Non solo Christian Rocca (“Andrew Sullivan fa autocritica e ricorda l”elenco di errori ma non rinnega le ragioni dell’intervento”) mi ha fatto obiezioni sul fatto che il pezzo di Andrew Sullivan dovesse essere giudicato un’ammissione di aver sbagliato o piuttosto un’ammissione di aver fatto degli sbagli. E vedo che la cosa è discussa su alcuni blog, con sensibili smarrimenti che di solito trovano una sintesi nell’espressione “non capisco dove vada a parare”.
La cosa che mi pare interessante in tutto questo è la disabitudine a leggere un intervento in cui l’equilibrio e i “distinguo” (come usa chiamarli sdegnosamente Rocca) rendano impossibile una sintesi bianco/nero. Appena uno scrive una cosa che non dà esattamente ragione a nessuna di due fazioni nettamente separate da una riga, e che quindi non si può usare nel proprio tabellone dei punteggi, è il panico: impazzimento da formiche a cui è stato calpestato il formicaio.
La terribile verità è che il pezzo di Sullivan non dà ragione né a chi pensa che l’invasione fosse un’ottima idea (o “l’unica cosa da fare”) e lo pensa tutt’ora, né a chi pensa fosse una cosa hitleriana e che come tale vada trattata ancora oggi che è cambiato tutto. Dire, come fa Christian, che Sullivan “non rinnega le ragioni dell’intervento”, non solo è piuttosto inessenziale (Sullivan spiega quali sono stati gli errori e da quali distorsioni, incompetenze e ostinazioni sono nati: è questa l’analisi), ma è anche privo di senso. Tra le “ragioni dell’intervento” non c’erano solo le speranze – che condividiamo tutti – ma c’era anche la probabilità che quelle speranze fossero fondate. Se io faccio il chirurgo e ho un paziente malato, decido di intervenire non solo perché è malato (ragione dell’intervento 1) ma anche perché ho ragionevoli speranze di curarlo senza ammazzarlo (ragione dell’intervento 2). Quello che dice Sullivan è che nel caso Iraq il chirurgo non era laureato, non aveva visitato il paziente e ha operato con una motosega. Io le chiamo ragioni contro l’intervento, e non tutti – come Sullivan, benvenuto – le scoprono oggi
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