Paul McCartney è
morto
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Paul McCartney
è morto. Molti si meraviglieranno di questa notizia. E
in effetti hanno ragione: è vecchia. Lo si sa da un pezzo,
da quando qualcuno si accorse che suonando al contrario la canzone
"I'm so tired" dei Beatles si sentivano distintamente
le parole "Paul is dead". Poi venne il disco "Abbey
Road", sulla cui copertina McCartney era l'unico scalzo
e una Volkswagen parcheggiata portava la targa "28if",
come a dire "avrebbe 28 anni se". Prove inequivocabili.
Quello che siamo abituati a considerare ormai il vero Paul McCartney
in realtà è un sosia. Altrettanto noto è
che Elvis Presley sia vivo e al suo posto sia stato fatto passare
per morto, 25 anni fa, un malato terminale scelto all'uopo. Elvis
viene visto ogni tanto in giro per l'America (mai però
assieme a Jim Morrison dei Doors, notoriamente vivo anche lui,
malgrado la tomba parigina). Qualcuno - Elio e le storie tese,
che alle rockstar resuscitate dedicarono una canzone ("Li
mortacci") qualche anno fa - ha sostenuto persino che il
vero Elvis partecipi alla rituali competizioni di sosia di Elvis,
e perda regolarmente.
La storia del rock, come le storie delle maggiori religioni,
è disseminata di misteri, idoli e fanatismi, di miracoli
e leggende, di storie straordinarie e terrificanti. Di complotti
e scandali messi a tacere, di verità celate e verità
rivelate solo a pochi eletti che se ne fanno messaggeri. "Mi
ha detto mio cuggino", per citare ancora Elio, è
un fenomeno che tra i fans del rock prolifera da sempre. Tanto
che spesso non si distingue più mito e realtà,
bufala e verità, malgrado sull'ascesa al cielo di Elvis
ci sentiremmo di mettere una mano sul fuoco. Un dito, mignolo,
a pensarci bene: non si sa mai.
Per esempio. È vero che Ozzy Osbourne - precursore dell'heavy
metal da poco rinato come star televisiva - strappò a
morsi la testa di un pipistrello dal palco di un suo concerto?
Pare di sì, ahinoi, ma le versioni divergono sulla provenienza
del pipistrello e sulla sua salute al momento del fattaccio:
chi dice che Ozzy se lo fosse portato da casa morto, chi che
qualcuno del pubblico glielo lanciò tramortito. Mentre
è senz'altro vero che l'anno scorso Peter Buck dei REM
perse il controllo di sé su un volo aereo da Seattle a
Londra, e ubriaco neanche fosse stato Joe Cocker aggredì
le hostess e una passeggera e spalmò parecchio yoghurt
in giro per il corridoio. È stato assolto di recente,
in considerazione del suo pentimento. Altrettanto vero è
che Sting abbia a suo tempo dichiarato di poter fare sesso per
cinque-sei ore di seguito. Quanto alla verità di ciò
che sosteneva, lui stesso ammise alcuni anni dopo ammise che
considerava anche alcune interruzioni per mangiare qualcosa e
guardare la tv. Ma è del tutto falso che il 12 febbraio
del 1967 la polizia che fece irruzione nell'appartamento di Keith
Richards in cerca di droga abbia trovato Marianne Faithfull con
una tavoletta di cioccolata Mars inserita dove tacere è
bello, e Mick Jagger con la bocca sporca di cioccolata. Keith
Richards, d'altronde, è una miniera di aneddoti scoppiettanti,
veri e inventati. Nel 1981 colpì con la chitarra un fan
che era salito sul palco durante un concerto dei Rolling Stones.
Al tempo, e forse le due cose potrebbero essere in relazione,
il suo sangue era stato da alcuni anni completamente sostituito
per disintossicarlo dalle droghe. E questa è una balla
bella e buona, ma circola con grande successo (vero è
che l'altro Stone, Bill Wyman, abbia sposato una teen-ager quando
aveva 53 anni e successivamente suo figlio si sia messo con la
madre della teen-ager). Che Jim Morrison, quando era ancora vivo
a tutti gli effetti, abbia tirato fuori il pisello in concerto
(senza colpire nessun fan), e sia stato perciò arrestato,
è noto e documentato. Più pudica la disavventura
dal palco di Peter Gabriel, che lanciandosi attaccato a una liana
sul pubblico di Sanremo per esigenze coreografiche (la canzone
era "Shock the monkey") calcolò male il rientro
e andò ad abbattersi con la schiena su uno degli altoparlanti.
Ma non riportò le fratture di cui poi si disse. Peggio
andò nel 1964 - ma sarà vero? - a Sam Cooke, che
uscito dalla sua stanza d'albergo con solo un soprabito addosso
per rincorrere l'amante che gli aveva sottratto soldi e vestiti,
venne colpito con una mazza da baseball dalla receptionist che
lo credette un malintenzionato, un ladro, o qualsiasi cosa tranne
che Sam Cooke. Chuck Berry, suo coevo assai più scatenato,
fu invece davvero condannato da un tribunale per avere installato
delle telecamere nei bagni delle donne di un suo ristorante del
Missouri, precorrendo la moderna televisione da prima serata.
Ma per tornare agli alberghi, non è stata premiata la
creatività dei membri dei Beastie Boys, banditi da ogni
Holiday Inn del mondo. Solo perché uno di loro aveva voluto
inserire un tubo attaccato al rubinetto del lavandino in un foro
che aveva praticato nel pavimento della sua stanza, per vedere
se riusciva ad inondare la stanza sottostante del suo socio.
E in tema di dispersioni, è falso invece che le ceneri
di Sid Vicious siano state gettate sull'aeroporto di Heathrow
e circolino nell'impianto dell'aria condizionata: "sua madre
le fece cadere a terra in un bar e vennero spazzate via da una
cameriera", spiega il suo socio Malcolm McLaren. E ancora
ce ne sarebbero: dal buco aperto nel naso di Stevie Nicks dall'abuso
di cocaina, alla pretesa dei Van Halen di avere nel backstage
grandi confezioni di caramelle M&M's, "ma togliendo
prima quelle marroni": tutto vero. Fino a David Bowie che
andava a letto con Mick Jagger (vero? falso?) e faceva il saluto
nazista ai concerti (vero).
E qui da noi? Nel nostro piccolo: Zarrillo è vivo e Mino
Reitano ha scritto un romanzo, nel 1982 (vero; vero). |