Unire i puntini

Nel contestare con parole molto gravi e indignate quel che è avvenuto oggi alla Festa Democratica al momento dell’intervento di Raffaele Bonanni, Enrico Letta ha ribadito che il Partito Democratico è un “baluardo della democrazia” e della difesa contro simili aggressioni.

Il Partito Democratico, “baluardo della democrazia”, si è alleato alle ultime elezioni con un solo alleato rifiutando tutti gli altri: il partito di Antonio Di Pietro.

Antonio Di Pietro, solo la settimana scorsa, dopo le contestazioni nei confronti di Marcello Dell’Utri, aveva detto: “C’è ancora un’Italia capace di indignarsi. Ed è proprio da qui che si deve ripartire. Iniziamo a zittire quelli come Dell’Utri in tutte le piazze d’Italia”.

Dopo c’è stato Schifani. Dopo c’è stato Bonanni. Fino al prossimo, spostando sempre un po’ l’asticella: prima condannato per mafia, poi sospettato di mafia, poi sospettato di collusione coi padroni, eccetera.

Quindi il baluardo sta difendendo la democrazia da quello che ha scelto e sostenuto come suo principale alleato.

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42 commenti su “Unire i puntini

  1. splarz

    giusto. per non ledere la sensibilità di bonanni bisogna non contestare i mafiosi (che è quel che auspicava di pietro).
    io vieterei di contestare e basta.

    mamma mia che qualunquismo, signor sofri.

  2. Robiciattola

    Che terribile tragedia!
    Ma come ci si salva da tutto questo, se i vecchi (scusate, ma non metto le virgolette perché non voglio mostrare segni di rispetto!)non lasciano le loro poltrone?

  3. splarz

    che poi non mi stupirei se la cosa se la fossero organizzata da soli: fin’ora nessuno era andato lì coi fumogeni, nè con intenzioni violente. dell’utri e schifani son stati contestati a forza di “fuori la mafia dallo stato”.
    di tutta la vicenda di bonanni l’unica cosa da condannare sono i fumogeni, perchè pericolosi.
    per il resto, il pd raccoglie ciò che semina.

  4. Barbara P

    Io leggendo questo post avevo capito che fosse stata l”Idv ha contestare Bonanni. Mi sembrava strano, in effetti…
    Le contestazioni dei centri sociali secondo me fanno gruppo a sé, è dagli anni Settanta che ci sono regolarmente, non aspettavano certo che Di Pietro legittimasse i fischi. Anzi immagino che in questo caso Di Pietro troverà un sistema per fare dei distinguo (sono curiosa di vedere quale).
    Bersani comunque ha trovato una definizione nuova e sottile per chi va a contestare: “squadristi”.

  5. Marzio

    Che dire.
    Luca Sofri ha RA-GIO-NE.
    Ora come nel post precedente.

    Prima si ascolta, poi (eventualmente) si fischia. Dopo però. E se non si ha voglia di ascoltare, non si va ad ascoltare.

    A leggere i 190 commenti del post precedente (Gente da rinchiudere), vien voglia di votare destra, anche se la voglia che torni la piastrella di Sofri è forte (http://www.wittgenstein.it/post/20060626_1127.html)

    Purtroppo si comprende quanto ancora lungo sia il cammino della sinistra italiana.

    Ciao

    Marzio

  6. dalecooper

    Luca, l’alleanza con l’IdV per perdere comunque, e’ stata una follia.

    Se si tengono lontani dalla testa del partito i responsabili di quella stagione politica, Veltroni e Bettini, possiamo sperare di recuperare.

    Ma pare che molti facciano a gara a rificcarli dentro.

  7. splarz

    @ Barbara P: te lo spiego io, è molto semplice: fischiare in piazza è bene, tirare i lacrimogeni è male. e mi sembra che tra chi contesta i mafiosi e chi contesta e basta (ci sia una grossa differenza, oltre che c’è un’enorme differenza tra non concordare con una contestazione (per esempio: non concordo con la contestazione a bonanni) e dire che non si deve contestare.
    mischiare tutto è qualunquismo puro, altro che unire i puntini.

