Notizie che non lo erano

Giovedì l’avvocato Pisani, difensore di Diego Armando Maradona in una nota e annosa controversia fiscale con l’Agenzia delle Entrate italiana, ha annunciato che la suddetta controversia era stata risolta e che Maradona avrebbe così estinto ogni pendenza italiana su quel fronte. La notizia è stata diffusa dalle agenzie e ripresa da molti siti di giornali e news. Ma l’Agenzia delle Entrate l’ha smentita:«La Commissione tributaria centrale non ha annullato, né dichiarato estinto, né modificato, il debito che Diego Armando Maradona ha con l’erario italiano. Al contrario, la Commissione ha rigettato la richiesta di intervento adesivo dipendente avanzata dal calciatore Maradona nel giudizio in questione, rispetto al quale lo stesso Maradona era estraneo». Fine della notizia, quindi.
La storia dell’inno nazionale americano cantato dalla cantante Beyoncé alla cerimonia di insediamento del presidente Barack Obama ha avuto un nuovo sviluppo che corregge anche quanto avevo scritto qui la settimana scorsa: Beyoncé ha ammesso di aver cantato in playback, dopo che l’ipotesi era stata prima ripresa da molti media in tutto il mondo, e poi contraddetta con analoga diffusione. Notizie che non lo erano e che poi lo erano e non lo erano le altre, insomma.
Ieri la Roma ha esonerato il suo allenatore Zdenek Zeman: soltanto tre giorni fa tutti i giornali e i siti di news avevano annunciato con pochi dubbi cose come questa: “Zdenek Zeman resta l’allenatore della Roma”, “La Roma ha «rimosso i dubbi», e va avanti con Zeman”, “La ventilata ipotesi di esonero non prende forma dopo un doppio faccia a faccia con la dirigenza”, eccetera.
Questa rubrica e la sua antica attenzione per le notizie false, precipitose, smentite e contraddette si permettono infine di rallegrarsi che il tema abbia raggiunto persino la Presidenza della Repubblica, con un intervento di Giorgio Napolitano sui modi in cui i media hanno diffuso informazioni non attendibili intorno allo scandalo sulla banca del Monte dei Paschi di Siena. Nella sintesi della Stampa: “Monito di Napolitano: attenti alle notizie false”.

 

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Un commento su “Notizie che non lo erano

  1. odus

    Cosa c’è di tanto significativo in tutto ciò?
    Si sa che la stampa, per chi la legge, è solo un passatempo.
    Che si esercita soprattutto dal barbiere o dalla parrucchiera.
    Non parliamo poi della TV.
    Per chi invece scrive sulla carta stampata o recita su radio e tv, o la gestisce in termini imprenditoriali, è solo un mezzo per sbarcare il lunario.
    Le notizie, politiche o di altro genere? Che importanza vuoi che abbiano se sono vere o false? Sono solo motivi per farci due risate sopra.
    C’è un pubblico ristrettissimo che sta dietro ad ogni genere di notizie e sono i giornalisti più affetti da qyesto vizio.
    Come c’è un mercato dell’arte riservato a pochi milioni di appassionati nel mondo rispetto ai sette miliardi che lo abitano.
    O un pubblico particolare che gira il mondo per dare lavoro alle agenzie di viaggio.
    O un altro pubblico che sta dietro alle corse dei cavalli, o che frequenta i casino o un altro che sta dietro alle canzoni, o alla musica lirica.
    L’umanità è costituita da collezionisti di qualche vizio e le notizie giornalistiche, vere o false, sono un’abitudine quotidiana di cui si potrebbe fare benissimo a meno.
    L’uomo si è sempre più o meno informato sugli avvenimenti.
    Ma quando cadde l’Impero Romano d’Oriente con la presa di Costantinopoli da parte dei turchi, la notizia è arrivata a Venezia molte settimane dopo, quando è arrivata una nave a portarvela.
    Le gazzette esistono da poco più di cento anni, la radio da 80 e la Tv da meno ancora.
    Sarebbe interessante un esperimento. Restare senza notizie per uno o due mesi.
    E stabilire dopo cosa cambia o è cambiato o sarebbe cambiato conoscendo notizie. Vere o false.

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