Innanzitutto, complimenti
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Un penny. La notizia della
settimana vale un penny, e due anni fa avrebbe avuto le prime
pagine. Internet faceva notizia, allora. Beh, quella di ieri
è grossa davvero. Amazon ha chiuso il 2002 in profitto.
Cosa significa: significa che alla fine, passati il carnevale
e la tempesta, qualcuno ce l'ha fatta. Significa che l'e-commerce
può funzionare. Significa che non ce la fa solo chi ha
dietro una struttura tradizionale. Significa che si guadagna
non solo alle spalle di altri che perdono, come è per
quasi tutti quelli che oggi campano con internet, progettisti
di siti, fornitori di servizi e contenuti per il web, motori
di ricerca, eccetera. Ma significa anche che per ottenere questi
risultati devi costruire un progetto straordinario e quasi inimitabile.
Amazon appunto.
Un anno fa Jeff Bezos
inventore e presidente della società - annunciò
che per la prima volta in sette anni Amazon sarebbe stata "profitable"
per la fine del 2001. Gli analisti finanziari storcevano il naso
di fronte ai numeri ancora largamente insoddisfacenti. Dopo pochi
mesi Bezos e il suo braccio destro Diego Piacentini mettevano
mano a un progetto di ristrutturazione, tagli e licenziamenti.
Era quello che gli analisti volevano. Lo stesso Piacentini, chiamato
un anno prima alla bisogna, si era reso conto che malgrado l'idea
straordinaria e la forza di volontà che avevano reso Bezos
uomo dell'anno nel 1999 (altri tempi, no?), Amazon aveva fatto
qualche passo troppo lungo sull'onda del generale entusiasmo
che sarebbe venuto. E così mentre i cadaveri delle dot-com
passavano galleggiando, la società di Seattle resisteva
alla bufera e rivedeva le proprie strategie. "L'anno che
verrà mostrerà se anche Amazon e il suo uomo dell'anno
furono un altro sfortunato prodotto dell'ubriacatura della new
economy o una delle poche vere e solide novità dell'era
di internet", scrivemmo alla fine del 2000. Pochi mesi prima
Mike Bloomberg, oggi sindaco a New York, aveva spiegato- non
senza ragione - che "la gente non ama comprare su internet
e in internet non ci sono soldi da fare". Schiere e schiere
di analisti accumulavano nel loro curriculum la previsione che
Amazon non sarebbe arrivata al panettone, per tre panettoni consecutivi.
Ancora ieri, la stampa specializzata segnalava come solo grazie
a escamotages di bilancio discutibili si sarebbe potuti arrivare
a un profitto: e gli analisti prevedevano una perdita di 7 cents
per azione. Invece, oplà, un penny. Un penny di più
per ogni azione in circolazione. Cinque milioni di dollari. Ventinove
milioni di clienti. Un servizio impeccabile. Un meccanismo di
personalizzazione del sito - consigli e raccomandazioni, lista
di regali desiderati, segnalazione di novità - inimitato.
Sconti e prezzi competitivi. "Ci sono due tipi di commercianti:
quelli che si danno da fare per alzare i prezzi e quelli che
si danno da fare per abbassarli. Tutti e due i modelli possono
funzionare, ma noi seguiamo il secondo", ha detto ieri Bezos,
che è un po' paraculo, ma fa le cose che dice: da oggi
gli acquisti sopra i 99 dollari non pagano le spese di spedizione,
negli USA: zero).
Si diceva che per funzionare
in internet si dovesse avere alle spalle una struttura "brick
and mortar" mattoni e cemento -, un'economia tradizionale
che ti sostenesse. Ieri Wall Street ha aperto tra la notizia
dell'amministrazione controllata appena richiesta dalla catena
di discount K-Mart e quella del fortunato bilancio di Amazon.
La quota ha aperto con il 22% in più rispetto alla chiusura
del giorno prima (mentre scendevano Yahoo, eBay, Intel e Microsoft).
Ken Kurson, analista finanziario di Esquire, scriveva un anno
fa: "Adoro Amazon. Ci ho speso qualche milione ormai e continuerà
a essere il mio negozio online preferito. Ma non ne ho mai acquistato
una sola azione, ed escludo di pensarci lontanamente". Cambierà
idea? Il cammino è ancora lungo per Amazon, e Bezos ha
annunciato nuovi traguardi, ma quella di ieri è una pietra
miliare nella storia dela rete. "Innanzitutto complimenti",
dicevano gli analisti più scettici, prima di porre le
loro domande a Bezos alla conferenza stampa di ieri.
Post scriptum personale:
ho un familiare detenuto. Ha desideri strani: sabato mi ha chiesto
di ricevere il nuovo libro di André Glucksmann, pubblicato
in Franci da una settimana. Ieri mattina, martedì, è
arrivato nel pacco di Amazon. Ecco come si arriva a guadagnare,
dopo sette anni, in internet.
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