  8. Barbara P

    @ splarz: però scusa, non è che i centri sociali sono andati là a contestare e basta, che tra l’altro che vuol dire? sono andati a contestare l’espressione di una certa politica sindacale che probabilmente per loro è perniciosa e delinquenziale come la mafia.
    comunque sì, forse su posizioni un po’ diverse, ma sono d’accordo con te che mischiare tutto non ha senso.

  9. Max Discontrollo

    Caro Luca
    anche io sono uno di quelli che non è capace di fischiare.
    ma sinceramente non me la sento di criticare chi lo fa.
    fischiamo i fischiatori?
    purtroppo molti non ne possono piu di contestare questa politica dal divano di casa con la molletta sul naso.
    sbagliano?
    io sono giovane, ma sono cresciuto in un periodo in cui fischiavano i bulloni (quando andava bene) e dunque nel complesso mi sembra che Di Pietro sia il male minore.
    O vogliamo spingere tutti coloro che non si sentono rappresentati (e sono tanti) ad astenersi o a sentirsi esclusi con risultati ancor piu pericolosi?
    …e poi, io se fossi stato schifani mi sarei alzato, e avrei urlato:
    fuori la mafia dallo Stato!!
    non siamo forse tutti d’accordo?

  10. francescorocchi

    ATTENZIONE.

    I Grillini non c’entrano niente con questa contestazione. Sono stati i centri sociali, che si sono sempre comportati cosi’.

    Se si ragiona alla grossa, potete addebitare a Di Pietro, retroattivamente, anche i disordini del g8 di Genova.

    Cerchiamo di non fare di tutta l’erba un fascio.

    Tanto per dirne due: gli antischifani non organizzati volevano spiegazioni e Schifani ha potuto parlare.

    Gli antibonanni organizzati no, e infatti erano altra gente.

  11. Carlo M

    pur di attaccare il pd, ci si lancia in ragionamenti che più tirati per i capelli non si può. altro che puntini.

  12. Pingback: Neofascisti « DemSpeaking -Elia Nigris

  13. Francesco

    Come alla puntata precedente sono vicino alla posizione di Luca Sofri.

    Vorrei comunicare qualche appunto che mi sono fatto l’altra sera all’incontro con Vendola e Bindi che credo coerenti con l’argomento.

    – Il PD è davvero (nonostante non sia adamantino) un baluardo di democrazia ed è davvero una cosa nuova, fondata da persone di diverse provenienze che hanno saputo rinunciare a creare ognuno la replica del proprio passato.

    – Attorno al PD (e nei suoi sostenitori ed elettori ed alleati) c’è la brutta aria che denuncia Luca, lo stesso Vendola sa molto di populista (io ieri ho avuto qualche brutto brivido).

    – Questa brutta aria ha ragioni vere, c’è bisogno di cambiare, e con vigore! di smettere di avere paura di sbilanciarsi. Non importa se si sbaglia, si può riparare, basta non esagerare.

    – Il PD e quelli che gli stanno intorno hanno la capacità di non slittare verso il populismo e l’aggressione; oggi il senso di frustrazione, di immobilismo, di rassegnazione li fanno sbandare; ma avranno gli anticorpi per fermarsi prima di esagerare (ok, magari non prima, ma appena dopo).

    Riassunto: il momento è tale che qualche eccesso farà più bene che male, ma è un bene che continuiamo a sapere che sono eccessi e che sono pericolosi, che Sofri ha ragione ad additarli come tali, anche quando li giustifichiamo.

  14. Lorenzo C.

    Mi piacerebbe comunque capire (sincera curiosità accademica) se Sofri trova esecrabile:
    1) Fischi a personaggi politici
    2) Avallo di un politico a simili comportamenti
    3) Altro

  15. splarz

    la differenza tra contestare i mafiosi e contestare le idee è che mentre il primo è un dovere civico (di che discuti con un delinquente?) il secondo può essere tranquillamente sostituito (“può”, non “deve”) da una sana discussione – ed eventualmente si contesta alla prima scemenza detta dallo sventurato di turno.
    per questo le critiche rivolte alle contestazioni di dell’utri e schifani sono del tutto fuori luogo: il primo è un mafioso e il secondo non risponde su fatti gravissimi (senza contare che il pd lo tratta da statista). non è una battaglia di idee, è indignazione verso gente che svilisce questo stato – e ci prende per il deretano, aggiungo.

