Zoro sogna un’insurrezione di popolo.
Perché se deve essere quell’Assemblea sconclusionata, depotenziata e demotivata che fin qui ha fatto solo da comparsa a doversi prendere carico di reggere il reggente designato, se è quell’assemblea di qualche migliaio di persone talmente divise in correnti politiche e geografiche più naturalmente incline all’anarchia assoluta che a ristabilire l’ordine a dover dare un segnale di discontinuità, allora è a quell’Assemblea che bisogna puntare, per indire subito nuove e vere primarie di quel che resta di popolo. Far curare il malato a chi fin qui gli ha voluto più bene di tutti, poter sperare di avere ancora, in tempi umani, un partito di sinistra da votare, magari non grande come un tempo, ma almeno decente, dignitoso e significativo.