Michele Serra è domenica alle 21 al Teatro Litta, col titolare qui, per I giorni del Condor. Ingresso libero. Nel frattempo:
“L’editoriale di Paolo Mieli pro-centrosinistra ha suscitato reazioni tutte positive nel centrosinistra, e tutte negative nel centrodestra. Di questa tautologia i tigì dell’altra sera hanno dovuto fare, poveretti, una “notizia”, di quelle notizie parcondicionate che fanno una terribile impressione al povero pubblico e fanno fare una penosa figura ai politici. Si vedevano infatti sei o sette del centrosinistra e sei o sette del centrodestra che, per tre secondi cadauno, fissando la telecamera come i palombi fissano il fucile del sub, dicevano “io sono d’accordo con Mieli”, “io invece non sono d’accordo”, “io sono d’accordissimo!”, “io non sono per niente d’accordo”, “io non potete neanche sapere quanto sono d’accordo”, “io sono con-tra-ri-ssi-mo!”. Turnisti della frasetta breve, e in quanto breve irriflessiva e inespressiva, brava gente magari laureata e di buone letture ridotta a quella soppressata di faccette e frasette che è diventata la comunicazione politica in Italia. Forse bisognava riunirli a mazzi come gli asparagi, e tentare la dichiarazione in coro, il drappello del centrosinistra che dice “siaaam d’accooooordoooo!” con l’acuto finale, il picchetto del centrodestra che replica “Noi invece noooooo!”. E sottrarli alla penosa vitaccia da attore fallito che per mesi, ogni sera, deve solo entrare un attimo vestito da ussaro, o da damina, e dire “sta per piovere, messere”, poi cambiarsi e andare a mangiare una pizza mentre è ancora in corso il terzo atto”
Repubblica
Damine
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