  16. sbobba caustica

    quindi essendo una forza democratica il pd dovrebbe allearsi con qualunque altro partito che non sia l’idv; magari l’udc, o addirittura il pdl, così si scambierebbero gli ospiti da un partito all’altro e tutta la gente sarebbe contentona di battere le mani ai rappresentanti del partito amico.
    comunque sia, la colpa è tutta di di pietro se c’è gente che fischia altra gente.
    è lui quello che “muove l’asticella”.
    pensavo che magari alle feste del pd ci fosse un servizio d’ordine che impediva a degli scalmanati di lanciare fumogeni, come succede a un qualsiasi concerto da quindici anni a sta parte.
    niente, deve essere anche questa una macchinazione di di pietro.
    comincio a pensare che tu ce l’abbia in qualche modo con tonino, e non mi stupisco del fatto che tu, caro luca, non abbia pubblicato un commento sagace sul suo intervento alla suddetta festa del pd; anche perchè quell’intervento è stato convintamente applaudito dalla platea.
    e marini, che era l’interlocutore e rappresentava il pd, di fronte alla gente che applaudiva a scena aperta il tanto vituperato ex magistrato non ha trovato niente di meglio da dire che: “bisognerà che cominciamo a scegliere meglio il nostro pubblico!”
    lancio il sasso; perchè non analizzare quel momento invece di soffermarsi sulle contestazioni?

  17. vvv

    allora, fatemi capire :
    il pd ( centrosinistra? mah… )genera profusioni di proposte di leggi elettorali, non vuole le elezioni nel momento in cui è maggiore la crisi dei suoi avversari, sembra più preoccupato di stoppare Vendola che di mandare a casa Berlusconi, si è dimenticato della 4^ settimana ( di cui tutti si ricordano solo per le elezioni ) valuta un’alleanza con Fini e Casini, invita Cota ( che non va ), Schifani e Bonanni ( e Landini? ) alla sua festa, accusa di “squadrismo” chi contesta da sinistra i suoi ospiti.
    Hai voglia unire puntini!!!

  18. yakky

    Mah, mi sembra che oltre alle mille colpe che ha, al PD si affibbino anche quelle che non ha…
    E’ chiaro che i fischi a Dell’Utri, quelli a Schifani e quelli a Bonanni traggano energia dallo stato devastante in cui versa questo paese, ma assegnarli tutti alla “regia dipietrista” mi sembra un eccesso di fiducia nei confronti dell’IdV.
    Piuttosto guardiamoci attorno, e vedremo le macerie di una società in cui la rabbia e l’impotenza nei confronti dello status quo non riescono a trovare altre valvole di sfogo se non l’espressione inutile (perché priva di effetti pratici) dell’interdizione, del blocco preventivo di qualunque idea sembri supportare questa situazione ormai insostenibile.

