Times

I titoliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii...
La lunghezza dei closing credits dei film sta diventando snervante
New York Times

Una domenica postale
Uno sta fuori 24 ore, torna e trova: 11 messaggi buoni, 61 spam

Anniversari
Che vergogna: l'altroieri ho dimenticato che mio padre faceva sette anni di galera

23 gennaio

Nautilus
Manuale di conversazione sul Grande Fratello
Daveblog (via Macchianera)

22 gennaio

"Orca boia!"
Il remix delle agguerrite ultime dichiarazioni di Howard Dean - già divertente di per sé - contiene espressioni dal suono curioso, per noi italiani
MSNBC, Lileks

Mi chiamò la strada bianca
Con sussiegoso garbo alcuni lettori di Wittgenstein mi inoltrano arcinote e dettagliate mappe per il raggiungimento degli autogrill di tutta la penisola. Le tengo tra le cose care, grazie

21 gennaio

Piuma Piumetta
Direttore dello Smithsonian Institute nei guai con la legge per importazione illegale di uccelli rari
Washington Post

Provate con i Breakfast Club!
A me questo programma su VH1 in cui cercano di far riunire le bands degli anni Ottanta pare geniale
VH1, via Euston Station

Mentre i sogni miei segreti li rombavano via i tir
C'è sempre stato questo mito, che alcuni autogrill autostradali fossero raggiungibili senza entrare in autostrada. Beh, eccone uno
G

20 gennaio

Kerry wins
Mah: incrociamo le dita
MSNBC

19 gennaio

Non una scelta affrettata, direi
Moratti molla l'Inter
Repubblica.it

Residue speranze
Benché l'uomo mi convinca assai meno di due anni fa quando ne scrissi, penso che l'unico che possa battere Bush sia John Forbes Kerry
Il Foglio

Un genio, un pagliaccio e un delinquente: come tutti noi
L'Observer su Berlusconi
Observer

Che tenerezza! (Quelle tendresse!)
Le Monde cerca di spiegare i blog
Le Monde

17 gennaio

"How do you know they'll print it?"
La sceneggiatura integrale dei Tre giorni del condor, in PDF
Un-Official.com

Revisionismi
Quando dicemmo che con il "processo Sofri" si voleva riscrivere la storia degli anni Settanta a mezzo sentenze, non pensavamo a tanto. Troppa grazia (si noti anche la presenza di Bruno Vespa nel "nucleo storico" delle BR)
Corriere della Sera, Gazzetta del Sud

Revisionismi/2
Adesso hanno scoperto che Travaglio è fascista

Agenda Sofri
Ascoltata Amalia Gré. Carino. Dirglielo. Molto paraculo. Non dirglielo. Rassicurare Fassino.

16 gennaio

L'esercito del surf
"Cossiga a Ballarò: Sulla legge Schifani io stavo con i girotondini. E che, ci sta Scalfaro, non ci posso stare pure io?
D'Alema: Si va configurando come un movimento sempre più giovanile..."
Miic

Il lago Wakapugi
Stanotte su Retequattro danno Lo sport preferito dall'uomo

Brooklyn
Se arrivano i Nets, ci si potrebbe persino dimenticare dei Dodgers
New York Times

Postcards form the edge
Di cartoline e francobolli, secondo Sofri, quello anziano
Panorama

Che c'hai cento lire?
Salon rimedia un po' di soldi, grazie a Rolling Stone e ad Adobe
New York Times

Pitupì-tum-pà/2
L'ultimo grido per il Peer to peer pare essere roba da Mac
Acquisition

Che carini
Avevo tutt'altra idea di cosa sarebbe stato Le invasioni barbariche, che ormai avrete visto tutti da un pezzo. Lo pensavo un film intellettuale, cinico, aggressivo e alternativo. Niente di tutto questo: alla fine ti rendi conto che è solo una versione canadese e meno patinata di certi film americani dove tutti i personaggi sono buoni e carini e si vogliono tanto bene. Una via di mezzo tra Fiori d'acciaio e Il grande freddo. Quindi, come i suddetti, è carino e commovente a comando. Ma forse la cosa più spiazzante è che, a volerci cercare proprio un discorso più politico, è un film per cui il sistema della sanità pubblica determina solo fallimenti, disservizi e corruzione. Mentre a far funzionare bene le cose ci vogliono gli americani, i soldi, i giovani ambiziosi e la libera impresa. Infine è un film per cui i cinquantenni erano generosi e idealisti, ma ingenui e inconcludenti, e i loro figli generosi e scaltri, e in grado di cavarsela meglio. Tutti buonini e e carini, comunque.

