Non ora, non qui

Andarsene ha sempre una sua bellezza. Mollare tutto, sparire, c’è tutta una letteratura e un’epica della ritirata, del chiudere la porta senza sbatterla e uscire. Altro è infatti l’abbandono annunciato, proclamato, rivendicato, usato come strumento per avere ascolto ed esporre le proprie ragioni, che finiscono per prevalere tanto che poi a volte l’abbandono non avviene nemmeno. Resta minacciato.
Questo è il modello degli abbandoni televisivi, di solito. Sia per quanto riguarda le dimissioni da ruoli e programmi – “Se continua così me ne vado!” – sia sulla scala delle semplici ospitate di una sera. I blob di questi anni sono stati ricchi di ospiti che si scollavano di dosso i microfoni e se ne andavano, con più o meno misurata indignazione. Altri, come il ministro La Russa in una recente sceneggiata da Santoro, recitano tutto il copione ma scordandosi il finale, e la conclusione è che poi non se ne vanno, fingendo di essersi lasciati convincere dal rispetto per i telespettatori (che invece vanno matti per lo la plateale uscita di scena).
Così, la scelta di Beppe Severgnini a Matrix la settimana scorsa, resta memorabile ed esemplare. Non gli è piaciuto un servizio su Berlusconi sfacciatamente servile, si è alzato durante il servizio e se n’è andato senza dir niente, senza che nessuno se ne accorgesse se non a cose fatte. È rimasta la sedia vuota.

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4 commenti su “Non ora, non qui

  1. bstucc

    Beh, ma anche se Severgniny scomparisse del tutto, nessuno -a parte i 4 lettori di Italians, sito promozionale del Nostro- se ne accorgerebbe. Anche se Severgniny politologo del Corrierone è comicissimo. Ma senza saperlo.

  2. Pingback: links for 2011-01-26 « Champ's Version

  3. bstucc

    Massì, saranno anche più di 4, magari 17, come i lettori del Manzoni. Comunque non più dei lettori del Corrierone. In perenne calo.

Commenti chiusi