Ok, chiudiamola così

BARI – La bufera sulle motivazioni del provvedimento relativo agli ex ostaggi italiani in Iraq, il gip del tribunale di Bari, Giuseppe De Benedictis, non si placa. Dopo avere definito i bodyguard italiani dei “mercenari”, “fiancheggiatori delle forze di coalizione”, specificando che “questo spiega, se non giustifica l’atteggiamento dei sequestratori nei loro confronti”, il magistrato dice di essere stato frainteso: “Io ho ammirato, come nessuno mai, Quattrocchi nel momento della sua morte per ciò che ha detto. Sono uno che condivide pienamente gli ideali di quella persona che non esito a definire un eroe”.

“Non mi dite che sono un filoterrorista e parlo con parole in libertà, mi dispiace che esca adesso questa motivazione dell’ordinanza che peraltro è lettera morta dopo quattro giorni dalla decisione del tribunale del riesame che ha revocato il divieto di espatrio”.

“E’ una questione di grammatica – ha spiegato De Benedictis – semanticamente mercenario è colui che combatte e che rischia la propria vita in favore di un’altra persona o anche di un esercito, per denaro, nel caso di specie io ho usato il termine per intendere che rischiavano la propria vita ed offrivano la loro protezione a privati. Mercenari al soldo degli americani – ha precisato con forza – non c’è nel provvedimento è una pura invenzione, un collage, questo lo posso dire perché sicuramente non l’ho mai scritto”.

“Per quanto riguarda l’essere fiancheggiatori della coalizione – ha precisato ancora il gip – si intende dire in diritto, perché è una frase giuridica, che c’è qualcuno che offre il proprio fianco, il proprio aiuto. Io non solo non ho scritto ma neppure mai pensato di poter offendere queste persone che hanno già pagato duramente, la frase è in linguaggio giuridico, se non giustifica spiega l’atteggiamento dei sequestratori, spiega cioè per quale motivo si sia deciso da parte dei rapitori di sequestrare quelle persone, identificate, a torto o a ragione, come potenziali nemici. Ovviamente questa loro decisione, così da me spiegata, non è assolutamente giustificata. Tutto potrei giustificare – ha aggiunto – tranne un sequestro tanto più con un omicidio, io onoro Quattrocchi”.

“Del reclutamento non come mercenari ma come presunti bodyguard ne sono convinto per il semplice fatto che lo ha ammesso lo stesso Spinelli – ha concluso il gip de Benedictis – per quanto riguarda l’addestramento è impossibile che potesse addestrarli per il semplice fatto che aveva una sede legale alle Seychelles ed una specie di sede a Sammichele di Bari dove mai nessuno avrebbe potuto addestrare. Del resto lo stesso Spinelli mi ha confermato di non essere mai stato addestrato all’uso delle armi”.

Repubblica.it

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