Il cielo non voglia

C’è in giro, a sinistra, una paura fottuta di perdere le elezioni. La sento. Per alcuni è pura scaramanzia, per altri è prepararsi al peggio per non soffrire troppo se si dovesse verificare o per fare quelli che io-l’avevo-detto, per altri ancora è una meditata previsione.

Io non credo. Non credo che sia possibile che Berlusconi vinca le elezioni, dopo tutto questo. Non lo credo, malgrado tutto: ma non me ne stupirò. Se accadesse, significherà due cose. La prima è che Berlusconi si sarà dimostrato bravo. Chi vince, merita di vincere, in democrazia. Questo nulla toglierà all’imbarazzante sfacelo di questi cinque anni, ma è innegabile. Casomai toglierà qualcosa a chi lo vota, in quest’imbarazzante sfacelo: nessuna considerazione sulla banda di smandrappati che gli si oppone potrà giustificare un voto sensato per il centrodestra (che poi l’elettorato e la politica italiana si muovano in modi insensati e capricciosi, è noto).

La seconda cosa è che la banda di smandrappati si sarà rivelata tale senza possibilità di appello. Come dice anche l’Economist, per perdere queste elezioni bisogna mettercela tutta. Ci sono alcune persone intelligenti e in gamba. a sinistra, che cercano di evitarlo, e mi auguro ce la facciano. Ripeto: penso che ce la faranno. Non si può perdere queste elezioni.

Ma vorrei che si cominciasse a mettersi d’accordo subito sul worst case scenario. Se il centrosinistra perde le elezioni, via tutti. Tutti. Siamo d’accordo? Guardate, scrivo i nomi – alcuni mi piacciono, alcuni non li reggo, ma tutti saranno responsabili – di quelli che in caso di sconfitta, dimissioni. Per non perdere nel 2011. Le ha date persino Calderoli, vediamo di salvare almeno la faccia. Siamo d’accordo?

Piero Fassino

Massimo D’Alema

Francesco Rutelli

Romano Prodi

Fausto Bertinotti

Alfonso Pecoraro Scanio

Antonio Di Pietro (questa mi fa ridere, però)

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro