Allora. Intanto procuratevi la versione lunga, quella da otto minuti e mezzo. E adesso parliamone, che questa è una delle canzoni più dibattute della storia della musica pop. “The day the music died” – frase poi abusata in mille occasioni, dalla morte di John Lennon alla distruzione di New Orleans – per Don McLean fu il giorno in cui i due divi del rock’n’roll Buddy Holly e Richie Valens morirono in un incidente aereo, nel 1959. La canzone parla di una perdita di cose, valori, idoli nell’America degli anni Settanta rispetto al decennio precedente, ma il testo è fatto di molte metafore e allusioni che McLean non spiegò mai chiaramente, dando spazio a più di trent’anni di fantasiose speculazioni dilagate di recente su internet, benché alcuni personaggi – Dylan, i Beatles, Charles Manson e altri ancora – siano stati individuati per certo tra i versi della canzone.
Detto questo, “American Pie” è stupenda, il ritornello perfetto da canticchiare (irresistibile il finale con la sola chitarra), ed è sopravvissuta a un’inutile cover di Madonna. Fantastica è anche la risposta che McLean diede molti anni più tardi a chi ancora gli chiedeva che cosa significasse il testo di “American Pie”: «significa che non devo più lavorare per vivere».