Noi siamo i buoni?

Sia chiaro: se l’alternativa a un paese con Nicole Minetti come consigliere regionale è un paese con questi come giornalisti, not in my name.

(il servizio al tg delle 20 è stato anche peggio)

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23 commenti su “Noi siamo i buoni?

  1. grua

    Scusa, ma non capisco.
    Quale è il punto?
    Il fatto che si siano fatte delle domande all’ *unico* personaggio pubblico disponibile (relativamente alle note faccende)?
    o Il fatto che si siano cacciati sotto il di lei naso i microfoni pur di avere un commento (a una che tende a non rispondere)?
    Davvero, mi sfugge la parte negativa della cosa. Se la critica deve essere verso i giornalisti, vorrei capire quale sia il comportamento che avrebbero dovuto tenere…

    Ciò detto, essendo il mio primo commento, non posso sottrarmi dal ringraziare per l’ottimo lavoro. Davvero, mica per finta :)

  2. sbobba caustica

    perchè, che hanno fatto di male quei giornalisti?
    le hanno chiesto conto del fatto che è accusata di gestire un giro di prostitute, fra cui anche minorenni; e questo da consigliere regionale.
    cioè, qua mica stiamo parlando di buttare la classica carta di caramella per terra.

  3. HRose

    Sono d’accordo con Sofri.

    Il punto non e’ tanto l’ insistenza dei giornalisti, ma quanto che si e’ trasmesso un servizio su quanti caffe’ prende la Minetti o da che verso sta girata. Chiccazzo se ne frega di sta roba?

    Se non c’e’ nulla da dire meglio lasciare il posto a qualche altra notizia piu’ utile.

  4. Luca

    Se secondo voi quelle sono domande, se ritenete che da quell’assedio potesse uscire qualcosa di giornalisticamente rilevante, se trovate un barlume di intelligenza o efficacia dell’informazione nel lavoro di quei giornalisti, beh, i vostri standard sono molto bassi, detto in amicizia. Sono da paese in cui Nicole MInetti fa il consigliere regionale.

  5. Carlo M

    alla faccia dello staw man argument…

    noi chi? (voi giornalisti?) e alternativa de che?

  6. Elvetico

    Ma dai, fanno così dappertutto. Se non c’è nessuno che fa dichiarazioni, rilascia interviste o convoca conferenze stampa la stampa diventa aggressiva anche in Liechtenstein. L’obiettivo è quello di farla crollare o di farle dire qualcosa di troppo, indubbiamente una sciacallata ma può saltar fuori qualcosa di giornalisticamente rilevante.
    Ricordati che stiamo parlando di una rappresentante istituzionale accusata di organizzare un giro di prostituzione in favore del primo ministro del suo paese. Se sei innocente convochi la tua brava conferenza stampa e spieghi come stanno davvero le cose. Se accetti un ruolo pubblico purtroppo devi accettare anche questo tipo di attenzione.

  7. Michele Luzzatto

    Per un momento ho avuto la netta sensazione che stessero per parlare dei suoi calzini. Il titolo del post è, come spesso succede da queste parti, bellissimo.

  8. stefano b

    In effetti è uno scandalo. In un paese appena appena decente dal punto di vista civico la Minetti non sarebbe braccata dai giornalisti. Sarebbe cacciata fuori dalla sede del Consiglio Regionale della Lombardia dai cittadini

  9. Elvetico

    Precisazione: io sono contro la gogna mediatica ed è evidente che la Minetti non è una criminale ma soltanto una ragazza che pensava di aver trovato l’eldorado ma è finita in un inferno. Però, come ai tempi di tangentopoli, non puoi pretendere di combinarne di tutti i colori e nemmeno pensare a uno straccio di exit strategy se ti beccano. Come detto, elabori una linea di difesa, rilasci dichiarazioni, fai le cose che fanno i Silvii Berlusconi e gli Emilii Fede in queste situazioni. Così quando i giornalisti ti assediano tu hai un ritornello da ripetere. Che la stampa ti lasci in pace è un’utopia anche, e forse soprattutto, nel paese più civile e democratico del mondo.

  10. attila69

    No, scusate, in Inghilterra i giornalisti si ripresenterebbero ogni mattina a a rifarle la stessa domanda (a lei, a Formigoni e tutti i suoi colleghi di partito) fino a quando non risponde.
    E il fatto che un consigliere regionale che è lì chiaramente per meriti non politici non risponda alle domande dei giornalisti E’ una notizia.
    Il problema è proprio il contrario. Il problema è che in Italia passata la buriana mediatica (non priva di eccessi compiaciuti, per carità) ci si dimentica tutto. E’ per questo che la Minetti sta muta e resiste. Perché fra un po’ tutto passa, basta resistere un po’ in trincea.