  19. lbb

    Dunque, riassunto di quel che si vede dai materiali video che si trovano on line: presentano Bonanni, partono le contestazioni, chi fischia sono tutti giovani, a volto scoperto, di area antagonista. La contestazione è rumorosa, ma non violenta, poi il gruppone di ragazzi fa cordone e comincia ad avanzare verso il palco, a quel punto c’è tutto uno spingi spingi in cui è coinvolto – suo malgrado – pure Morgando. Dopo un paio di minuti di passo avanti passo indietro un democratico sessantenne del PD leva una sedia da terra e la tira sulla testa dei ragazzi cordonati. Il sessantenne viene brincato e portato via dai suoi medesimi “compagni”, come a dire che di nostalgici dei vecchi picchiatori CGIL non c’è più bisogno.. A quel punto il tafferuglio continua ed un fumogeno finisce davanti al palco, entra la polizia (nei modi che tutti conosciamo) e sgombera il cordone, poi tafferugli a seguire in calando..
    Ho fatto la cronaca per dire tre cose:
    1) l’unica cosa che accomuna i tre eventi di contestazione (Dell’Utri, Schifani, Bonanni) è l’assenza di un servizio d’ordine volto a garantire il normale svolgimento degli incontri. Nei due casi riguardanti il PD, si manifesta la palese incapacità della sicurezza della Festa: domenica, all’incontro promosso da Civati con Trevor Fitzgibbon, ho visto un addetto della sicurezza allontanare con grande solerzia tre zingare dai tavoli di uno dei ristoranti interni, chiaro che con gli autonomi le condizioni cambiano..
    2) in merito alla contestazione: Bonanni è un venduto ? Credo che la maggior parte delle persone che abbiano un minimo di cultura della storia del lavoro in Italia negli ultimi 40 anni direbbe di sì.. gli autonomi hanno delle pratiche – specie in città come Torino, dove sono molto radicati – buffo non prevederne una possibile infiltrazione, specie in questo momento dove tra il pugno di ferro di Maroni e Spartaco Mortola vice questore hanno bisogno di visibilità, di esposizione. Quelle pratiche sono del tutto diverse dalle mie, ma esistono e, a differenza dei Grillini, queste sono persone che oltre che il loro account su Fb mettono in gioco il loro corpo (cfr. la vicenda No Tav). Lo ribadisco, mi stupisce che in un momento dove il governo ed i sindacati si danno grandi pacche sulle spalle senza risolvere alcunché, a nessuno tra i vertici del PD venga in mente di promuovere una politica per l’estensione dei diritti e delle tutele del lavoro (tutto) e quindi i centri sociali possano cavalcare la tigre.
    3) in merito alle contestazioni: se capisco bene, Luca Sofri stigmatizza l’atteggiamento dipietrista volto a “zittire” i dell’utri e via discorrendo. Ora io sono del tutto d’accordo, e mi permetto di fare un distinguo: Di Pietro (e i Grillini e quelli dall’indignazione facile) si muovono a loro dire in un contesto di carattere democratico. In un contesto del genere l’opinione dell’avversario è sacra, non si può zittire. Il contesto di ieri è differente: è un intervento che mette a parte la democrazia perché è una prova di forza (la pratica di cui sopra). Motivo per cui il grido di Letta “voi siete antidemocratici” cade nel vuoto. L’intervento di ieri è un’altra cosa, per cui non mettiamolo sullo stesso piano, è condannabile, per carità, ma non centra nulla con la volontà di Di Pietro di zittire gli avversari.
    Ecco, qualcuno di quei ragazzi potrà anche gridare “venduto” o “fuori la mafia dallo stato”, ma chi si pone NELLA democrazia non può farlo, altrimenti non merita il voto, perché andrebbe nelle mani di una persona affatto democratica.. In tutto questo, è curioso che il PD non abbia la benché minima voce in capitolo, queste cose succedono sopra la testa del partito come tutte le vicende di questi ultimi mesi. E se qualcuno sta gridando allarme per la democrazia, sembra afono..

  20. enrigo

    Un intervento sconfortante, che qualunquismo, che artifici retorici di bassa lega, che squallido livore.
    Prima si fa passare una contestazione di cittadini indignati contro personaggi in odore di mafia, a cui nessuno degli avversari politici fa alcuna domanda, che nessuno incalza, che nessuno prova a contestare (eh, mica facciamo opposizione noi, siamo diversamente concordi!), che pochi giornali contestano, per un voler zittire le loro opinioni politiche. Ma quali opinioni politiche potrà mai avere Schifani, che è un misero portavoce del capo? Quale statista è? L’hanno applaudito quando è stato nominato presidente del Senato, i diversamente concordi, questo squallido personaggio che ha passato la legislatura precedente a insultare anziani senatori a vita, giustificare i fischi a prodi et similia. Della sua opinione francamente non dovrebbe importare una emerita cippa, non perché opposta alla mia o pericolosa, ma perché inesistente, e male ha fatto il pd ad invitarlo perché legittimare un personaggio di questo scarso livello politico e intellettuale è un errore di valutazione. Sostenere che chi lo ha fischiato lo ha fatto per zittire un valente avversario politico è risibile. Altrettanto per Dell’Utri, che opinioni politiche non ne ha mai portate avanti (lo dice lui stesso che è in politica per non finire in prigione, quindi chi lo zittisce certo non lo fa per paura delle sue idee). Peraltro entrambi hanno migliaia di occasioni per far sentire le loro geniali idee politiche e il pericolo che questi poverini non possano esprimersi è veramente pari a zero. Lo vogliamo far capire bene che li hanno contestati perché sospettati chi più chi meno di collusioni mafiose, senza che questi gravissimi sospetti smuovano minimamente i nostri rappresentanti politici (ché i contestatori sono ovviamente di sinistra, e non si sentono, giustamente, rappresentati dal pd, specie quello di sofri)?? Se il pd facesse una vera opposizione nessuno sentirebbe l’esigenza di andare ad alzare la voce in piazza (uhhh, quanto queste urla volgavi e vozze infastidiscono i fighetti di salotto e di blog come sofri…)! Se un avversario politico è sospettato si preme, si lotta perché si dimetta, perché sia messo da parte. E la sparata di Napolitano che i cittadini devono tacere e stare buoni, che ci pensano i tribunali e il Parlamento è una cazzata antidemocratica! Un politico sospettato non si fa da parte solo perché lo dice un tribunale, perché se il tribunale decide che è colpevole lo si mette in galera, non ci si limita a farlo dimettere, no? La politica deve avere il coraggio e la forza di pulirsi senza aspettare i giudici. E come si dà la forza alla politica? Facendole sentire il fiato sul collo, da parte dell’opinione pubblica! E chi è l’opinione pubblica? Le televisioni (see, andiamo bene), i giornali (quali? quelli di berlusconi? il cerchiobottista corriere? repubblica talvolta, l’espresso, il fatto, ma sono comunque pochi), i blog (se sono come questo, uhh, che paurina che gli farà)? O magari l’opinione pubblica si forma anche grazie a cittadini indignati che hanno il tempo, la voglia e anche il coraggio di andare ad urlare in piazza?