Radio killed the blogstar
Allora, è da una settimana che il titolare, qui, sta facendo Condor, ogni giorno su Radiodue alle undici del mattino. Per ora è ancora piuttosto goffo e cerca di supplire pretendendo di dirne centomila con effetti emicranici per gli ascoltatori. Ma potrebbe migliorare, forse.
Il punto è un altro. È che - come avevamo riflettuto altre volte di fronte a domande sul "portare il blog alla radio" - la radio è il blog: Lo è da molto prima che esistessero i blog. Uno va lì tutti i giorni e racconta delle cose sue o che ha visto e letto in giro. Poi ognuno lo fa a modo suo, certo: come i blog.
Morale: quando hai selezionato già parecchie cose che a te sembrano per qualche motivo interessanti, per dirle alla radio, poi per il blog rimane meno (non niente: meno). Mettici una settimana incasinata, e oplà. Che hai voglia a dire "io il blog lo aggiorno quando mi pare, mica è un lavoro": poi manchi cinque giorni e ti pare scorretto.

12 gennaio

Love is hell, part. 3
A un giornalista di Chicago non è piaciuto il concerto di Ryan Adams, e lui ci è rimasto male. Allora gli ha lasciato un messaggio arrabbiato nella segreteria, e quello l'ha messo online
Ryanadams, Chicago Sun-Times, Modsvsrockers

L'olimpo della hit-parade
La critica è la critica, ma poi quel che conta sono le classifiche. ITunes, il software Apple per la gestione della musica, registra gli ascolti di ciascun brano. Ecco quel che dice iTunes del mio 2003, selezionando una canzone sola per cd
Kaya, Filippo Gatti 39
Still, Elvis Costello 36
The Blower's Daughter, Damien Rice 30
Hard To Miss You, Mojave3 29
Canzone Per Natale, Morgan 27
Idylls Of The King, The Mountain Goats 27
Amateur Night, Damien Jurado 21
Love Vibration, Josh Rouse 20
Home, Simply Red 20
The world isn't fair, Randy Newman 19

8 gennaio

High Pod
La verità è che i nuovi miniPod di Apple costano troppo, diciamocelo: sono carini, ultrapiccoli, un prodigio tecnologico, ma le voci della vigilia lasciavano sperare in un prezzo più basso. Invece costano praticamente come il meno capiente dei vecchi iPod, che contiene il quadruplo di roba. Si paga la miniaturizzazione, ma ne vale la pena? (E in Europa, potrebbe addirittura andare peggio)
BusinessWeek, Daring Fireball, Guardian

Dimmi quando tu verrai
Mettiamola così: e se i "professionisti di Sanremo" che Tony Renis avrebbe così audacemente trascurato in favore di bravi sconosciuti gli fossero invece stati rifiutati dalle case discografiche che hanno visto la mala parata, e il pover'uomo avesse dovuto ripiegare su quel che restava?

"Try Safari. You may never go back to Internet Explorer again"
Walter Mossberg sul miglior browser in circolazione
Wall Street Journal

7 gennaio

Ho detto una cazzata
Grazie alla munificenza di un benefattore di famiglia, che mi ha regalato il cofanetto dell'opera omnia sulla Pantera Rosa, sono addivenuto a una parola finale. È tutto spiegato nei Contenuti speciali sulla storia dei film. E io ho creduto e divulgato una versione errata dei fatti, che qui correggo. La Pantera Rosa e Uno sparo nel buio sono entrambi del 1964, ed assolutamente indipendenti l'uno dall'altro: due storie che non hanno rapporto tra loro, se non per la comune presenza dell'Ispettore Clouseau. Questo perché Uno sparo nel buio era una commedia con cui Clouseau non c'entrava niente e fu inserito per il successo dalla Pantera Rosa e per volere di Blake Edwards e Peter Sellers, che doveva interpretare il film. Insomma ho qualche misera giustificazione nell'aver pensato che Uno sparo nel buio fosse il primo della serie: in un certo senso, la serie comincia sul serio da lì. Ma la Pantera Rosa venne prima.

