Notizie che non lo erano

Della grande bolla giornalistica dei ministeri al Nord avevamo già parlato un paio di settimane fa, quando si gonfiò per la prima volta. Nei giorni scorsi è successo di nuovo, abbiamo letto che il progetto avesse qualche fondamento, ma invece era solo uno strumento di trattativa politica senza plausibilità concreta, e alla fine anche stavolta si è mostrato che non se ne farà niente.
Sulle intercettazioni e i verbali dell’inchiesta contro Luigi Bisignani che vengono pubblicate da molti quotidiani in questi giorni ci sarebbe molto da dire. Di certo sono usciti i testi di molte conversazioni che non contenevano alcuna notizia e che riguardavano giudizi personali anche molto delicati e privati. Altre cose sono uscite come nuove più e più volte in giorni successivi, per non parlare dell’inchiesta, delle sue accuse e dei nomi delle persone interrogate, che erano stati raccontati in articoli già da marzo, nei giorni degli interrogatori. Niente di male a ripetere le cose, ma meglio non annunciarle come novità inedite e travolgenti. Più nel dettaglio, ci sono state già diverse smentite di persone citate dai giornali come coinvolte nelle intercettazioni, tra cui il caso più particolare è quello di un caporedattore del Corriere della Sera che ha smentito di aver mai parlato con Bisignani, cosa che aveva letto il giorno prima sul Corriere della Sera.
Poi c’è un interessante esempio dello sviluppo di rubriche come questa in vere e proprie categorie di giornalismo: come abbiamo scritto altre volte ultimamente ci sono giornali che riferiscono notizie false, pur spiegando che sono false, invece di non darle e basta. Ieri Repubblica ha scritto nelle pagine di cultura che il professor Slavoj Zizek, insigne filosofo e scrittore, non terrà una lezione assieme a Lady Gaga, come aveva scritto il quotidiano americano New York Post (e nessuno in Italia).

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