    Dicevo che prima si fa passare la tesi, subdolamente retorica, che si è voluto zittire degli avversari politici. Poi si passa alla giornata di oggi, in cui in un contesto diverso, con persone diverse si è avuto uno scontro quasi violento, con lancio di lacrimogeni. Ed ecco il brillante sofrino che accomuna le due cose e con un bel balzo logico fa di tutt’erba un fascio (squadrista) e accusa Di Pietro e chi, nel Pd, ha voluto allearsi con questo pericoloso cialtrone. Ehh, certo, alleiamoci con Casini, che non c’è rischio che lui contesterà mai i mafiosi!
    La manifestazione di oggi è stata più violenta e quindi la condanno su tutta la linea. Ma non mi toccate quelle degli altri giorni, che solo un paese con un concetto di democrazia medioevale (non ribellatevi ai signorotti!) può chiamare manifestazioni antidemocratiche.

  21. Luca

    Non ripeto le cose che ho già detto, mi piacerebbe che la discussione prendesse altre pieghe rispetto a dirsi tutto il tempo “sì!” no!” “sì!” “no!”, come i bambini. Dico soltanto che mi sembra inutile parlare con chi continua a sostenere che non c’è nulla di male a fischiare, come se si trattasse solo di fischiare; e che la più dettagliata ricostruzione di lbb, apprezzabile per il tentativo di capire le cose (ma io di certo non penso che i puntini siano uguali, e sono il primo a distinguere le parole dalle pietre: le parole non sono pietre ma non sono neanche nulla, e i puntini si possono unire) non mi pare credibilissima dove dice che un fumogeno “è finito sul palco” come se fosse caduto di tasca a un operaio di una ditta di fumogeni che lo stava portando al deposito. L.

  22. m

    Andare ad una conferenza con i fumogeni in tasca non è propriamente un atteggiamento di confronto democratico, c’è preterintenzionalità in quel gesto e un disporsi contro a priori. Avrei compreso di più, ma non condiviso, il lancio di un sampietrino sradicato da terra lì per lì, in seguito ad un attacco di rabbia del momento.

  23. splarz

    qui non ci capiamo, sofri. se fischiare non è solo fischiare, che altro sarebbe? il pd organizza un incontro in una pubblica piazza dove ho il sacrosanto diritto di contestare chi mi pare (non è educato? altro problema). ora:
    – fischiare dell’utri perchè mafioso mi pare ocsa buona e giusta;
    – fischiare schifani perchè non spiega i suoi rapporti coi mafiosi ed è allo stesso tempo la seconda carica dello stato mi sembra cosa buona e giusta;
    – fischiare i dirigenti di un partito che “dialogano” con gente come schifani è cosa buona e giusta;
    – tirare i lacrimogeni a bonanni rischiando di fargli seriamente male mi sembra cosa mala, ingiusta e pericolosamente violenta.
    delle quattro situazioni quella esecrabile è l’ultima.
    se il pd non vuole contestazioni si organizzi in uno spazio privato e faccia entrare chi vuole.
    “unire i puntini” come ha fatto lei in questo post significa giungere alla conclusione che se un mafioso senatore della repubblica va in piazza a leggere i falsi diari di mussolini bisogna mugugnare in silenzio e far finta di essere dei difensori della libertà di parola.

