Michele Serra oggi gira attorno a uno dei grandi problemi della destra italiana, mai superato nonostante i tempi siano cambiati: il complesso di inferiorità. Bisogna acquistare sicurezza di sé e dei propri mezzi, per diventare forti: urlare di esserlo ottiene l’effetto contrario.
Uno dei grandi misteri di questo Paese è proprio questo: i vincitori parlano con la foga e il rancore di chi è sconfitto. I loro giornali gridano, imprecano, maledicono come se fossero stampati nelle catacombe. I loro intellettuali e i loro giornalisti hanno spazio e potere, incarichi pubblici e soddisfazioni professionali (quasi sempre con merito), ma si esprimono, con poche e lodevoli eccezioni, con i toni frondisti di chi è accampato ai margini della società. Bisognerebbe spiegare alla destra italiana (il socialista Sacconi ne è uno degli esponenti più agguerriti) che è da tempo al governo. Non è più necessario assaltare il Palazzo urlando: basta aprire il portone con la chiave.