“Pali nòvi!”

Oggi il titolare qui ha giocato a tennis per la prima volta dopo diciotto anni. Non è rimasto sorpreso dalla mediocrità di gioco accumulata nel frattempo su delle doti già scarse a suo tempo. Ma – benché avesse intuito che anche il tennis fosse cambiato nel frattempo – è rimasto affascinato da un accrocchio usato da un maestro per raccogliere le palle da tennis. È un oggetto geniale: una specie di cestino di metallo in cui le palle a terra entrano con una semplice pressione e poi restano dentro, appena più grandi dell’interasse tra una maglia e l’altra. Una nassa, insomma.

Ditemi che è diffuso ovunque, e che nessuno me l’aveva mai mostrato: per me merita il premio design del decennio.

(l’espressione a titolo di questo pezzetto veniva pronunciata da un giudice arbitro di lingua inglese al Foro Italico, alcuni decenni fa)

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