Di cosa state parlando?

Ho visto il servizio del Tg1, ieri sera. Vedo ora la copertina dell’Espresso. O mi sfugge qualcosa, o la campagna sensazionalista sul fatto che Angelo Balducci non debba scegliere per gli arresti domiciliari di stare in una casa sua solo perché quella casa sua è una villa con piscina (parliamo di custodia cautelare, non di “scontare” un bel niente, come ha detto il Tg1), è una buffonata di cui un po’ vergognarsi.

p.s. però forse al suo ultimo numero da direttore Daniela Hamaui ha avuto un momento “Libero”: c’è anche un articolo che dice che è uno scandalo che il ministro del turismo vada in vacanza in Provenza.

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro

23 commenti su “Di cosa state parlando?

  1. franco

    intanto complimenti per lo stomaco di guardare il Tg1.
    A parte questo, credo che l’unica cosa di cui certi personaggi si vergognerebbero… sarebbe di essersi vergognati di qualcosa!

  2. layos

    A me sembra che la cosa sia un pochino diversa. Anche Callisto Tanzi andò ai domiciliari nel villone con il parco e, a parte qualche frecciata di Beppe Grillo, la cosa non scandalizzò nessuno.
    Qui il problema è che il domicilio stesso è un probabile o possibile oggetto di reato.

    Poi sono d’accordo con te che l’indignazione comunque per una cosa del genere sa un po’ di giacobinismo fuori luogo, ma non credo si tratti di lotta di classe o ribellione proletaria.

  3. Luca

    Layos, ho letto la contestazione: mi è sembrata fragile e un alibi per piantare una grana demagogica. Dove sta scritto che uno non debba stare a casa sua agli arresti domiciliari perché casa sua è oggetto dell’inchiesta? Mica è sequestrata. E non credo neanche si tratti di un “oggetto di reato” per quel che significa l’espressione.
    In realtà, l’unico argomento sensato è quello delle condizioni dei detenuti nelle carceri vere: ma è un argomento per occuparsi di migliorare le loro, cosa che non vedo fare spesso al Tg1, e poco anche all’Espresso. E questo lo fa suonare ipocrita.

  4. andrea61

    Non vorrei essere troppo pessimista, ma temo che certi atteggiamenti forcaioli al limite del ridicolo vadano a solleticare quel po’ di invidia che alberga nell’intimo di tanti.

  5. layos

    “Dove sta scritto che uno non debba stare a casa sua agli arresti domiciliari perché casa sua è oggetto dell’inchiesta?”

    No, non sta scritto da nessuna parte, vero è però che l’immagine che ti deriva dal quadretto è: questo è accusato di rubare a mani basse, di farsi corrompere, con questo denaro sporco si compra il villone con piscina e la pena che gli viene comminata è godersi l’estate nel villone con piscina.

    Ripeto, senza voler fare la lotta di classe o ripescare slogan degli anni ’70, a me personalmente un po’ le palle girano. Se poi invece lui fosse ricco di famiglia, avesse il villone e prendesse i domiciliari li, buon per lui che almeno non deve stare in un porcile fatiscente come l’Ucciardone.

  6. Pingback: Magica Italia « Digito Ergo Sum

  7. Lorenzo

    Luca, su Balducci nulla da eccepire: la carcerazione preventiva è uno strumento talmente delicato che anche gli eventuali istinti barsportisti che ognuno di noi ha la mattina appena sveglio, devono tornare da dove sono venuti.

    Sulla Brambilla niente scandalo, però è politicamente idiota fare una campagna “italiani visitate l’Italia che è così bella” e due settimane dopo andare in villeggiatura in Costa Azzurra.

    E’ come se beccassimo il prode Giovanardi strafatto dopo un rave party. Un po’ da ridere ci scapperebbe.

  8. layos

    “la carcerazione preventiva è uno strumento talmente delicato”

    Anche qui, non voglio passare per forcaiolo. Se le esigenze cautelari non ci fossero e un giudice decidesse che può aspettare il processo a piede libero, niente avrei da eccepire, compreso il fatto che se ne stia nel villone con piscina.

    Quello che a me fa storcere il naso è (ammesso che venga provato e sia vero): sei corrotto, ti becco con le mani nella marmellata, assumo misure cautelari per le evidenze, ti incarcero e poi ti concedo di andare ai domiciliari in una casa che è, secondo l’accusa, uno dei frutti del tuo malaffare.

    Mutatis mutandis è come quando assegnano come domicilio agli occupanti abusivi di una casa, la casa che occupano senza averne titolo.

    Per l’amor di Dio, sta bene che è meglio comunque che tenerli nelle pattumiere che sono le nostre galere visto che rasentano la tortura e la violazione della convenzione di Ginevra, però uno Stato di Diritto dovrebbe anche mostrare di se un’immagine di rigore e di attenzione al fatto che se violi la legge poi ne paghi le conseguenze.

    Questo è il succo. Che poi non sia la cosa più importante del mondo e che gli articoli e i servizi abbiano un amaro retrogusto di giacobinismo, non discuto nemmeno questo.

