E una casa avevi tu

Ancora Sofri, quello anziano, sul Foglio di oggi:

“Scrivo di Ovidio, ma non solo di Ovidio: perché quello che capita a lui capita a tan ti altri. Non dirò: può capit re anche a voi. Per gentilezza, e perché voi pensate che a voi no. Tanti auguri. Dunque: degli agenti dell’ordine vanno a controllare che lui sia in casa come deve, trovandosi agli arresti. Questo è normale (anche che ci vadano tre volte al giorno, e alla notte, che può essere tutt’al più valutato come un eccesso di zelo, incombendo altre occorrenze sulla sicurezza del paese, ma sono opinioni). Lo trovano, Maramao, nell’orto, in una escursione per l’insalata, mentre pane e vin lo aspettano in tavola. L’orto è, sia pure per un’escursione rapida, vietato. Ovidio è fuorilegge di dieci o quindici metri. I bravi agenti fanno rapporto. Passa qualche tempo, la pratica cresce e germina, diventa un rinvio a giudizio, poi un processo. Al processo, previo dibattimento e interventi delle parti, si arriva alla sentenza: assolto. Non era evaso. Era andato un momento nell’insalata. La Pubblica Accusa ne è malcontenta. La legge è legge. (Summum ius eccetera, ma questa appendice non se la ricordano. Nemmeno si fanno impressionare dai processi giacenti, i soldi del contribuente e tutta la solita sequela di luoghi comuni intimidatori). Ricorso della Procura, fissazione di un nuovo processo, questa volta non più al Tribunale cittadino di Massa, ma nella sede della Corte d’Appello, a Genova. Nuovo processo, requisitorie arringhe voci alte e fioche teste che ciondolano e cedono al sonno, eccetera: camera di consiglio e condanna a sei mesi per evasione. Fin qui l’affaire è durata sette anni. Niente paura: ci sarà la Cassazione. Non sembra uno scherzo? E quanti disgraziati agli arresti domiciliari si sono visti processare condannare e risbattere in cella perché si erano seduti a sventolarsi, a ferragosto, sul marciapiede di casa, a due metri dall’interno? E chi può ancora dubitare che, se pure non esista la giustizia, esista tuttavia, e formidabile, inesorabile, l’ingiustizia, e perfino una sua capricciosa parodia fra beffarda e meticolosa? L’insalata era nell’orto, una casa avevi tu: letteratura d’evasione, troppa grazia”

Il Foglio

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