Un paese normale

Scrivo che è stata appena messa in campo l’ipotesi Napolitano, che è un’ipotesi strategica, quindi non è detto che non rientri, e questo pensiero resti attuale.

Il presente blog, che non si tira mai indietro nell’endorsing, vede con grande favore Massimo D’Alema alla presidenza di qualsiasi cosa, e anche della Repubblica. Per un sacco di motivi. Ne indico solo due. Uno, uscire dal cliché pigro e conformista per cui abbiamo l’idea che il presidente della repubblica ideale sia un buon nonnetto che parla come un articolo della costituzione e bacia i bambini. Non sta scritto nella nostra carta fondatrice che un presidente della repubblica non debba avere una vivace lucidità, un’intelligenza superiore alla media del mondo politico e una visione politica di qualche forza. Figuratevi che potrebbero addirittura essere visti come dei pregi, in un paese normale.

Poi mi piace che il presidente della repubblica possa essere più giovane del presidente del consiglio, sottolineando così ogni giorno la vetustà del secondo.

Poi penso che sarebbe un ottimo presidente, eccetera.

Lo dico quindi contro i miei desideri: ho pensato che potrebbe essere sbagliato mostrare alla metà del paese che non ha votato il centrosinistra che nel giro di dieci giorni il centrosinistra piazza le sue prime scelte alle tre più alte cariche dello stato. Ho pensato poi che ci sono ancora molte persone in Italia a cui D’Alema non piace – per usare un eufemismo – e questo potrebbe provocare ulteriori attriti e aggravamento delle logiche da stadio.

Ho pensato, insomma, che questo non è un paese normale: è che se è vero che una normalizzazione potrebbe cominciare da D’Alema presidente della repubblica, è anche vero che bisogna fare i conti con l’anormalità del paese, o di quelle parti che pretendono che il criterio per l’elezione a presidente della repubblica sia la pretesa “simpatia” del candidato, o il suo non essere stato comunista (e con Napolitano come la mettiamo?).

Fosse per come si stanno comportando i suoi rappresentanti, il centrodestra non meriterebbe un’unghia di concessione: con le persone che li hanno eletti, forse bisogna essere più saggi e rispettosi.

Insomma, non lo so cosa endorso

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