Notizie che non lo erano

La strage nella scuola del Connecticut ha portato il solito carico di notizie false tipico delle situazioni concitate e in evoluzione, e forse anche in quantità maggiore del consueto. Ieri mattina su molti giornali (Corriere della Sera, Repubblica, Stampa) si leggeva nei titoli che l’autore della strage aveva ucciso anche suo padre e suo fratello, e non era vero. Nella giornata di venerdì, in questo caso sui siti di news di tutto il mondo, erano uscite informazioni sbagliate e date per certe su molti dettagli importanti: si era scritto che gli autori erano due, che era il fratello di quello poi identificato, che fosse il titolare di un profilo su Facebook che invece era un omonimo perseguitato così in rete e che si è molto arrabbiato, che la madre fosse stata uccisa nella scuola. Tutto falso, solo per citarne alcune. Poi, in un’abitudine anche questa diffusa, abbiamo letto giornalisti scrivere molto del “pianto di Obama”, di “Obama in lacrime”, e persino di un “pianto a dirotto”: chi ha visto il discorso di Obama sulla strage ha notato però una sua forte commozione che lo ha interrotto un paio di volte e lo ha spinto ha passarsi un dito sugli zigomi. Piangere è diverso: è quando uno piange.
Martedì Silvio Berlusconi ha detto che il PdL ricandiderà solo il 10% dei suoi attuali parlamentari: poche ore dopo lo stesso PdL ha fatto sapere che la cifra era stata equivocata e andava aumentata di molto: ma il giorno dopo il 10% era lo stesso nei titoli di molti quotidiani.

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