  24. lbb

    Mi scuso per l’ingenuità: “è finito sul palco” significa che nei filmati che ho visto (on line se ne trovano più o meno tre) non si vede chi lanci il fumogeno verso il palco, anche se mi sembra molto probabile che l’azione provenga dai contestatori. Nessun operaio della ditta fumogeni, questo è sicuro.. Poi sulla questione “Andare ad una conferenza con i fumogeni in tasca non è propriamente un atteggiamento di confronto democratico” di m, torno a quanto dicevo sopra: per non mettere tutto nello stesso calderone bisogna capire che quella di ieri non è una cosa che sta dentro la democrazia. Non sta dentro la democrazia per la storia che le relazioni centro sociale vs resto del mondo hanno. Non mi ci metto nemmeno a dire se sia giusto o no, di sicuro oggi è un tantino fuori tempo massimo. A differenza di queste, le relazioni tra il Popolo degli Indignati (specie via Fb) e la realtà è molto più interessante da indagare: scegliere di non fischiare è una forma di resistenza – a parer mio – a questa politica alla Ballarò perpetrata soprattutto dalla destra che coinvolge le madri, le mogli e le sorelle dell’avversario. L’alternativa non sono ovviamente i diversamente concordi citati poco sopra, ma credo che la violenza verbale sia peggio di quella fisica, perché spesso ne è una causa. Nell’immaginario collettivo, Peppone che grida “fassisti è tutta colpa vostra !!” è talmente rappresentativo del nostro modo di far politica in Italia che non sto più nemmeno a dire.
    Dulcis in fundo, le manifestazioni che a me stanno più sulle balle sono le due precedenti (Dell’Utri, Schifani) non perché stimi in alcun modo i due, ma proprio per le “democratriche” forme di contestazione, che poi torni a casa contento, sazio di quel divertimento infantile. Infantile è la parola da mettere al centro. A me, a 30 anni, piacerebbe vedere una politica un po’ più adulta: i fischiatori a casa, le idee sedute a discutere, o dal berlusconismo non usciremo mai. Ciao !

  25. lbb

    ah, scusate, ricordo a tutti che un sanpietrino fa molto più male di un fumogeno.. per cui non facciamola più grossa di quel che l’è..

  26. Max Discontrollo

    Se non li possiamo fischiare senza essere tacciati di violenza , mi dite allora cosa possiamo fare?
    perchè la contestazione è ancora un diritto, vero?

  27. Massimo

    Il bello è che una parte del PD ancora insegue Di Pietro, dopo tutte le fregature che gli ha rifilato dalle ultime elezioni in poi. Dopo averlo mandato in parlamento (anche) con i suoi voti, avere subito il pruppo parlamentare autonomo di Di Pietro, avere ricevuto nel frattempo solo accuse di collusione col nemico. Poi dicono di Fini e Berlusconi.

  28. Luca

    Vabbè, il tema del fischio mi pare che avvinca, basta che sia chiaro che in nessuna occasione di quelle citate il suono e la forma di contestazione prevalente sia stata l’innocuo e liberatorio fischio. Si è trattato in tutti i casi di proteste che hanno impedito lo svolgersi di dibattiti (e in ultima analisi l’esercizio della libertà di parola tutelato dalla Costituzione, come abbiamo già detto): che questo avvenga – “zittire” – è il punto in questione, e ridurre tutto a una discussione su candidi e infantili fischiettamenti mi pare fuorviante.

  29. pfra64

    Più che ‘unire i puntini’ mi sembra che si stiano unendo puntini con cerchietti, mele con pere, Di Pietro con i centri sociali.

    Che significa poi “spostando sempre un po’ l’asticella” ? Chi stà spostando l’asticella ?

