Gigi Moncalvo si è fatto molte fame nella sua carriera di giornalista sulla carta e in televisione: adesso ne ha una nuova, è legata a internet, ma non ha a che fare con l’apertura di un blog. Moncalvo è diventato, per la rete italiana, il giustiziere dei blog: da un paio di anni a questa parte si è dedicato alla sistematica persecuzione giudiziaria tramite querela di chiunque a suo giudizio lo abbia diffamato su internet, aprendo casi di scuola a ripetizione in un territorio misterioso e controverso come quello dei limiti della libertà di espressione in rete.
I casi che Moncalvo ha affidato a una querela sono i più vari. Si va da chi in effetti ha scritto su di lui delle cose evidentemente offensive, a chi ha scritto su di lui delle cose sarcastiche, a chi ha ricevuto dei commenti contro di lui sul suo blog, a chi ha linkato dei post che lo attaccavano: fino ad arrivare a Google, denunciata da Moncalvo perché mostra i link ai post querelati. Ho provato a parlarne con lui, cercando di capire quale approccio mettesse sullo stesso piano fattispecie giuridche assai diverse, e mi pare di poter dire che la spiegazione stia in una conoscenza della rete assai superficiale, che Moncalvo stesso ammette: Io vado poco su internet: ma ho un amico di Novi Ligure che stampa le cose peggiori contro di me, e me le fa avere (segue)
Nova
L’uomo che querela i bloggers
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