A canzoni si fan rivoluzioni
Cioè, spiegatemi: bastava invitare l'immortale autore di "Veramente" perché Sanremo diventasse stimabile? E potevate dirlo, tutti questi anni...

Un sentito ringraziamento
A quelli che non hanno ancora detto che Sofri deve chiedere la grazia, a quelli che non hanno ancora detto che Sofri non ha spiegato quegli anni, a quelli che non hanno ancora detto che Sofri è stato riconosciuto colpevole da otto processi, a quelli che non hanno ancora detto che Sofri deve ammettere le sue responsabilità per ciò che diceva LC, a quelli che non hanno ancora detto che sono stufi di questo Sofri privilegiato, a quelli che non hanno ancora detto che quelli di LC hanno fatto tutti carriera, insomma a voi tre: grazie, davvero, e complimenti

6 gennaio

La sagra del tortello
Interessante fenomeno a Repubblica. In prima pagina, Francesco Merlo mette per iscritto due cose definitive su Sanremo. Uno, che Tony Renis è l'uomo giusto per il Festival: il cacio sui maccheroni. Due, che il festival non ha niente a che fare con l'Italia, con la canzone italiana, o con il costume del nostro paese: è una vuota baracconata, e tale rimarrà. Quest'anno più vuota che mai.
Poi, in apertura di spettacoli, c'è una pagina del buon Gino Castaldo, che al festival gli toccherà di andarci: e quindi compie delle acrobazie spericolate per non dire esattamente quello che direbbe chiunque - mai si vide una lista di concorrenti così inutle e dissennata - e investe tutto sull'aggettivo "spiazzante", usato almeno tre volte. A leggerlo, pare quasi che quest'anno ci si debbano aspettare grosse cose. Non sto nella pelle: sono tutto spiazzato.

5 gennaio

Meno male che era amico di Sinatra
Titolo di Repubblica.it: "Pappalardo Piotta e Masini star del Festival di Sanremo". Si auspica dell'ironia
Repubblica.it

4 gennaio

The Pennsylvania Polka
Il temuto remake italiano di "Ricomincio da capo" arriverà nei cinema tra due settimane. Un credito di fiducia ad Antonio Albanese, e incrociamo le dita
TGCom (grazie a Daniel)

Nella piaga
Secondo l'autopsia, non si può affermare con certezza che Elliott Smith si sia ucciso
Yahoo, Il Foglio

I don't believe in you
A un certo punto, i Talk Talk - quando tutti erano convinti non esistessero più - si immaginarono di essere i Pink Floyd. Fecero un paio di dischi molto belli, incasinati, sperimentali, rumorosi e melodici insieme. Poi andò avanti Mark Hollis da solo. Li ricorda en passant FFWD, nello spiegare perché trova poco convincente l'entusiasmo diffuso per gli ultimi Radiohead
FFWD

A-hem
Caro Paolo Liguori, l'idea di mandare in onda in tv dei flash con le ultim'ora di TgCom mi pare funzioni. Ora devi solo far funzionare TgCom sul web, che io con Safari non vedo niente e con IE vedo mezze pagine.

Ogni maledetto lunedì, ogni maledetto martedì. ogni maledetto mercoledì...
Con Ogni Maledetta Domenica abbiamo allegramente chiuso oggi. Complimenti a EmmeBi e grazie al fedele e assonnato pubblico. Dalla settimana prossima il titolare qui si butta sui giorni feriali

