Il disco più venduto

 

Luca Sofri
Max
luglio 2001

 

 

Il gioco è questo: andate da un vostro amico che se ne intende e fategli questa semplice domanda, “quale disco ha venduto più copie nella storia degli Stati Uniti”, il mercato più grande del mondo?
Se risponderà esattamente, quello è uno che se ne intende davvero. Pochi immaginano infatti che nel paese di Madonna e Springsteen e nel secolo dei Beatles e dei Pink Floyd, il disco più venduto di sempre è una raccolta degli Eagles del 1976, “Their greatest hits 1971-1975”. Ventisette milioni di copie in venticinque anni, poco più di Thriller di Michael Jackson, che ha da poco superato in volata (vale a dire che si vende benissimo ancora oggi): “appena Michael Jackson lo saprà, correrà a comprare un milione di copie di Thriller”, ha detto Glenn Frey degli Eagles alla consegna del “Disco di diamante”.


EAGLES/THEIR GREATEST HITS 1971 - 1975

Se oggi vi volessero vendere una raccolta degli Eagles spiegandovi che non ci sono né “Hotel California”, né “I can’t tell you why”, li mandereste a quel paese. Non si venderà mai. Che almeno ci sia “Desperado” migliorerebbe appena la cosa. Ma si dà il caso che il disco più venduto della storia sia stato pubblicato ben 25 anni fa, all’inizio del 1976. Allora dovevano ancora venire “Hotel California” (1976) e “The long run” (1979). Sono gli anni in cui gli Eagles inventarono il “Southern california sound”, mescolando immagini western, Beach Boys, rock, blues e country. Oggi qualcuno storce il naso di fronte a coretti e dolcezze acustiche, ma allora il rock era questo (nel 1977 la stampa americana li definiva “la maggiore rock band degli Stati Uniti e forse del mondo”). E naturalmente gli Eagles non si erano ancora sciolti, salvo tornare assieme nel 1994 (“per essere esatti, non ci siamo mai sciolti: ci siamo solo presi una vacanza di 14 anni”): quest’estate sono ancora in tour in Europa, unica data italiana il 14 luglio a Lucca.
E allora cosa c’è nel disco più venduto della storia? Formazione: Don Henley, Glenn Frey, Bernie Leadon, Randy Meisner, e “ultimo arrivato” Don Felder. Titoli, ecco qua:

1. Take It Easy
Scritta da Don Henley assieme a Jackson Browne, amico e collaboratore degli Eagles dai suoi esordi (la comunità comprendeva anche Linda Ronstandt). La canzone apriva il primo cd della band, “Eagles”. Pubblicato nel maggio del 1972, “Take it easy” fu il primo singolo del gruppo, e ha sempre concluso la maggior parte dei concerti. Che è il motivo per cui Glenn Frey dice di preferirla.
2. Witchy Woman
Fin dall’attacco di tamburi tribali, uno dei due pezzi dell’album più blues-rock, assieme a “One of these nights”, contrapposti al repertorio più country e solare delle altre canzoni.
2. Lyin' Eyes
Un autentico pezzo country, e un testo all’altezza con tutto il repertorio di luoghi comuni e ingenuità sulle ragazze dagli “occhi bugiardi”, prese tra adolescenza e maturità. Vinse il Grammy Award nel 1975. Fu poi usata per la colonna sonora di “Urban cowboy” con John Travolta.
4. Already Gone
Memorabile attacco di chitarra di Glenn Frey e inno all’indipendenza, la strada, il vento nei capelli e tutto quanto. “Sai che c’è di nuovo? Io me ne sono già andato”.
5. Desperado
La prima canzone scritta assieme da Henley e Frey. All’opposto di “Already gone”, un invito a deporre le armi e abbandonare la strada e la solitudine: “Lascia che qualcuno ti ami, prima che sia troppo tardi”. L’album omonimo è un’opera omogenea attorno alla figura dei fuorilegge, della banda Dalton e della cultura “on the road”. Vendette assai meno di quello che lo aveva preceduto e di quelli che seguirono.
6. One of These Nights
Una delle due canzoni della raccolta ad essere state al primo posto delle classifiche dei singoli, insieme a “Best of my love”. “"One of these Nights" ricorda il vento caldo che soffia tra i cactus, una notte asciutta del sud col calore che sale feroce e il desiderio che fa diventar matti: Paul Newman che divora conn gli occhi Patricia Neal in “Hud il selvaggio”” (articolo di Music Gig, 1976).
7. Tequila Sunrise
“Chissà perché non si trovano mai le parole giuste”: tequila, deserto del Mojave, peyote, hanno fatto parte a lungo della storia e delle ispirazioni degli Eagles. In questo caso con tanto di banjo. Un approccio ambientalista precoce che si è poi concretizzato in iniziative ecologiste e progressiste in particolare di Don Henley.
8. Take It to the Limit
Cieli, strade, ragazze perdute, nuove partenze. Una canzone che condensa la gran parte dei temi cari e consueti agli Eagles e li avvolge in un arrangiamento “black”, che ricorda un po il classico soul “If you dont know me by now” e un po’ il compagno di strada Jackson Browne.
9. Peaceful Easy Feeling
Il concetto sentimentale abbozza quello di “Already gone”: con le ragazze si sta bene, ma meglio non abituarsi.
10. Best of My Love
È la canzone che fece innamorare di Bernie Leadon la figlia di Ronald Reagan, Patti Davis (il papà, governatore della California, non era contento per niente); più tardi i due firmarono persino una canzone assieme (che a Don Henley faceva schifo). Mentre sarebbe nata due anni dopo la storia tra Don Henley e Stevie Nicks dei Fleetwood Mac (130 milioni di dischi in due).


La classifica
La classifica dei dischi più venduti della storia è curata dalla RIAA – l’associazione dei discografici americani – con criteri scrupolosi (la si può consultare su internet, www.riaa.com). Rivela molte cose divertenti e affascinanti del mercato discografico. I magnifici che hanno conquistato il “disco di diamante” – dieci milioni di copie – sono in tutto 83. Solo cinque di questi ne hanno ottenuti due. Nelle prime dieci posizioni ci sono ben cinque dischi dell’epoca d’oro del rock, il decennio ‘70-’80, più uno del 1968. Eagles, Beatles e Pink Floyd hanno due dischi ciascuno nelle prime venti posizioni. La colonna sonora più venduta della storia è quella di “Bodyguard”, di Whitney Houston. Il live più venduto della storia il triplo di Bruce Springsteen del 1986. La band che ha venduto più copie complessivamente, i Beatles (163 milioni), seguita dai Led Zeppelin e dal mito del country Garth Brooks. Addirittura al 46mo posto c’è infine un singolo – l’unico in classifica, undici milioni di copie vendute – di Elton John, “Candle in the wind”, il cui successo si deve tutto a un incidente stradale, avvenuto in un tunnel di Parigi nel 1997.

1 EAGLES/THEIR GREATEST HITS 1971 - 1975 EAGLES
2 THRILLER MICHAEL JACKSON
3 THE WALL PINK FLOYD
4 LED ZEPPELIN IV LED ZEPPELIN
5 GREATEST HITS VOLUME I & VOLUME II BILLY JOEL
6 BACK IN BLACK AC/DC
7 THE BEATLES THE BEATLES
8 COME ON OVER SHANIA TWAIN
9 RUMOURS FLEETWOOD MAC
10 THE BODYGUARD WHITNEY HOUSTON