Ieri, grazie a Carlo Felice Dalla Pasqua, ho potuto leggere questo studio, che lui descrive così: “Enrico Finzi, presidente di AstraRicerche oltre che affascinante oratore, che presentava una ricerca (o meglio, una parte della ricerca) su “I giornalisti italiani, l’etica professionale, l’informazione on line””.
In sostanza, hanno fatto delle domande ai giornalisti su che opinione hanno dell’aria che tira intorno ai giornali e nei giornali, sotto diversi aspetti. La parte che cito, per mia attenzione al tema, è quella del giudizio dei giornalisti sulla qualità e l’etica dei loro giornali, a partire da sedici criteri indicati da loro stessi come importanti.
Al di là degli auspici, qual è l’attuale situazione nelle testate per cui gli intervistati lavorano o hanno lavorato? Del tutto negativa, se è vero che dei sedici comportamenti analizzati nessuno è presente in misura rilevante secondo la maggioranza dei giornalisti: anzi, in 15 casi su 16 non si raggiunge il 29% e in 11 casi addirittura il 19%. Anche aggiungendo i giudizi abbastanza positivi emergono gravi criticità per quel che attiene all’evitare di fornire informazioni/giudizi/consigli nel solo interesse degli editori, di un gruppo politico o sociale, degli investitori pubblicitari oltre che del dar conto di tutte le opinioni senza omissioni o censure e del tener distinte le opinioni dai fatti.