Quello anziano
"Caro direttore, vedo che alcune persone, capaci di un’incrollabile fedeltà all’odio nei miei confronti, hanno letto in una mia intervista al Corriere della Sera cose come la mia superbia, la mia sfida, il mio disprezzo, e addirittura la mia minaccia di “conseguenze”. Non presumo di modificare quella accanita fedeltà, ma agli altri ventiquattro eventuali interessati vorrei dire che nella mia non-intervista al Corriere (si trattava della mia opinione sulla grazia, della quale non ho ragione di parlare) ho citato una lezione di cui ho fatto in molti sensi tesoro: e cioè che bisogni seguire il filo delle proprie parole fino alle loro ultime conseguenze. L’espressione più efficace di questo monito si trova nel Danton di Georg Büchner. Se io dico: “Camerata basco nero il tuo posto è al cimitero”, ho solo pronunciato delle parole, e tuttavia non riuscirò a sentirmi del tutto estraneo e tranquillo la volta in cui un basco nero sia stato davvero ammazzato. Così se dico che uccidere un fascista non è reato, o che Calabresi sarà suicidato: slogan che credevano di starsene al riparo della distanza decisiva fra parole e fatti, salvo quando i fatti tradissero le parole e le inchiodassero alla loro responsabilità. Di questo ho parlato migliaia di volte da trent’anni a questa parte. C’entra con la domanda senza fine sul perchè io non abbia fatto appello, non abbia voluto evitare il carcere, non abbia chiesto la grazia, non abbia utilizzato le misure alternative alla galera. Ho pensato che quando dei giudici arrivano, contro la verità vera e contro le prove e le regole giudiziarie, a pronunciare una condanna, non debbano contare sull’eventualità che la loro decisione sia sottratta alle sue conseguenze reali per effetto di uno dei tanti espedienti dell’abitudine. Nei nostri processi, non è mancata nemmeno, nella stessa sentenza (così in quella della revisione negata), l’esplicita invocazione di una decisione politica che sventasse una pena decretata e insieme dichiarata assurda. Ciò che non ha impedito al ministro di dichiararla incorreggibile per rispetto dei giudici e così via. A una lunga serie di modi di lavarsi la mani dopo una sentenza il mio modo di reagire è stato di seguirne io il filo delle conseguenze, pagandole sul mio corpo recluso, e senza le anestesie parziali: che è esattamente quello che impone la scelta della nonviolenza, e del rispetto per la legge anche contro le sue colpe e i suoi errori. Capisco che questa scelta possa apparire singolare o, più modestamente, fessa: non superba e tanto meno minacciosa. Se non, appunto, per una lunga fedeltà all’odio o, più modestamente, all’antipatia. In fondo basta una piccola antipatia per augurarsi che il proprio prossimo crepi in una cella. E’ umano. Adriano Sofri"
Corriere della Sera

3 gennaio

Invecchio
C'è una storia che non riesco a capire (e non sono il solo), da quando è stata messa in giro. Se è evidente che la batteria di iPod, quando si fosse consumata irrimediabilmente, può essere sostituita, e se pare che la possibile sostituzione sia stata pubblicizzata da Apple prima che la storia sull'insostibuilità fosse sparpagliata in giro per la rete, perché si continua a parlarne?
IPodbattery, TechTV, MacRumors, CNN
Intanto dice Antonio Dini che il nuovo mini iPod che si vocifera sarà presentato la settimana prossima a San Francisco, sarà fatto così
Antonio Dini, Wired, Spymac

Asintoti
Forza, ancora qualche giorno e questa discussione sulla grazia dovrebbe essere acqua passata

1 gennaio 2004

Santi Numi
La scelta cafona di rimpiazzare il concerto di Vienna con quello di Venezia poteva avere dei buoni effetti collaterali: l'eliminazione delle stucchevoli coreografie e degli effetti sfocato su fiorami e lampadari, o del commento in stile cinegiornale di casa Savoia. Niente da fare, la sagra del kitsch è maldestramente imitata dalla presunta innovazione veneziana ("i ballabili che ascolterete sono danze ricche di colori e di suoni esotici"). Per fortuna, nemmeno Del Noce può rovinare un programma così

E nisciuno se ne importa
Mariano Apicella e Silvio Berlusconi a Napoli hanno venduto venti copie. Complimenti
Il Mattino (via Mappamondo)

Armani sulla città
La surreale storia di soprusi e stupidaggine del dominio armani.com, raccontata da Gianluca Neri
GNUEconomy