Sono orrendamente vecchio

La prima volta che vidi giocare l’Olanda avevo nove anni. Erano fighissimi, avevano le maglie arancioni, erano sfavoriti, giocavano meravigliosamente. Cruyff era di un’eleganza che non si è più vista. Erano, da quel momento, la mia squadra. Nel secondo turno di quei mondiali avevano dato 4-0 all’Argentina e 2-0 al Brasile. In tutto il mondiale avevano lasciato solo un punto alla Svezia. Era un campionato di squadre fortissime, c’era la Polonia di Lato, Deyna e Szarmach (fecero 15 gol in tre) che arrivò terza battendo il Brasile di Jairzinho e Rivelino.

La prima volta che vidi giocare l’Olanda però, che mi ricordi, fu solo in finale. Contro la Germania padrona di casa: Beckenbauer, Müller, Hoeness, Breitner. Schwarzenbeck. Erano fortissimi. Ai miei occhi di novenne erano odiosi. Erano tedeschi. Avevano le maglie bianche. E ai miei occhi poco obiettivi di novenne che aveva appena trovato la sua squadra, erano orrendamente favoriti dall’arbitro.
Vinse la Germania 2-1, derubando la mia squadra di quel che meritava.

Ai mondiali successivi avevo tredici anni. Di quelli mi ricordo ogni partita. La mia squadra andò al secondo turno malamente, un po’ all’italiana. Erano sempre bellissimi, ma alcuni dei più grandi non c’erano più. Al secondo turno ribaltarono la partita con l’Italia coi famosi due gol che Dino Zoff non vide neanche partire, pareggiarono con la Germania e arrivarono di nuovo in finale. Di nuovo con i padroni di casa, argentini.
Gli argentini non erano odiosi, ai miei occhi di tredicenne: erano peggio. Menavano come fabbri noialtri che eravamo dei fighetti, e quando ai supplementari furono aiutati abbastanza da andare in vantaggio cominciarono a perdere tempo così spettacolarmente che il mio giovane e candido senso della giustizia ne fu scosso per sempre. Ed ero grande abbastanza per sapere che erano la squadra di un paese governato da assassini.
La mia squadra fu derubata una seconda volta.

Due anni dopo, il Napoli comprò Ruud Krol, che aveva già trentun anni ed era sempre sembrato il più autorevole e “grande” degli olandesi. Krol quindi veniva in Italia. Mi ricordo la copertina del Guerin Sportivo (direttore Italo Cucci). Il Napoli diventò la mia squadra (fino ad allora ero stato pigramente juventino, confesso: ma in provincia si era solo juventini o milanisti, allora).
Il Napoli di Krol arrivò straordinariamente terzo, ma la mia scelta si rivelò davvero fortunata e lungimirante negli anni successivi, i più emozionanti della mia vita di tifoso. Che capovolsero – assieme alla locale svolta democratica – i miei sentimenti per gli argentini. La mia squadra, in questi mondiali 2010, sono loro e ho per Diego la stessa irragionevole commozione e fratellanza che hanno i napoletani veri.

Però oggi l’Olanda gioca di nuovo col Brasile: sono tutt’altre squadre – soprattutto l’Olanda – però la prima volta che vidi giocare l’Olanda aveva appena battuto il Brasile – il 3 luglio del 1974 – e prima di allora non mi ero ancora mai emozionato a vedere il calcio in televisione.

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9 commenti su “Sono orrendamente vecchio

  1. albertoab

    Al momento, siamo 2 a 1… Sono solo un po’ più giovane, ma l’Olanda di Gullit e Van BAsten…

  2. piti

    Grazie, Luca, per il post.