    Gli imbecilli che hanno tirato il fumogeno sono stati imediatamente censurati da Letta e Di Pietro non ha certo difeso questa gente dei centri sociali.

    Perché allora unire i puntini che non sono unibili ?

    Mi ricordo che al liceo un mio compagno interrogato doveva interpolare dei punti per ottenere una parabola.
    Preso dal panico, invece che unirli correttamente da sinistra in alto, giù giù fino al fondo e poi risalire a destra (ottenendo così la classica U), unì la cima sinistra con quella destra, poi unì la cima destra con il punto a sinistra immediatamente sotto al primo, e così via sinistra-destra-sinistra-destra… ottenendo un simpatico zig-zag che si restringeva scendendo.

    Mi sembra che qui si stia facendo la stessa cosa.

  30. enrigo

    Fischiare è fischiare, è ovvio che lo si fa per disturbare un po’ e far sentire la propria voce SOPRA quella di qualcuno. Mai negato che in questo modo si sia messo a tacere per qualche minuto il personaggio politico contestato, ma basta con questa cazzata della costituzione e della libertà di parola. Non è che se per 5 minuti un politico che ha continuamente reggimicrofono e telecamere a disposizione viene interrotto (come d’altra parte in tv sono allenati a fare con i loro avversari politici) si viola la costituzione, non siamo ridicoli! Se mentre sto parlando qualcuno mi interrompe non invoco la costituzione. Specie se ho appena finito 10 interviste a giornalisti in ginocchio.
    Sono pretesti per contestare i soliti non inquadrati, ossia quegli scomodi personaggi chiamati cittadini, che stranamente poi si ostinano a non votare per il pd, ad astenersi, o a votare sinistra alternativa (tra sinistra estrema, vendola, di pietro, radicali e altri si arriva a circa il 20% del voto)…

  31. Pingback: Unire i puntini… « musicapervecchianimali…

  32. L.G.

    E’ inutile continuare a confrontarsi su questo argomento.

    Infatti in quest’ultimo caso Sofri, oltre a criticare il PD per non essere coerente (accusa, da parte mia condivisibile e, per quanto credo, appunto anche causa di molte delle proteste avvenute in questi giorni e più in generale da gruppi e movimenti quali quelli di Grillo e Di Pietro, alidlà delle frasi di quest’ultimo), ha individuato in Di Pietro la causa del cosiddetto abbassamento dell’asticella della democrazia, evocando ancora una volta la costiutione nell’articolo 21 e l’invito dell’ex magistrato a ‘zittire’.

    Ebbene sì, cari amici lettori, l’uso del verbo zittire da parte di Di Pietro è la causa prima dell’imbarbarimento della sinistra e più in generale della democrazia italiana. Mi complimento per questa visione illumiata dei fatti.

    Riassumendo, a mio parere si continuano ad usare faziosamente argomenti capziosi per poter rafforzare una tesi precostituita. Senza guardare, ripeto ancora, obiettivamente a ciò che sta succedendo.

    In pratica, una volta di più si è dimostrato quanto la politica sia in Italia, a causa di fattori culturali, vissuta esattamente come il tifo calcistico: in modo cieco e totalmente distaccato dai fatti.

    Vorrei capire meglio come la pensa Sofri: è Di Pietro che causa il sorgere di movimenti violenti in Italia (posto che secondo Sofri lo stesso Di Pietro è un leader ‘violento’ e quindi causa di se stesso)?

  33. Carlo M

    scusa lbb, seguendo la logica secondo la quale la contestazione di ieri a bonanni ha una sua “dignità” poiché “cosa che non sta dentro la democrazia”, allora caro contestatore non democratico io mi sento libero di prenderti a manganellate, caricarti su un cellulare, portarti in commissariato, e darti un sacco di botte (prima di chiamare il tuo avvocato). così almeno facciamo la gara a chi è meno democratico, che ne dici?
    come vedi il tuo discorso è borderline, e potrebbe portare a spirali piuttosto pericolose.

    comunque, al di là di tutto, mi sembra surreale che ci si avviti in ragionamenti bizantini contro il servizio d’ordine, o contro l’alleanza con di pietro, al solo scopo di dare la colpa dell’accaduto al pd.

