Woodstock giubilare
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Come alcuni hanno già sommessamente indicato, con qualche
imbarazzo, questo Giubileo dei giovani somiglia moltissimo a
un happening rock. La quale constatazione rende interessante
scoprire quali sono le affinità e quali le differenze
e ispira due pensieri. Prima le differenze.
Rispetto a un concerto rock per esempio l'ultimo Primo
Maggio a San Giovanni questi sono molti di più,
intanto. Ma molti, molti di più. E vengono a vedere una
pope-star anziana e malata, nelle condizioni in cui i suoi colleghi
sono di solito abbandonati dal pubblico. Poi non circolano droghe
di nessun tipo. Salvo rarissime eccezioni, non si fanno neppure
le canne, almeno qui. Fine delle differenze. Questa adunata a
San Giovanni era uguale a quella del Primo Maggio, con striscioni
("Papa, sei troppo il migliore"), slogan, e tutti che
si divertivano un mondo ed erano fieri di esserci: "Gio-vannipàolo!".
Basta guardare i libretti in vendita agli stand dei gadget ufficiali,
quelli con i testi delle canzoni e gli accordi. Sono le stesse
canzoni di tutti i coetanei, compresi i diabolici Guns'n'Roses,
i comunisti Chumbawamba e il leggendario apologo della masturbazione
Una carezza e un pugno.
Ma non sono solo i ragazzi a essere quasi gli stessi di quelli
dei concerti: quasi, che in qualcosa sono diversi e infatti sono
qui e non a un concerto rock. È questa settimana stessa
che cerca di somigliare a un concerto rock o piuttosto a un festival
di Sanremo. A San Giovanni due deejay hanno scaldato la folla
prima dell'arrivo del Papa incitando cori, applausi e slogan,
come se fosse il Festivalbar. Si sono ritirati dieci minuti prima
dell'arrivo di Giovanni Paolo per non correre il rischio di presentarlo:
"Un bell'applauso al Papa!". Un altro presentatore
ha presieduto a San Pietro la cerimonia inaugurale, che ha ripreso
con moderazione alcuni tratti del kitsch olimpico, con ballerini
e sbandieratori, colori dei continenti e accensione di torce.
In programma è stata inclusa una "sfilata di moda
giubilare". Il logo dei tortellini Rana era affiancato sui
muri vaticani a quello del giubileo.
Il secondo pensiero è che quando la Santa Sede decide
di fare il festival di Sanremo, lo fa molto meglio. In fin dei
conti (ma non abbiamo visto la sfilata di moda giubilare) il
kitsch è stato solo sfiorato, i ragazzi erano contentissimi
e la figura del papa e le sue battute toglievano solennità
e pesantezza a tutto quanto. Per essere un Giubileo dei giovani
è venuta fuori una bella festa: non è Woodstock,
ma là si sono anche massacrati e hanno distrutto qualsiasi
cosa.
Perché qui l'attrazione, alla fine, era solo "Gio-vannipaòlo",
e ha rispettato le attese. Sarebbero venuti tutti quanti, fino
all'ultimo ragazzo, anche senza ballerini e concerti di Paolo
Vallesi: solo per lui. Se li è guadagnati tutti quanti
in questi anni tutto da solo. E con una tale bravura che nessuno
obietterà all'effetto festival di Sanremo: in fin dei
conti si vede che lui non c'entra e poi va bene così.
Ci vorrà ben altro perché qualcuno vada in giro
ad affiggere tesi ai portoni.
Queste cose si possono pensare, tornando a casa da San Pietro,
da estranei e assai ignoranti di parrocchie. E avevano detto
che questa generazione ormai non crede. Alla televisione c'è
ancora Piazza san Pietro e gli ultimi sbandieratori e ballerini.
Ma sugli altri canali Estatissima Sprint e la Zingara: i giovani
cattolici ne devono fare ancora tanta di strada prima di fare
la fine di noialtri laici.
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