    I mondiali del ’74 li sento “miei” come nessun altro. Avevo 13 anni e avrei venduto mia madre ai tuareg per diventare come Cruyff o Beckenbauer. Stranamente, non sentivo antipatia per nessuna delle due finaliste. Ricordo gli azzurri e anche i brasiliani, che erano eredi di un calcio che non esisteva più: la Selecao aveva come stella il funambolico ma bolso Rivelino, oltre che un terzino biondo che correva come un dannato, Francisco Marinho. Cruyff è stato la rappresentazione perfetta del decennio, magro, spiritato, libero. Anche di non andare ai Mondiali seguenti per non coinvolgersi col regime militare argentino.
    Ero al mare, mia madre mi cercava per tutti i bar di Cervia, per farmi fare bagni e sole e menate varie: ma io dovevo vedere le partite, tutte, e soprattutto lo scatto in partenza di Cruyff, e la sua giravolta sulla fascia laterale, e i cross d’esterno, senza nemmeno caricare la gamba di tiro.
    Breitner, il terzino sinistro tedesco occidentale maoista, segnò un gil pazzesco al Cile, da una distanza pazzesca. E segnò in finale, contro gli orange, su rigore (e segnò contro di noi nella finale dell’82).

    Quella del 7 luglio ’74 fu la madre di tutte le partite, la contrapposizione in salsa atletica di tutte le differenze immaginabili, disciplina contro estro, applicazione contro imprevedibilità. Beckenbauer, quando avanzava, che colpiva al volo senza scomporsi, e tirava sassate così precise che il portiere avversario era agevolato, sapeva dove sarebbe finita la palla, da subito

    E l’inizio della finale, battono il calcio di inizio gli Olandesi e i Tedeschi non toccano mai la palla finchè non fanno rigore su Cruyff!
    Beh, in soggiorno mi sono fatto fare un quadro traendo una foto dal web, ingigantita e incorniciata, ovviamente in bianco e nero, Maier che anticipa Cruyff, Beckenbauer poco dietro controlla.
    Potrei parlarvi per ore, ma vi risparmio.

    Grazie ancora per la madeleine…

  3. pizzeriaitalia

    Sono così vecchio da ricordarmi che quella sera del ’74 ero al mare, e pioveva. E da quella sera l’arancione, sul verde del campo, è sempre stato un colore bellissimo.
    Noto che ieri sono tornati alla maglia arancio con i pantaloncini neri. Vittoria…

  4. marroc

    Fantastico! Quando l’ho letto ho pensato “ma questa è la mia storia!”.
    Non mi ero ancora reso conto di essere così vecchio!!

  5. gianni silei

    Quella squadra, a parte il genio che indossava la maglia numero 14, era piena di grandi giocatori (Neeskens, Rep, Rensenbrink, Haan) e di increbili personaggi, come il portiere Jongbloed che indossava le cavigliere sui calzettoni (come il grande Ruud Krol, del resto) e delle ginocchiere bianche (come il sovietico Dasaev qualche anno dopo). Parava senza guanti ed era perennemente afflitto da improbabili tic nervosi. Un mito.
    Sì siamo proprio vecchi. Ma vecchi vecchi. Però che ricordi…

  6. piti

    Però, tutto vero sull’Olanda, ma scusate, mai nessuno che ricordi la corrispondente generazione tedesca.
    No, dico, Beckenbauer, Muller, Breitner, Maier facevano schifo? Parliamo di tre Palloni d’Oro (Beckenbauer l’unico difensore della storia che ne ha vinti due). Muller ha fatto quasi 70 gol in Nazionale (con una media superiore a un gol a partita!) e il periodo fra gli anni ’60 e gli anni ’70 fu il più (ehm) stitico della storia del calcio e quindi i suoi numeri fannoancora più impressione (oltre a roba tipo una settantina di gol nelle Coppe e diverse centinaia nella Bundesliga, la serie A tedesca). Breitner ha giocato due finali mondiali. Quei giocatori fecero un terzo posto ai mondiali del ’70, vinsero gli europei del ’72, i mondiali del ’74, arrivarono secondi ai mondiali del ’76… E il Bayern, dopo le tre Coppecampioni dell’Ajax di Cruyff, ne vinse tre di seguito a sua volta.
    Erano straordinari anche loro, dai.

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