  9. Edo_66

    Grazie Luca. Ho provato disagio a vedere le foto stile “Libero”. Ma devo dire che l’Espresso estivo è molto diverso e meno leggibile di quello dei mesi “lavorativi”. Comunque la custodia cautelare ed anche gli arresti domiciliari, pur in residenze lussuose, non è quel gran vivere, credo. E la Brambilla vada un po’ dove gli pare e, se può, ci resti pure.

  10. pietro maggi

    cito layos: “questo è accusato di rubare a mani basse, di farsi corrompere, con questo denaro sporco si compra il villone con piscina e la pena che gli viene comminata è godersi l’estate nel villone con piscina.”

    Innanzittutto, almeno in Italia ed almeno fino ad oggi, l’accusa non prevede una pena. La SENTENZA prevede una pena.
    Poi, le misure di restrizione della libertà personale che avvengono prima di un processo e di una condanna non sono mai legate a gravi indizi di colpevolezza. Sono legate alla possibilità di reiterare il reato, di inquinare le prove o di fuga: gli arresti domiciliari (ma anche in carcere) non sono automaticamente presunzioni di colpevolezza, e la storia recente in Italia (soprattutto quando si è trattato di politici o imprenditori “importanti”) ci insegna quanto abuso ci sia stato di queste misure cautelari.

  11. Luca

    Sì, Layos, parti da una visione molto sbagliata. La custodia preventiva non è e non deve essere uno strumento puntivo, ricattatorio o di anticipazione della pena: sarebbe un mostro giuridico. Serve a evitare la fuga, la reiterazione del reato o l’inquinamento delle prove. Nessuna di queste ragioni implica una scelta sui modi della custodia, e sono pienamente soddisfatte da quelli applicati a Balducci (sempre ovviamente che le sue comunicazioni col mondo siano sorvegliate, come è di sicuro).

  12. layos

    “Sì, Layos, parti da una visione molto sbagliata. La custodia preventiva non è e non deve essere uno strumento puntivo, ricattatorio o di anticipazione della pena: sarebbe un mostro giuridico.”

    Ti sei dimenticato anche la flagranza di reato :-)

    Celie a parte mi rendo conto che tu abbia perfettamente ragione, e che probabilmente la mia è una reazione di pancia e non di cervello.
    Ma non posso fare a meno di pensare a dei poveri disgraziati ladri di galline che si suicidano in massa come gli zeloti per le condizioni in cui versano e questi white-collar criminals (per quanto presunti) che si godono le vacanze in piscina.

    Sarà forse che leggo troppo Travaglio. :-)

  13. Massimo

    Nella giustizia la forma è sostanza, mai bypassare questo concetto e tanto meno in nome della giustizia stessa.

  14. franco

    Purtroppo Josif Vissarionovic non è più tra noi … lui si che sapeva come fare!

  15. alex

    Concordo con Lorenzo: lo “scandalo” della Brambilla non è il fatto di essere andata in vacanza in Costa Azzurra (e ci mancherebbe), ma di averlo fatto dopo una campagna martellante (e costosa) con tanto di mobilitazione di SuperSilvio per invitare la gente a trascorrere le vacanze in Italia. Insomma, l’ennesimo caso di “armiamoci e partite”.

  16. pidario

    Quello che “infastidisce” un po’ è che se rubi una mela finisci dritto in galera mentre se rubi milioni e milioni di euro a tutti i cittadini (non ad uno solo perché in quel caso in galera potresti davvero finirci) quando ti và male fai un po’ di carcere poi passi ai domiciliari e poi vieni consegnato ai “servizi sociali”….. (potrei fare un’infinità di esempi del caso)
    Qualcuno è in grado di farmi esempi di condannati “eccellenti” che hanno scontato o stanno ancora scontando una pena?
    A mia memoria non riesco a trovarne uno.
    Di qui tutto il resto ….

  17. Massimo

    In effetti, anche le mezze stagioni non è che ci siano più. Per non parlare del fatto che una volta, qui, era tutta campagna.

  18. franco

    @pidario.
    Mario Tanassi (ex ministro della difesa/scandalo Lockeed)
    Nicolazzi (ex ministro lavori pubblici)
    … sto invecchiando se ricordo questi due!

  19. piti

    Comunque Verdini era alla festa per i cinquant’anni di Rotondi. Perchè non vogliamo mica una magistratura che riscrive le liste degli invitati.

  20. Pingback: Questo post non è farina del mio sacco | Tutte cose

  21. Ferro

    @Franco

    Oppure ascolti Elio e ricordi quel gran pezzo che è Sabbiature:

    “E gli unici sfigati
    che non sono stati archiviati
    sono stati Gui e Tanassi
    per il caso della Lockheed.
    Ma d’altra parte
    Tanassi era il segretario
    del Partito Socialdemocratico
    e come lui Pietro Longo,
    che era nella P2.
    E dopo di lui Nicolazzi
    è stato inquisito per le carceri d’oro,
    ma tutto questo è stato archiviato,
    è stato archiviato
    in nome dell’amore.”

Commenti chiusi