Macca ai tempi di Macca

Luca Sofri

Musica, 10 luglio 2003

 

 

 

 

 

 

 

 

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So di una redazione in cui lo chiamano “il colonnino McCartney”. Avete presente quel colonnino che i quotidiani ospitano nella pagina degli spettacoli? Storie da poco, che non raggiungono la dignità di articolo, ma per cui si troverà sempre qualcuno che le legga, brevi come sono. Britney Spears fermata per eccesso di velocità, Ligabue comparirà nel prossimo disco di Pavarotti, o viceversa, a Pippo Baudo è andato per traverso il tiramisù. E poi Paul McCartney: non passa settimana senza che il colonnino non si dedichi a una delle salienti vicende della vita dell’anziano signore. Paul McCartney si sposa, PaulMcCartney non si sposa, Paul McCartney sta pensando di fare un bambino, Paul McCartney canterà a una riffa di beneficenza, Paul McCartney ha cantato a una riffa di beneficenza, Paul McCartney ha fatto la pace con Yoko Ono, Paul McCartney ha litigato con Yoko Ono, Paul McCartney ha di nuovo fatto la pace con Yoko ono ma ha litigato con Michael Jackson, Paul McCartney è l’uomo più ricco d’Inghilterra per la quarantaquattresima volta,Paul McCartney si è fatto un uovo, Paul McCartney è uscito a comprare le sigarette, Paul Mccartney è tornato a casa, dopo, e la moglie era lì ad aspettarlo e già che c’era aspettava pure un bambino.
Allora: Paul McCartney ha scritto una quantità di canzoni bellissime (no, Yesterday no; Yesterday è l’equivalente di una supposta di glicerina: alle persone adulte e sane non può piacere), ed è un pezzo di storia da libri di storia. Nel volume su questo secolo, occuperebbe un bel paragrafo. Circa a metà del libro. Poi si girano altre pagine, e di lui non si direbbe più niente. I libri di storia sono una cosa seria. Scrivo con alle mie spalle, sul loro bravo scaffale della libreria Ivar, tredici cd dei Beatles, quattro dei Wings e quattro di Paul McCartney. Ma non ne imbrocca più una decente da anni. Ogni tanto incide dei dischi inutili: per fortuna rapidamente dimenticati, come quella dissennata raccolta di rock’n’roll di una decina d’anni fa. Per non parlare del doppio live uscito da poco in doppia versione (totalino, quattro) americana ed europea, che ha il più alto rapporto prezzo/qualità tra tutti i prodotti su Amazon, più delle mutande di Calvin Klein e dei libri di di Michael Moore. Ma delle mutande di Calvin Klein si parla meno, grazie al cielo. Qualche tempo fa ha fatto un concerto al Colosseo, in cui l’affinità anagrafica tra il contenitore e il contenuto era un’idea spiritosa, ma dovevano darle più risalto. Magari con un titolo tipo “Tosca nei luoghi di Tosca”: “Macca ai tempi di Macca”. Rispetto alla prima volta che ci aveva suonato, mancavano i leoni. Era sponsorizzato dal maggior monopolista delle telecomunicazioni e così il centomilesimo concerto di questo padre costituente è uscito dal colonnino per ottenere pagine intere sui medesimi quotidiani. Visto il successo dell’iniziativa, alla Telecom si mordono le mani di non aver sponsorizzato anche il processo Andreotti.