  11. Michele Luzzatto

    Non credo che il punto sia che la stampa non ha diritto a stare addosso alla Minetti, ma che domande del tipo “Onorevole, questo cos’è? Una repubblica giudiziale? Un puttanaio, come si legge nelle intercettazioni? Una festa?” non sono domande da buon giornalismo ma domande da Valerio Staffelli. E’ legittimo chiedere a chiunque qualsiasi cosa, per l’amor del cielo, ma non è obbligatorio rispondere. E se chiedi “Onorevole, questo è un puttanaio o una festa?” stai cercando di farti mandare a quel paese per montare il caso o di non farti rispondere per costruire un servizio su “non risponde alla stampa perchè è una persona poco limpida”. Nessun pietismo per la Minetti, ma semplicemente questo non sembra proprio goirnalismo che vuole approfondire, raccontare o spiegare: sembra solo Striscia La Notizia. E se non ci riesce, confeziona un servizio su “si è seduta dando le spalle ai giornalisti”. Gran contenuto del pezzo. Il Grance Capo Estiqaatsi avrebbe qualcosa da dire.

  12. attila69

    Caro Luzzatto,
    Sì, ammetto che le domande ed il servizio non erano un granché, le rubrichiamo appunto sotto la voce “eccessi compiaciuti”.
    Alla domanda di Luca circa l'”alternativa”, resto tuttavia dell’idea che è molto meglio che ci sia qualche giornalista che nel fare il suo sacrosanto dovere di rompiscatole interpreti il suo mestiere in modo un po’ cialtrone (e poi ne risponde al pubblico e al suo editore) che avere le Minetti in consiglio regionale (che con le liste bloccate non risponde neppure al proprio elettorato e soprattutto è ingiustamente pagata con i soldi dei contribuenti, ed a quanto pare ne è anche ben consapevole).
    Solo per ristabilire le priorità, ché poi fare le pulci al giornalismo cialtrone è giustissimo e il Post lo fa benissimo.

  13. riccardo r

    E tra l’altro in questi 100 secondi non c’è una notizia, che la mandi a fare in diretta?

  14. Urlo

    Le domande poste dai giornalisti (non il modo, anche se modo e contenuto tendono a corrispondere nell’ambiente mediatico) sono di una cialtroneria evidente, così come è evidente la cialtroneria della Minetti e di ciò che le gira intorno. Insomma le due cose fanno coerentemente parte di una certa tipologia di italiani.

    Il punto qui è che chi oggi critica quei giornalisti spesso critica anche quelli come Marco Travaglio.

    E’ palese dunque che il critico apprezza come giornalista unicamente se stesso.

  15. rebecca

    D’accordo con Luca. le 23 presenze i caffé e che progetti hai per il futuro sono non domande. non male nemmeno il tg3 di ieri sera, dove l’inviato chiedeva alla madre di un militare morto di cancro da uranio a 23 anni ” Signora cosa ricorda della malattia di suo figlio?” ho l’impressione che questi giornalisti siano tutti andati a scuola a “I fatti vostri” ( esiste ancora?)

    R.

  16. mempsaia

    voi state qua a filosofare sulle parole di sofri e sui buoni e sui cattivi, ma dovete sempre ricordarvi – sempre! – che sofri ha sempre – sempre! – più ragione di tutti gli altri, buoni, cattivi, minetti, rebecche, panini, trapezi, piumati, grigioni, prandelli, podolschi che siano.
    ha più ragione anche di chi ha ragione.

    e io come uno stronzo che continuo a leggere il blog di uno il cui ego è tale da spiegare chi è con un link alla sua pagina su wikipedia.

  17. mempsaia

    perchè è assai facile, gentile sofri, prendere una qualsiasi cosa che non ti piace, che non ritieni “perfetta” e dire: “ah, ma questa cosa non è perfetta!” e poi compiacerti della tua intelligenza che riconosce sempre le imperfezioni. è facile ed è presuntuoso.

    attendo una risposta piccata e un felice sillogismo che dimostri l’imperfezione della mia obiezione di principio. o meglio ancora, attendo il silenzio, il tenebroso, illuminato, silenzio tipico di chi è superiore.

    ciao.

  18. Massimo

    Io non capisco queste accuse al nostro Ospite di vicinanza al nemico. Quale nemico? La Minetti? E quali amici, di conseguenza? I giornalisti cialtroni che la inseguono? Io non voglio avere a che fare con entrambi. Auspico un paese normale in cui sia i giornalisti che i consiglieri regionali non debbano a qualcuno, e per altri meriti, il posto che occupano. Perché della Minetti sappiamo tutto, ma solo se come direttore hai altri interessi assumi e paghi un giornalista cialtrone come quelli.

  19. Domiziano Galia

    Non dirmi quale non vuoi sia l’alternativa, dimmi quale vorresti fosse. Dimmi quali domande varrebbe la pena porre a Nicole Minetti essendo già assolutamente chiaro cosa risponderebbe, perché lo è di che pasta sia questa persona.
    Che viceversa saprebbe rispondere argutamente anche alla domanda più cretina. Perché se la domanda di merda fornisce il metro di misura del giornalista, la capacità o meno di rispondervi misura l’intervistato.
    Ed alla fine della fiera, tra un giornalista del cazzo ed un politico del cazzo il secondo è inopinabilmente peggio.

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