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A me la notizia che in Afghanistan vogliano condannare a morte uno perché si è convertito al cristianesimo, fa abbastanza impressione. E che poi lo facciano o meno, cambia poco le cose. Quello è un paese dove si può essere uccisi per legge perché si segue una religione piuttosto che un’altra (quadruplo scandalo giuridico per noialtri: la pena di morte; la persecuzione di un non reato; la persecuzione della libertà di espressione; la commistione tra stato e chiesa): se uno aderisse ai metodi bushisti, ce ne sarebbe abbastanza da invadere il paese di nuovo per esportare la democrazia.

Se uno invece è di metodi più saggi, e non vuole usare questo tragico di stato di cose solo per regolare i propri conti politici con americani e filoamericani, mi pare sia il caso di pensare a pressioni serie e rigide: smettere di trattare l’Afghanistan come un paese amico e liberato finché permane questo stato di cose

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