  34. Luca

    L.G (e Carlo M., più saccentemente) non riescono a fare a meno di ridurre la discussione a sistemi di causa e effetto immediati, a voler “dare la colpa”, a decidere chi sono i buoni e i cattivi. Io non sono in grado di pensarla così, e di conseguenza scrivo cose più complesse e spesso meno chiare. Penso che le cose avvengano per concorsi di ragioni e per variabili spesso imprevedibili: non direi mai che quindi che qualunque fischiatore o violento lo sia per colpa delle parole di Di Pietro (meno che mai per colpa del PD). Ma penso che le parole di Di Pietro siano pericolose. Non penso che se esci nudo a novembre ti ammali. Ma penso sia meglio non uscire nudi, e che se poi ti ammali può darsi che uscire nudo abbia aiutato. Le cazzate, meglio non farle e meglio non dirle, per prudenza e rispetto di sé e di quello che si dice di pensare.

  35. Carlo M

    saccentemente? ma da che pulpito caro mio.
    non lo diresti mai che sia colpa del pd? beh l’hai detto nel post, o perlomeno l’hai lasciato intendere, ma mi fa piacere che ora tu ci stia ripensando.

    comunque il tuo discorso di unire i puntini l’ha sviluppato brunetta nel pomeriggio, e meno di 5 minuti fa belpietro a “in onda” sulla 7. quindi direi che stai facendo proseliti.

  36. vvv

    gettare qualsiasi cosa contro qualcuno è sbagliato.
    poter non essere d’accordo è un diritto.
    più grave fischiare schifani e bonanni o fare affermazioni come quelle ( recenti e meno ) di brunetta, bossi, etc.?
    più grave scioperare a pomigliano o essere profumatamente pagati da ministro per fare leggi-porcata?
    nel frattempo bersani dialoga.
    non si sa con chi, dal momento che nessuno lo considera.
    la classe politica ha doveri e responsabilità ben maggiori di tutti noi ed invece si comporta nel peggiore dei modi.
    poi dicono che uno s’arrabbia.

  37. splarz

    sofri, siamo sempre lì: lei sostiene che per evitare di arrivare alla violenza è necessario star zitti e soprattutto evitare di “zittire tutti quelli come dell’utri” (cioè non bisogna contestare i mafiosi).
    e perchè mai? dove sta scritto che se si comincia sventolando quotidiani si finisce a fucilate?

  38. lbb

    Mi scuso prima per il commento ad una discussione che credo Luca Sofri intenda chiusa visto il post di ieri sera, ma siccome Carlo M. definisce la mia analisi borderline, ci tengo a spiegare due cose: per capirci, il pane che spesso si mangia in Toscana non è insipido, semplicemente non è salato. Fuor di metafora: l’analisi identifica qualcosa che sta dentro le normali leggi democratiche (i partiti, i grillini, i di pietri) e qualcosa che sta fuori (i centri sociali, anche solo per il fatto di occupare un posto che non appartiene loro). L’esito dell’analisi non assolve gli autonomi dall’azione di ieri, ma ne spiega il contesto, diverso dai casi precedenti. Il comunicato di Askatasuna di ieri mi pare vada proprio in quella direzione.. Di mio, reputo molto più pericoloso il compagno del PD che preso dall’ira scaglia una sedia in testa agli autonomi – e viene prontamente allontanato – proprio perché la sua azione è la risposta di stomaco ad una contestazione che non comprende. Come quella di Carlo M. per dirla tutta.. Non entro nel merito della questione “caro contestatore non democratico io mi sento libero di prenderti a manganellate, caricarti su un cellulare, portarti in commissariato, e darti un sacco di botte (prima di chiamare il tuo avvocato). così almeno facciamo la gara a chi è meno democratico, che ne dici?”, perché è un argomentazione così debole da sembrare – vista da vicino – una solenne stronzata.
    A volte è la comprensione della lingua ad essere borderline..

  39. Carlo M

    caro lbb, più che una stronzata era una provocazione. pensavo che non ci volesse molto a capirlo ma evidentemente mi sbagliavo.

    reazione a una contestazione che non si comprende? il compagno che lancia la sedia la contestazione l’ha conmpresa benissimo, a tal punto che vi si è adeguato nei modi e nei toni.

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