Notti maggiche

Dico anch’io quattro cose sulla partita di ieri, anche se vedo con raccapriccio le migliori menti della mia generazione civolizzarsi e caressizzarsi in una festa di luoghi comuni da commento del dopopartita.

La prima è che sono contento che Del Piero abbia fatto quel gran bel gol. E che però la celebrazione del rinato Del Piero mi sembra fuor di misura e analoga a quella del rinato Totti quando quello aveva buttato dentro un rigore. Del Piero ha giocato poco, si è bruciato le due chances che ha avuto di buttarla dentro e ha acchiappato la terza, peraltro superflua (il gol che conta l’avevano fatto Pirlo e Grosso). Bravo. Ma non fa primavera. Niente di lontanamente paragonabile al meno eccitante per i media Gilardino, che pure ha ancora una volta giocato molto bene e ha fatto la cosa davvero grande: sacrificare la possibilità di segnare lui contro la Germania, senza rischi e a partita ormai vinta, per offrirla a Del Piero con un tocco fantastico.

La seconda cosa consegue la prima: non faremo mica giocare ancora Toni, in finale? A me sta simpatico, ma quando non è aria non è aria.

La terza cosa è che Totti ha stufato: mai un contrasto, mai un’azione, sempre buttarla via di prima fingendo di fare il fenomeno. Ma se vuoi fare il fenomeno, almeno una volta devi far segnare qualcuno. Ieri è stato inutile, i due gol li hanno dovuti fare senza di lui. Ma siccome è insostituibile, e lascia sempre nel cuore la speranza che ne indovini una, gli chiedo per favore: in finale, vorresti giocare a pallone, grazie?

La quarta cosa è che se il tifo per la nazionale non fosse una cosa irrazionale e istintiva, spererei che i mondiali li vincesse la Francia: una squadra di persone serie, mature, eleganti, non tatuate, in cui il più pirla è più colto e intelligente del nostro presidente di Lega. Una coppa del mondo è fatta per le mani di Zidane, o di Henry, o di Thuram. Ma poi sarò contento di vederla in quelle di Buffon.

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